“Senza trucco!”…Chiara Angella

Diplomata col massimo dei voti in Canto ed in Musica vocale da camera presso il Conservatorio G.Verdi di Milano e specializzata in regia e drammaturgia presso il Teatro stabile del Veneto, a soli 21 anni già richiama su di sé l’attenzione e l’interesse di appassionati e critici, con la vittoria del Concorso Amici del Loggione del Teatro alla Scala di Milano.
Da sempre elogiata dal pubblico e dalla stampa specializzata per l’indubbia particolarità di timbro, l’innata eleganza di fraseggio e la spiccata capacità d’approfondimento dell’aspetto comunicativo-scenico,  dopo alcuni anni di studio sotto la guida di Magda Olivero, si perfeziona con Luciano Pavarotti, Giuseppe Scandola e Maria del Fante.
Il suo debutto è a Firenze, al Teatro Comunale dove, solo ventiquattrenne, interpreta il ruolo di Cio cio San nella Madama Butterfly ed il successo riportato è così importante da vedersi riconfermata dallo stesso teatro fiorentino in  Turandot, La fiaba dello Zar SaltanGianni Schicchi La Bohème , Natività di Bartolucci e ne La Forza del destino con la direzione di Zubin Metha.
La sua carriera, in continua crescita, la vedrà quindi calcare i palcoscenici di alcuni fra i più importanti Teatri Italiani ed esteri: Comunale di Bologna, Carlo Felice di Genova, Massimo di Palermo, La Fenice di Venezia, Filarmonico di Verona, Opernhaus di Zurigo, Théatre du Capitole di Toulouse solo per citarne alcuni e sempre in ruoli principali fra cui si ricordano particolarmente Desdemona (Otello di G.Verdi), Fidelia (Edgar di G.Puccini), Elisabetta (Don Carlos di G.Verdi), Santuzza (Cavalleria rusticana di P.Mascagni), Lisabetta (La cena delle beffe di U.Giordano), Leonora (Il trovatore di G.Verdi), Tosca (Tosca di G.Puccini), ed ancora Nedda (I pagliacci di R.Leoncavallo) e Giorgetta ( Il tabarro di G.Puccini ) interpretate rispettivamente al Teatro Carlo Felice di Genova  ed al Teatro Massimo di Palermo sotto le direzioni di B. Bartoletti e P.Arrivabeni, fino al recente straordinario successo, all’Opernhaus di Zurigo, nei panni di Aida nell’omonima opera verdiana.

Il tratto principale del tuo carattere?
La chiarezza: dico sempre quello che penso.
Il tuo principale difetto?
Sono un po’ lunatica.
Segno zodiacale?
Sagittario.
Superstiziosa?
Assolutamente no.
Cosa volevi fare da grande?
Ho provato tante volte a ricordarlo ma con risultati un po’ nebulosi. Ricordo però che presentavo sempre alla vasta platea dei famigliari costretti a “subire”, piccoli spettacoli organizzati con mia sorella e le mie cugine o anche quiz copiati dai vari format tv quindi, forse, la presentatrice, o forse la ragioniera: trascorrevo molte ore nell’ufficio dell’impresa edile di mio zio, giocando con la calcolatrice.
Letture preferite
Romanzi di vari generi dal romantico, all’azione al thriller.
Un libro che hai amato?…

“Veronica decide di morire” di Paulo Coehlo
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?

Beh, in parte sì. Non ho mai potuto fare a meno di chiedere cosa ne pensassero e di tenerne poi conto nelle mie scelte.
La musica è stata una vocazione?
Sì: la musica, il palcoscenico, la letteratura teatrale, la recitazione… il teatro.
Cosa ti manca di più nella tua vita di oggi?
A volte credo che mi manchi un po’ di “normalità” ma d’altronde, nei rari momenti che trascorro a casa in normalità,sento che  mi manca anche la “follia” di questa vita così, forse, manca sempre quel che non si ha, indipendentemente da cosa in effetti sia.
La delusione più grande?
Un’amicizia tradita.
I tuoi ricordi più cari?
Legati sicuramente ai miei affetti.
Che importanza dai al denaro?
Credo di dare al denaro il giusto peso:né troppo né poco.Sono comunque una persona parsimoniosa.
In cosa sei più spendacciona?
Adoro i mercatini dell’usato, dove puoi trovare cose di tutte le epoche e di tutte le tipologie e mi riempio la casa di mille cianfrusaglie. E poi ogni tanto amo fare shopping: principalmente abbigliamento. Terzo ma non ultimo il cibo, altra grande passione della mia vita.
Collezioni qualche oggetto?
No, mai collezionato nulla.
Raccontami un tuo sogno ricorrente

Non ricordo molto bene i miei sogni ma di certo ricorre un incubo ricorrente a molti artisti del palcoscenico: andare in scena e non ricordare assolutamente nulla!… Poveri noi!

Di che cosa hai paura?
Di non riuscire mai ad essere del tutto felice.
Il momento di maggior orgoglio
Il 60 in ragioneria tanti anni or sono, il pianto di mio padre al mio debutto, la stima e l’amicizia del maestro Pavarotti e, più recentemente,  la Tosca del capodanno di Rimini ed il premio “Santa Caterina d’oro 2010”.
La tua più grande sfida…
Nella vita, quella di non accontentarmi mai per arrivare a poter dire “ecco, questo è quello che da una vita si può e si deve avere”. Nella professione sicuramente lo è stata Aida
A te, chi o cosa ti imbarazza?
Nella professione talvolta mi imbarazzano alcune scene un po’ “piccanti” laddove mi è capitato di percepire poca correttezza da parte del mio partner del momento; nella vita purtroppo non lo so ed ecco perché spesso, presa in contropiede, mi imbarazzo moltissimo e divento rossa come un peperone e questa cosa, davvero, la odio (solo chi condivide con me il problema può capirmi, ahimè: gli altri,invece, lo trovano “delizioso”).
La situazione più rilassante?
Immersa nella natura, ascoltando un fiume che scorre, seduta sotto ad un albero con la mia cagnolina
Materia scolastica preferita?
Economia politica, ai tempi degli studi tecnici e letteratura poetica e drammatica ai tempi degli studi artistici
Città preferita?
Amo molto la città di Berlino ma non da meno anche Praga, Cracovia, Parigi, Roma..insomma a questa domanda non saprei davvero rispondere.
Colore preferito?
I colori del bosco: marrone,verde giallo e rosso.
Fiore preferito?
La rosa.
La Vacanza o il viaggio che vorresti fare?
Vorrei molto fare un viaggio in una realtà, più che in un luogo: desiderei provare ad immergermi in una cultura diversa e poterne assaporare tutti gli aspetti più forti e veri. Vorrei viaggare come Susy Blady e Patrizio Roversi nella trasmissione “Turisti per caso”.
Giorno o notte?
Giorno e notte, per motivi diversi.
La tua giornata ideale?
Con i miei affetti, nel calore della mia casa, con un buon piatto di tortellini della mamma o magari l’esatto contrario:in una città nuova passeggiando per ore alla scoperta di tutto quello che è umanamente possibile scoprire in una sola giornata ideale.
Il tuo rifugio?
La natura.
Il film più amato?

Qualcuno da amare” con Christian Slater e Marisa Tomei.
La stagione dell’anno?
La primavera.
Il posto dove si mangia peggio?
In quei locali magari di catene molto diffuse pieni di specchi, acquari e tanti tanti troppi tavoli e tanti tanti troppi piatti nel menù.
Il tuo rapporto con il cibo?
Amo il cibo: quando sono triste è un amico che mi consola, quando sto bene è un “amico” con cui condividere qualche “coccola”.
Piatto preferito?
I tortellini della mamma e funghi
Il tuo piatto forte in cucina?
Non sono una gran cuoca ma direi gli gnocchetti alla romana.
Vino rosso o bianco?
Bevo poco vino, giusti “un dito” e comunque di rosso.
Cosa non manca mai nel tuo frigo?…
Qualcosa da spiluccare al volo senza grandi elaborazioni:prosciutto crudo e un po’ di buon formaggio.
Il tuo debole in cucina ?…
La cioccolata
La tua colonna sonora preferita?
Amo la musica da camera, specialmente la francese. Vado matta per Debussy ma anche Ravel, Satie. E poi Chopin, Rachmaninov.
Non manca però mai fra i miei dischi qualcosa di Mia Martini, Fabio Concato ed Enzo Iannacci.
Il cantante preferito?

Non ne ho uno solo…moltissimi!
A chi non conoscesse la sua voce, cosa le faresti ascoltare?
Farei ascoltare le “ariettes oubliées” di Debussy,Tosca e magari anche il Trovatore.
Come segui l’evoluzione della tua voce?
Con una costante determinazione al miglioramento ed al superamento dei miei limiti, attraverso lo  studio, tenacia e riflessione.
Se ti fosse data l’opportunità di scegliere un ruolo, cosa canteresti?

Se lo avessi pronto, ma ancora non lo è, l’Abigaille del Nabucco di Verdi o un bel ruolo belcantista come Norma.
Il primo disco acquistato?

Non ricordo bene ma credo musica pop degli anni 80; il primo disco di classica invece lo ricordo: arie d’opera interpretate da Maria Callas.
Il tuo rapporto con la televisione?
Aihmé la guardo molto e guardo un po’ di tutto, dal programma culturale al cosìdetto “trash”.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Un’ora prima sono al trucco e mi lascio coccolare dalle truccatrici che sanno sempre rilassarmi molto. Prima ancora riposo un po’ e poi, magari, raggiungo il teatro a piedi per distendermi con una passeggiata.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
Il miele e, quando è possibile….il mio fidanzato.
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
Penso che una volta mi piacerebbe incontrarmi per strada per potermi davvero guardare come si può farlo solo con gli altri e non con te stesso per avere finalmente una obiettiva opinione di me…e lo stesso desiderio lo ho riguardo alla voce:non so cosa pagherei per sedermi una volta in platea ed ascoltarmi cantare!
Come vorresti morire?
Senza soffrire.
Stato d’animo attuale?

Come sempre: un po’ altalenante,  ma sempre propositivo e volto al miglioramento.
Il tuo motto?
Una frase di Madre Teresa di Calcutta: “La vita è un’opportunità: coglila”.