Vincente Martín y Soler (1754 – 1806):”Il burbero di buon cuore”

Dramma giocoso in due atti, libretto di Lorenzo da Ponte. Orchestra Sinfonica di Madrid, Christophe Rousset (direzione), Irina Brook (regia), Elena de la Merced (Angelica), Véronique Gens (Madama Lucilla), Cecilia Díaz (Marina), Saimir Pirgu (Giocondo), Juan Francisco Gatell (Valerio), Luca Pisaroni (Dorval), Carlos Chausson (Ferramondo), Josep Miquel Ramón (Castagna), Matteo Ricchetti (regia televisiva), Noëlle Ginéfri (scenografia), Sylvie Martin-Hyszka (costumi), Vinicio Cheli (luci). Registrazione, Teatro Real, Madrid, 14-16 novembre 2007.2 DVD Dynamic 33580 – 140′
Il burbero di buon cuore, dramma giocoso in due atti su libretto di Da Ponte e musiche di Vicente Martn Y Soler, è stato allestito al Teatro Real nel novembre 2007 con la regia di Irina Brook e la conduzione di Christophe Rousset. Un ritorno sulle scene dopo circa  300 anni dalla prima rappresentazione avvenuta a Vienna nel 1786, nello stesso anno in cui il librettista Da Ponte portava sulle scene un’altra collaborazione, Le nozze di Figaro di Mozart.  Martin Y Soler rimase schiacciato da Mozart? Diciamo che essere compositore a Vienna in contemporanea al genio mozartiano non era certamente facile, ancor più quando, nel 1789 Mozart compose  2 arie sostitutive per il soprano Louise Villeneuve: Chi sa, chi sa qual sia KV 582 e Vado, ma dove? Oh Dei KV583 che vennero eseguite in una ripresa dell’opera del Burbero nel novembre di quell’anno. Questi due brani li ritroviamo anche in questa produzione e ci fanno capire la differenza tra il genio e un bravo compositore. La compagnia di canto è composta da ottimi cantanti-attori brillantemente diretti da Christophe Rousset. In quanto allo spettacolo di Irina Brook, che usa un’unica e piuttosto discutibile ambientazione scenica, ossia la hall di un hotel, ha il pregio di sapere far recitare in modo naturale i cantanti, ma il grosso limite di  creare dei personaggi che non c’entrano nulla con quelli della vicenda dell’opera. Come si può credere che l’Angelica che ci mostra la Brook, in un look assolutamente giovanile, da ragazza emancipata, sia quella che, secondo il libretto di Da Ponte dovrebbe andare in convento secondo il volere dello zio?