Amilcare Ponchielli (1834 – 1886):”Arie da camera”

No! Pregar non poss’io (dall’opera «I Mori di Valenza»); Un sogno (testo di Carlo Monteggia)*; Cantata a Gaetano Donizetti (pianoforte solo); Voga sull’onda placida. Piccola barcarola*; L’abbandono*; Pace e oblio!*; La staffetta di Gambalò. Polka (pianoforte solo); Il Trovatore*; La povera*; Povero fiorellino*; Dio Amore! (testo di Silvio Pellico)*; Una notte al camposanto. Elegia (testo di A. Ghislanzoni)*; Elegia (pianoforte solo); Deh per pietà… O santa Vergine (dall’opera «I Promessi Sposi»).*prima registrazione mondiale. Federica Zanello, soprano; Alberto Bruni, pianoforte.Registrazione, agosto 2010, Piacenza – 54.37″ 1 CD Dynamic – S 2043
Questo cd è sicuramente una ulteriore e tangibile  testimonianza  dell’interesse che si sta muovendo verso l’opera di Ponchielli, un compositore del quale sono  sconosciuti o pochissimo noti molti aspetti della sua attività artistica. Dalla pubblicazione del Catalogo tematico delle musiche di Amilcare Ponchielli a cura di Licia Sirch nel 1989 sono venuti alla luce numerosi fondi inediti: la donazione Sonzogno al Teatro Ponchielli di Cremona (catalogo di Ettore Borri, 1996), varie acquisizioni da parte della Biblioteca Statale di Cremona, sino al nutrito insieme di manoscritti e lettere ancora disponibili presso la Collezione Gallini di Milano. In questo quadro rienatrano anche  una  interessante  raccolta  di romanze  da camera per canto e pianoforte, riemerse da manoscritti autografi e da alcune edizioni postume di fine Ottocento-inizio Novecento. Un genere, quello della romanza per voce e  pianofrte,  molto in voga nella vita musicale italiana anche se, non certo paragonabile qualitativamente alla liederistica tedesca. In questo cd, che tra l’altro contiene anche due estratti operistici tratti da I mori di Valenza e da I promessi sposi, oltre a prime registrazioni assolute, sono evidenti le strette connessioni tra romanza e aria d’opera.  Lo stile di Ponchielli è marcatamente operistico, sia sul piano prettamente espressivo che su quello vocale che presenta una linea di canto spesso impegnativa e di conseguenza non destinata ad interpreti “salottiere”.  Si apprezzano  così brani come L’abbandono, Pace e oblio o Il Trovatore, Dio Amore quest’ultima su un testo di Silvio Pellico,  pagine che mettono in luce l’innato senso del teatro di Ponchielli oltre alla sua non comune vena lirica.
Venendo agli interpreti dobbiamo dare il merito al soprano Federica Zanello di essere assai musicale e attenta al valore del fraseggio anche se, almeno in disco, la voca appare  piuttosto povera di colori e talvolta piuttosto acidula, soprattutto nel registro acuto. E’ comunque una cantante complessivamente apprezzabile, per sensibilità interpretativa, così come l’accompagnamento  pianistico di Alberto Bruni appare molto attento alle dinamiche espressive e  riesce a dare rilievo  al canto e  a dare  al pianoforte una sensibilità “vocale”.  Un cd interessante per conoscere “l’altro” Ponchielli.