“Senza trucco!”… Stefano Palatchi

Il basso Stefano Palatchi è nato a Barcellona dove ha iniziato gli studi musicali poi proseguiti con Gino Bechi ed Ettore Campogalliani in Italia e poi con Armen Boyajian a New York. Ha esordito nel 1986 al Liceu di Barcellona, teatro nel quale ha interpretato moltissime opere, in particolare del repertorio italiano. Ha partecipato a tutte le stagioni operistiche spagnole e cantato su alcuni degli scenari internazionali più rispettati, convertendosi in un cantante-attore imprescindibile e uno dei più importanti bassi spagnoli.
Qual è il tratto principale del tuo carattere?
Il realismo.
E il tuo peggior difetto?
La pazienza non è sicuramente il mio punto forte.
Segno zodiacale?
Ariete.
Sei superstizioso?
Non eccessivamente… un giusto tocco scaramantico.
Che rapporto hai con la spiritualità?
Minore di quello che vorrei, mi piacerebbe essere più spirituale.
Hai mai sofferto d’invidia?
Fortunatamente no.
Cosa volevi fare da grande?
Per me era chiarissimo: volevo essere un artista!! La scelta del canto è venuta poi naturale.
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?
Mia madre in parte si.
Quali sono i tuoi ricordi più cari?
Il mio ricordo più caro è legato alla nascita delle mie figlie.
Qual è stato il tuo momento di maggior orgoglio?
Indimenticabile per me è stato il 2 febbraio del 1986, quando ho debuttato con un piccolo ruolo nel Lohengrin accanto a
Pilar Lorengar e Siegfried Jerusalem. Vedere il teatro pieno ed essere sullo scenario fu una emozione grandissima e mi riempì d’orgoglio.

Qual è la delusione più grande che hai mai avuto?
Dal punto di vista personale, la fine del mio matrimonio.
Cosa manca nella tua vita oggi?
Posso tranquillamente dire nulla. La vita mi sorride.
Di che cosa hai paura?
Della sofferenza.
Hai un sogno ricorrente?
Direi di no… non ricordo.
Che importanza dai al denaro?
Credo di poter dire che do al denaro la giusta importanza senza esagerare, peró al giorno d’oggi purtroppo il denaro è sempre considerato molto importante.
In cosa sei più spendaccione?
Quello che spendo è per avere una buona qualità di vita.
Collezioni qualche oggetto?
No.
Quali sono le tue letture preferite?
Amo molto i romanzi storici e le  biografie di personalità celebri.
Qual è il tuo profumo preferito?
Un profumo femminile!
Città preferita?
Anche se sono un catalano doc, e amo Barcellona, devo dire New York.

Colore preferito?
Il rosso.
Fiore preferito?
La rosa.
Il cantante o i cantanti preferiti?

Nella lirica il grande Plácido Domingo. Ho però una grande passione per la voce e le canzoni di Frank Sinatra. Ho sempre sentito un forte vincolo con la musica americana del secolo scorso. Tra l’altro dopo un concerto in cui ho cantato quel tipo di repertorio sono stato contattato da una importante orchestra di New York per organizzare una tournée… tra pochi giorni ci incontreremo per definire la possibile collaborazione, mi piacerebbe moltissimo poter fare più concerti di questo repertorio.
Qual è stato primo disco che hai acquistato?
“Secret life of the plants “(Steve Wonder).
Qual è il film che hai amato di più?
Devo dire almeno due titoli, anche se ce ne sarebbero molti di piú: Ben- Hur e Il Dottor Zivago. Svelo anche un piccolo segreto: prima di essere cantante d’opera ho lavorato come attore in vari film. Il mio debutto cinematografico fu con Helmut Berger in una superproduzione, Victoria.  In cinema peró non faceva per me, il processo creativo è molto lento dato che per girare pochi minuti di pellicola ci voleva il mondo intero, e come ho detto, sono una persona impaziente! L’opera è il genere in cui mi sento totalmente realizzato!
Qual è la stagione dell’anno che preferisci e perché?
La primavera, perchè è quando si risvglia la natura dopo il freddo e il gelo dell’inverno.
Che rapporto hai con la tecnologia e qual è il gadget tecnologico di cui non potresti fare a meno?
In realtà non ho un bel rapporto con la tecnologia anche se sono obbligato per il mio lavoro ad usarla. In ogni caso mi limito all’uso delle mail e a navigare in internet, per cui un PC è importantissimo, ma se non fosse necessario potrei davvero farne a meno.

Che rapporto hai con la televisione?
So che si dice che non si dovrebbe guardare molto la televisione, ma effettivamente mi piace passare del tempo a guardare film e programmi vari.
Che rapporto hai con la politica?
Difficile… mi mantengo aggiornato riguardo le questioni politiche sia nazionali che internazionali, ma sento che la politica in generale e i politici del giorno d’oggi sono assai deludenti…
Hai delle cause che ti stanno particolarmente a cuore?
Odio la violenza e sopratutto la violenza sui bambini. Ho partecipato a vari concerti benefici e sono “patrón” de la Fondazione Clarós di lotta contro la sordità profonda. Insieme organizziamo concerti con una certa frequenza per raccogliere fondi. Questa fondazione realizza operazioni chirurgiche in vari paesi del mondo sia ad adulti che a bambini che non hanno la possibilità di pagarsi le operazioni. Collaborano anche Monserrat Caballé, Juan Diego Flórez, Jaume Aragall e Jose Bros, tutte grandi voci della lirica di oggi e di ieri.
Giorno o notte?
Sicuramente il giorno.
Qual è la situazione che consideri più rilassante?
Un buon massaggio, con musica, candele…
Qual è il tuo ideale di giornata?
Un bel giorno di festa, con il sole, per uscire a passeggiare.
Qual è il tuo rifugio da tutto e tutti?
Non ho un luogo privilegiato, spesso mi rifugio in me stesso. Quando si deve viaggiare tanto per lavoro, si deve contare sopratutto su se stessi.
Qual’ è la musica che di solito fa da sottofondo alle tue giornate?
Ultimamente ascolto molto musica swing e  jazz.
Cosa ti manca di più quando sei lontano  da casa?
Non mi mancano le cose… solo le persone care.
Qual è la vacanza o il viaggio che vorresti fare e che non hai ancora fatto?
Per fortuna ho potuto vedere molti posti del mondo grazie al mio lavoro, ma mi affascina molto la Cina, mi piacerebbe poterla conoscere.

Chi o cosa ti imbarazza?
Le situazioni di nervosismo in genere. In quei momenti sono estremamente teso e  comincio a sudare!
Com’è il tuo rapporto con il cibo?
Ottimo!! Mi piace moltissimo mangiare, preferisco cibi semplici peró che abbiano una buona sostanza.
Dieta mediterranea, dieta macrobiotica o fast food?
Ovviamente dieta mediterranea.
Qual è il tuo piatto preferito?
Da buon spagnolo, la paella!
Vino rosso o bianco?
Dipende da cosa devono accompagnare, mi piacciono entrambi.
Il posto dove si mangia peggio?
Anche se è uno stereotipo devo dire che effettivamente non ho mangiato molto bene in Inghilterra e negli Stati Uniti…non è il mio genere di cibo.
La musica è stata una vocazione?
Si, ma non solo: è stata prima di tutto una grandissima passione, elemento fondamentale perchè la carriera del cantante sarebbe impossibile senza passione.
A chi non conoscesse la tua voce, cosa faresti ascoltare?
Ol’ man river (showboat) e Ella giammai m’amo, l’aria di Filippo II dal Don Carlo di Giuseppe Verdi.
Come segui l’evoluzione della tua voce?
Cerco di non ossessionarmi peró la voce è il nostro strumento e dobbiamo stare molto attenti, e curarla molto.
Se ti fosse data l’opportunità di scegliere un ruolo, cosa canteresti?
Amo il ruolo di Filippo II del “Don Carlo” verdiano.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Ripasso la partitura, scaldo la voce e sopratutto mi concentro per entrare nella pelle del personaggio.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
Solo una bottiglia d’acqua!
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
Questo dipende molto da quando sono andato a dormire la notte prima…
Stato d’animo attuale?
Direi ottimo!
Il tuo motto?
“Chi fa da sé fa per tre”…