Trieste:”I due Foscari”

Trieste, Teatro “G.Verdi”, Stagione Lirica 2010/2011
“I DUE FOSCARI”
Tragedia lirica in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, da Byron
Musica di Giudeppe Verdi
Francesco Foscari LUCA SALSI
Jacopo Foscari STEFANO SECCO
Lucrezia Contarini MARIA JOSE’ SIRI
Jacopo Loredano ALEXANDER VINOGRADOV
Barbarigo SAVERIO BAMBI
Pisana ASUDE KARAYAVUZ
Fante del Consiglio FRANCESCO CORTESE
Servo del Doge GIANLUCA DI CANITO
Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste
Direttore Renato Palumbo
Maestro del Coro Alessandro Zuppardo
Regia Joseph Franconi Lee
Scene  e costumi William Orlandi
Coreografie Marta Ferri
Luci Nino Napoletano
Nuovo allestimento in coproduzione con l’Opera di Bilbao
Trieste, 26 gennaio 2011
Onore e gloria al Teatro Verdi di Trieste per aver proposto quest’opera, in questa edizione! Quale opera? “I due Foscari”, tragedia lirica in 3 atti di Francesco Maria Piave, musicata da Giuseppe Verdi. Vede la luce al Teatro Argentina di Roma, il 3 Novembre 1844 ma, vuoi per la cupezza generale dell’opera, vuoi perla strana sorte che tocca a certi titoli, non arriva a quel successo planetario delle altre composizioni del Verdi. Neanche ai giorni nostri. Eppure è solenne, evocativa; contiene arie, cavatine, concertati preziosi e imponenti; chissà…”I due Foscari” è un’opera nuova per il musicista Verdi: sperimenta, introduce, prova a dar voce a strumenti musicali per lui non usuali e a questi associa dei personaggi che sono i protagonisti dell’opera. Così si evidenzia la disperata sincerità di Jacopo Foscari, vittima di un abuso che lo costringerà ad un mortale esilio, la rabbia moderna di Lucrezia, che non evita colpi di scena per cercare di salvare il marito dall’esilio, e la rassegnata e sofferente inerzia del Doge.
Onore e gloria al Teatro Verdi, dicevamo, per avercela proposta in questo allestimento. Quale? Quella ideata da Joseph Franconi Lee, regista raffinato e moderno, da William Orlandi, autore di pregevoli scene e costumi, da Nino Napoletano, creatore di luci dense di atmosfera e charme, e da Renato Palumbo, direttore d’orchestra. Questi artisti creano una versione moderna, sobria ma imponente, elegante ma crudelmente spoglia, di questa opera di ingiustizia e potere politico. Creano immagini suggestive e musica di altissimo livello, grazie ad un orchestra ordinata e solenne sotto la bacchetta di Renato Palumbo; un coro ligio, abile nei Fortissimi come nei sottovoce, grazie alla guida di Alessandro Zuppardo; esaltano le voci di Stefano Secco, tenore verdiano potente e incisivo nel ruolo di Jacopo Foscari, di Maria José Siri, una Lucrezia Contarini tecnicamente indiscutibile e scenicamente credibile, e il Doge di Venezia interpretato da Luca Salsi, forse il meno costante, vocalmente, della triade protagonista.
Lo spettacolo risulta moderno, asciutto, elegante, con un impianto scenico che evoca un torrione, una sala consiliare, altissime mura, salone con cupola dominante….tutto ciò grazie a semplici pannelli scorrevoli ad effetto ligneo, stile wengé. Costumi semplici ma non poveri, sontuosi pur nella semplicità dei materiali utilizzati, che ben si adattano ai tagli economici imposti dal devastato quadro economico nazionale. Uno spettacolo che riempie gli occhi, le orecchie e il cuore, per 3 ore di avvincente compagnia. Teatro pieno, pubblico entusiasta.
Foto Fabio Parenzan – Trieste

Orchestra e Coro

 

della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Orchestra e Coro

 

della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Orchestra e Coro

 

della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste