Ancona, Teatro delle Muse:”Così fan tutte”

Ancona, Teatro delle Muse, Stagione Lirica 2o11
“COSI’ FAN TUTTE,ossia la scuola delle amanti (K588)
Dramma gioco in due atti su libretto di Lorenzo Da Ponte
musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Fiordiligi CARMELA REMIGIO
Dorabella KETEVAN KEMOKLIDZE
Guglielmo MARKUS WERBA
Ferrando PAOLO FANALE
Despina GIACINTA NICOTRA
Don Alfonso WILLIAM SHIMELL
Coro Lirico Marchigiano “V.Bellini”
Orchestra Filarmonica Marchigiana.
Direttore d’orchestra Daniel Kawka
Maestro del coro David Crescenzi
regia, scene, costumi Pier Luigi Pizzi
Luci di Vincenzo Raponi
Movimenti coreografici Roberto Maria Pizzuto
Nuovo allestimento Teatro delle Muse in coproduzione con Sferisterio Opera Festival
Ancona, 21 gennaio 2o11
Con un minuto di silenzio si è inaugurata la stagione lirica della città dorica:un minuto di silenzio contro “il tentativo di impoverimento da parte della politica della produzione culturale ad Ancona”.Con un applauso di sostegno e  di approvazione al messaggio,ha fatto il suo ingresso il Direttore Daniel Kawka che ha dato il via al titolo mozartiano,”Così fan tutte,ossia la scuola delle amanti”(K588) con la regia,le scene ed i costumi di Pierluigi Pizzi .
La sue installazioni sceniche, improntate ad un grande rigore architettonico, e le ambientazioni, ai limiti della purezza formale, sono incorniciate da luci sempre molto presenti (accecanti nel I atto) e voraci di protagonismo. Una dimora vacanziera borghese su di una spiaggia contornata da languide scogliere ed un solitario pattino sono l’unico sfondo dell’intera vicenda narrativa. I costumi sono sempre molto essenziali e di sartoria pulita e minimale,tanto da poter sembrare improvvisati se non si conoscesse lo spirito  ed il gusto del Maestro per certi rigori del taglio.In tutto questa sensazionale e neppure poco velata autocelebrazione è difficile per chiunque ,cantanti compresi,emergere  tanto che alle volte orchestra e coro (solo 16 componenti e relegati in buca per tagli formali e di tasca) sembrano  disperatamente arrancare pur di trovare un momento di presenza quantomeno formale in un sistema tanto ben orchestrato dall’alto.
Carmela Remigio,non è assolutamente cambiata né scenicamente né vocalmente rispetto alla sua  Donna Elvira nel Don Giovanni della scorsa stagione.La sua Fiordiligi risulta nuovamente un altro dei suoi personaggi  sopra le righe ricco di spinte drammatiche, a volte improbabili La sua è comunque una buona prova vocale, i cui momenti migliori si hanno nell’uso del registro acuto,ma quando affronta  la zona grave della partitura  la  sua voce risulta molto spesso poco corposa.Molto apprezzata dal pubblico per impeto e spinta vocale la sua aria”Come scoglio immoto resta”, seppur interpretata con evidente difficoltà.Indubbiamente una serata poco felice. Ketevan Kemoklidze, Dorabella, ha voce morbida, calda, espressiva ed un’ottima dizione. Quello che immediatamente spicca è un’innata eleganza nel gesto e nel porsi scenicamente. Il mezzosoprano georgiano nell’aria “Smanie implacabili” regala al pubblico un bellissimo esempio di fascino ed autorevolezza vocale grazie ad uno strumento sempre attento a tutte le sfumature intime del personaggio.
Markus Werba,ha indubbiamente una voce piena e ricca e spazia  con disinvoltura dalla zona centrale a quella acuta e non manca di un buon fraseggio, ma, nel complesso, la sua interpretazione sembra poco emotiva. Le capacità e le doti di questo baritono austriaco sono evidenti e forse lo sono al punto che risulta spesso prevedibile. Paolo Fanale ha una voce, seppur piccola, seducente e di un buon colore. Scenicamente di bell’aspetto non ha certo faticato nell’interpretare il giovane ufficiale Ferrando con momenti di sensualità ed ironia rimarchevoli. Tralasciando alcuni suoni nasali ed un registro acuto poco raffinato, è da riconoscere in questo giovane tenore siciliano  qualità vocali che certamente  riuscirà  a migliorare .
Giacinta Nicotra, soprano partenopeo, ma marchigiana di adozione, regala allo spettacolo quelle fortissime sfaccettature tipiche del carattere napoletano che le sono proprie: franchezza, innata simpatia, sagacia ed intelligenza intuitiva.Tratteggia  scenicamente  una Despina brillante e priva di inutili moine, anche grazie a mezzi vocali sicuri,con acuti brillanti ed una voce ricca di risonanze gradevoli. I suoi travestimenti prima da Medico e poi da Notaio sono stati i momenti più divertenti di tutta la produzione. Un vero successo personale. William Shimell, ha senza dubbio il “physique du role” per interpretare un perfetto Don Alfonso, ma  i mezzi vocali sembrano poveri e peccano spesso di intonazione e non aiuta una dizione non impeccabile.  Forse anche lui in serata “no”.
Daniel Kawka, francese, ma di fiere origine polacche, dirige la ridotta orchestra filarmonica marchigiana con carattere, senza mai abbandonare il palcoscenico creando un buon equilibrio tra buca e palco. Ha dimostrato di privilegiare i momenti più corposi della partitura e di saper in ogni occasione sostenere bene i cantanti. Per un direttore d’orchestra oggigiorno non è poca cosa, in considerazione dei ridottissimi giorni di prova. Pubblico assolutamente compiaciuto e numeroso come una prima comanda.