Marianna Pizzolato è attualmente una delle interpreti più quotate del repertorio rossiniano, come testimoniano le sue presenze al ROF di Pesaro dove, anche quest’anno ha conseguito un successo personale come Emma nella Zelmira. Belcantista di rango, Marianna, accanto al suo amato Rossini, ora guarda al Donizetti del quale ha appena interpretato Linda di Chamounix al Covent Garden di Londra ( incisa da “Opera Rara”) ma la passione per il canto si affianca a quella per i luoghi i colori e i sapori della sua Terra, la Sicilia, che l’ha vista nascere
Il tratto principale del tuo carattere?
La determinazione.
Il tuo principale difetto?
Una certa impulsività nei comportanti, da apparire aggressiva
Segno zodiacale?
21 marzo, cuspide pesce-ariete. Mi sento decisamente ariete
Superstiziosa?
Assolutamente no
Cosa volevi fare da grande?
Sono un geometra. Poi mi sarebbe molto piaciuto occuparmi del sociale, direttrice in una comunità e infatti avevo iniziato a studiare scienze della formazione, ma la mia vita ha preso poi un percorso diverso.
La musica come è arrivata?
Ho iniziato a studiare il sax all’età di 12 anni, sono poi entrata nel coro della Cappella del duomo Monreale. Avevo 16 anni quando il direttore del coro mi ha incoraggiata a dedicarmi al canto. Inizialmente mi sono mossa su vie parallele: come ti dicevo ho studiato da geometra e poi l’università, contemporaneamente studiavo musica
La svolta quando è stata?
Beh, la prima scelta l’ho fatta quando, invece dell’Università sono andata al Conservatorio. Pochi giorni dopo il diploma, casualmente, mi è stato rivolto l’invito ad andare a seguire una “master class” tenuta da Enzo Dara al Teatro Comunale di Piacenza e legata a una produzione del Tancredi. Io da vera “folle suicida”…In questo mi ritengo impulsiva!…Preparai l’aria di Tancredi (sconsigliatami caldamente da chi me lo aveva proposto…) Era la mia prima audizione in assoluto. Mi scelsero proprio come Tancredi e così ho iniziato tutto.
Possiamo dire che è stata una follia che è andata a buon fine.
Beh,si, in questo caso direi proprio di si.
La tua ambizione da bambina?
Sognavo tante cose. Volevo essere mamma, dottoressa e di diventare suora. Ma cantavo sempre con dei finti microfoni.
Un’immagine della tua infanzia?
Io sono vissuta a Chiusa Sclafani, il paese dove è stato girato il film “Nuovo cinema Paradiso”. Un luogo dai colori e Ho vissuto in un mondo che ha un colore e un sapore unico. A proposito di sapori, ricordo sempre il pane con lo zucchero che mi faceva mia nonna. Lo bagnava nel latte e poi lo inzuccherava. Era di una bontà infinita. Sono quei sapori che ti rimangono stampati nella memoria in modo indelebile.
La tua famiglia ti ha sostenuto nelle tue scelte?
Assolutamente si. Mi reputo fortunata in questo. Quando ho deciso di dedicarmi al canto, tutti e in particolare mio padre mi hanno incoraggiato ad affrontare questa avventura.
Cosa ti manca di più della tua vita di oggi?
Sicuramente una quotidianità, che sicuramente si perde. Abito a Roma, ma ho una casa nella campagna siciliana. E’ il mio rifugio dove ritrovo la mia linfa vitale.
La delusione più grande?
Avere riposto la fiducia in una persona che credevo amica e che invece non lo era. Mi è accaduto proprio in questi giorni e, sono sincera, devo ancora accusare il colpo!
Che importanza dai al denaro?
provengo da una famiglia di operai, quindi so quello che vuol dire non averne. Questo non toglie che e comunque credo di avere un rapporto assolutamente equilibrato con i soldi. Ovvio, aiutano e non poco, ma non sono quelli che ti danno la vera qualità della vita
In cosa ti ritieni spendacciona?
Scarpe, vestiti e profumi.
Un tuo sogno ricorrente?
Sogno alberi, non so che significato possa avere
La musica che ascolti di sottofondo a casa tua?
Ascolto tanta musica classica (adoro il violoncello e Jaqueline Du Prè..) ma piace anche Fiorella Mannoia, poi ascolto fado, jazz, Billy Holliday, Stefano Bollani.
L’ultimo libro che hai letto?
“L’eleganza del riccio” di Barbery Muriel, mentre adesso sto leggendo “I delitti di via Medina-Sidonia” di Santo Piazzese. Un libro divertentissimo.
Il libro che hai amato in assoluto?
“Anima mundi” di Susanna Tamaro, più che altro perché è legato a un momento particolare della mia vita.
Di cosa hai più paura?
Di stare terribilmente male.
La cosa che ti imbarazza di più?
Quando si parla troppo di me.
La cosa che non sopporti in assoluto del tuo lavoro?
La tanta ipocrisia che circola. Tanti sorrisi che, in realtà, sarebbero delle pugnalate. Io ho dei carissimi colleghi, veramente cari, ma tra questi ho pochissimi amici, ma pochi davvero!
La tua più grande ambizione?
Vivere davvero ogni momento. Con ogni suo turbamento. Dice la canzone “la vita va da sola”.
La tua più grande sfida?
Rimanere sempre me stessa.
La situazione più rilassante?
La mia casa, il mio giardino, una bella cena a base di insalata di mare, una spaghettata con un buon vino.
La tua giornata ideale?
Quando sono in Sicilia, una bella colazione in giardino, segue un po’ di studio.Nel pomeriggio, cose amene: leggere, un po’ di ginnastica e infine, una bella cena, magari con amici.
Il viaggio che vorresti fare?
Sono molto attratta dall’America latina, in particolare vorrei visitare l’Argentina un Paese che mi affascina molto.
Materia scolastica preferita?
L’italiano.
Città preferita?
Roma, Firenze, Siena, Bologna,Parma…sono tante le città che amo, non posso fare una classifica.
Colore preferito?
L’arancione e il lilla, che però indosso raramente.
Fiore preferito?
I tulipani.
Giorno o notte?
Il giorno.
Il tuo primo lavoro?
Andavo a lavare le scale e, quando capitava, andavo a cantare nei matrimoni.
Il tuo rapporto con il cinema?
Sarebbe buono, ma ci vado molto raramente, soprattutto perché ho un pessimo rapporto con i cinema, ambienti o troppo caldi o con troppa aria condizionata, che non sopporto e mi fa male.
Hai un film che hai particolarmente amato?
“Il diario di Bridget Jones”.
Il tuo rapporto con il cibo?
Più che ottimo direi.
Il piatto preferito?
Sarebbe un elenco troppo lungo.
Che voto ti dai in cucina?
Direi un buon 8 e mezzo.
Il tuo piatto forte in cucina?
La pasta fatta in casa, la tagliatella, quella che in Sicilia chiamiamo la lasagna con il pesto di pistacchi.
In cosa sei più golosa?
Sicuramente della pasta e del salato in genere. Però, come si dice dalla mie parti: “un angolo per un cannolo lo trovi sempre”.
Cosa non manca mai nel tuo frigo?
Sia in estate che in inverno, una buona granita siciliana, fatta rigorosamente in casa.
Vino rosso o bianco?
Vino rosso.
Quando sei in giro a cantare come va con il cibo?
Mi adatto a dove mi trovo. Sono abbastanza curiosa nell’assaggiare le specialità del luogo dove mi trovo.
Il primo disco acquistato?
Un disco di arie mozartiane cantate da Cecilia Bartoli. In realtà mi fu regalato.
A chi non conoscesse la sua voce, cosa le faresti ascoltare?
Una canzone siciliana.
E di lirico?
Forse “Tancredi” o “La Cenerentola”.
E se adesso ti fosse offerta la possibilità di scegliere un ruolo, cosa vorresti cantare?
“La Favorita”di Donizetti.
Come segui l’evoluzione della tua voce?
Studio per questo, per arrivare ad una vocalità più matura, per cantare Donizzetti, che poi non è lontanissima da quello che è il mio attuale repertorio. Nei miei sogni c’è anche la Eboli del “Don Carlo”, Carmen, ma per adesso rimangono tali, un sogno.
Il tuo rapporto con la televisione?
La guardo veramente molto poco.
Cosa non sopporti della tv?
La volgarità e l’ostentazione di tette e culi.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Me ne sto tranquilla e concentrata.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
Molta acqua.
Stato d’animo attuale?
Disincantata e aspirante.
Il tuo motto?
La verità vince sempre e comunque.
Il mezzosoprano Marianna Pizzolato ha iniziato gli studi musicali a Palermo con Claudia Carbi, completati poi al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Partecipa alle master class tenute da Magda Olivero and e Anita Cerquetti. Le sue qualità vocali e interpretative si sono messe in luce in un repertorio ch va da Monteverdi, Vivaldi, Bach, Handel fino a Schubert, Schumann, Brahms , Wolf, De Falla, Debussy e Milhaud. Il suo debutto operistico risale alla stagione 2002/03 interpretando il Tancredi di Rossini a Pesaro. Subito dopo è stata Rosmira nell’opera di Vivaldi Rosmira fedele a Nizza. Nel 2003 ha debuttato al “Rossini Opera Festival,” come Marchese Melibea ne Il viaggio a Reims, dove è ritornata nel 2004, come protagonista del Tancredi, nel 2005 (Stabat Mate),2006 (L’Italiana in Algeri), 2008 ( Ermione), 2009 (Zelmira). Tra i suoi prossimi impegni troviamo l’esecuzione e la registrazione per “Opera Rara” della Linda di Chamounix al Covent Garden di Londra e L’Italiana in Algeri a Santiago del Cile.
La sua discografia comprende, tra l’altro, Glia amori di Apollo e di Dafne di Cavalli (cd “Naxos”), La donna del lago (cd “Naxos”) L’Italiana in Algeri e l’Ermione di Rossini (dvd “Dynamic”).