“Evgenij Onegin” all’Opernhaus di Zurigo

 

Zurigo, Opernhaus, Stagione Lirica 2009-010
“EVGENIJ  ONEGIN”
Scene Liriche in tre atti e sette quadri su libretto proprio dell’autore e di Konstantin Silovskij, dal romanzo omonimo di Aleksandr Puskin.
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Tatiana PETRA MARIA SCHNITZER
Olga ANJA SCHLOSSER
Larina STEFANIA KALUSA
Filipjewna CORNELIA KALLISCH
Evgeni Onegin THOMAS HAMPSON
Lenskij PIOTR BECZALA
Principe Gremin MATTI SALMINEN
Triquet BOGUSLAW BIDZINSKI
Saretskij VALERIY MURGA
Coro e orchestra del Teatro dell’Opera di Zurigo
Direttore Vladimir Fedoseyev
M° del coro   Jurg Hammerli
Regia  Grischa Asagaroff
Scene Bernhard Kleber
Costumi Reinhard von der Thannen
Coreografie Stefano Giannetti
Luci Jurgen Hoffmann
Zurigo, 2 maggio 2010
L’Opernhaus ripropone questa produzione dell’Onegin firmata da Asagaroff nel 2004. Una regia fedele al  libretto, forse un po’ convenzionale, ma non priva di interesse. Non mancano i momenti di grande intensità teatrale, come ad esempio il repentino cambio di scena che ci trasporta dalla casa di Larina, dove si è svolto lo scontro verbale tra  Lenskij e Onegin, alla scena del duello vera e propria. Un rapidissimo cambio luci, da calde a fredde e cupe,  di grandissimo effetto.  O ancora il finale dell’opera, dove vediamo il protagonista, sul fondo della scena, a braccia alzate, davanti all’immagine di un fiume.  Veramente molto toccante!
Vladimir Fedoseyev ha offerto una lettura molto equilibrata nel dosare e  bilanciare i momenti  più lirici, con quelli più scopertamente drammatici, che non sono poi frequentissimi. Il soprano  Petra Maria Schnitzer si cimentata per la prima volta nel ruolo di Tatjana. Un esordio certamente  positivo.  Convincente nella “scena della lettera”: bella la linea di canto,  toccante e ricca di  mezzevoci, ha inoltre messo in luce un notevole temperamento drammatico e una voce solida e svettante nel duetto  con Onegin che chiude  l’opera. Thomas Hampson è sicuramente un “fuoriclasse” nel ruolo di Onegin. Lo ha interpretato più volte  e  riesce  quindi a rendere la complessità pscicologica del personaggio. Il baritono americano offre un’interpretazione in costante crescendo, culminante in un finale  di grande “pathos”.  Non gli è da meno  Piotr Beczala, un Lenskji sensibile malinconicamente lirico, come ha dimostrato nel commovente monologo che precede il duello nell’atto secondo.
Impeccabili tutti gli altri interpreti, dal Gremin di Matti Salminen, alla Olga di Anja Schlosser e poi, via via,  Stefania Kalusa, Larina e Boguslaw Bidzinski, Triquet.  Una bella serata salutata dal pubblico con  applausi convinti. Foto di Suzanne Schwiertz