Los Angeles, California USA, Los Angeles Opera, Dorothy Chandler Pavilion, Stagione Lirica 2010-2011
“LOHENGRIN”
Opera romantica in tre atti
Libretto e musica di Richard Wagner
König Heinrich KRISTINN SIGMUNDSSON
Lohengrin BEN HEPPNER
Elsa Von Brabant SOILE ISOKOSKI
Friedrich von Telramund JAMES JOHNSON
Ortrud DOLORA ZAJICK
L’araldo del Re EIKE WILM SCHULTE
Quattro nobili ROBERT MacNEIL
GREGG FEDERLY
MUSEOP KIM
MATTHEW ANCHEL
Coro e Orchestra della Los Angeles Opera
Direttore James Conlon
Maestro del Coro Grant Gershon
Regia Lydia Steier
Scene e costumi Dirck Hofacker
Los Angeles, 20 novembre 2010
La stretta relazione, anche geografica, che esiste fra l’Opera di Los Angeles e il mondo di Hollywood (con risultati alterni, invero) si concretizza nelle regie d’opera affidate ad affermati registi cinematografici. In questa occasione è stato il CBS Scenic Studio ad occuparsi della nuova produzione di Lohengrin, basandosi su un’idea dell’esperto scenografo Dirk Hofacker e della regista Lydia Steler, che, demitizzando la vicenda, decidono di situarla nella Germania della Prima Guerra Mondale, in un periodo storico che secondo i responsabili della produzione mantiene più che una similitudine con quello effettivo delineato dal libretto.Il risultato è stato ottimo proprio perchè i personaggi parevano più umani, in un contesto più accessibile per lo spettatore. Per i tre atti si vedeva sul palcoscenico una piattaforma girevole che da un lato mostrava un palazzo distrutto dalla guerra e dall’altro una parete con finestre con l’evidente intenzione di creare un effetto cinematografico. I costumi, allusivi all’epoca, particolarmente quelli dei militari, le luci taglienti, e la costante nevicata aiutavano a creare una forte suggestione.
Parlando del cast, solidissimo in questa occasione, si deve segnalare la presenza della fragile Elsa di Soile Isokoski, un soprano di linea vocale ammirevole, impeccabile, che ha catturato per la preziosità del suo timbro. Ben Heppner, che ha interpretato Lohengrin con un’armatura metallica sulla sua gamba destra, considerando l’evidente fatica mostrata nel pesante finale del secondo atto, ha saputo amministrare con intelligenza una voce di timbro caldo, utilizzata più con sottigliezza che con forza.
Al suo debutto wagneriano Dolora Zajick ha mostrato di ben aderire al carattere e temperamento di Ortrud. Corretto il violento e furente Telramund di James Johnson e imponente l’Heinrich di Kristinn Sigmundsson così come valido è stato l’apporto del coro, un ingrediente fondamentale del “capolavoro” wagneriano Con indubbia autorità e conoscenza dello stile e del repertorio James Conlon ha scolpito una lettura emotiva e penetrante, esaltando i diversi stati d’animo e sentimenti vissuti dai protagonisti, dalla tensione alla desolazione, dalla agitazione alla tenerezza.
Foto Robert Millard