Dramma musicale in tre atti su libretto di Ferdinand Leon dal dramma di A.Holitscher. Beethoven Orchester Bonn, Chor des Theater Bonn. Stefan Blunier (direttore). Mark Morouse (Der Golem), Alfred Reiter (Rabbi Loew), Tansel Akzeyebek (Il giovane discepolo), Ingeborg Greiner (Lea), Giorgos Kanaris (L’imperatore Rodolfo II)….Registrazione: Bonn, 19-14 gennaio 2o1o. 2 CD MDG Live 937 1637-6
E’ sicuramente una partitura affascinante questo Der Golem di D’Albert, un compositore di certo assai poco conosciuto qui in Italia. Scorrendo gli annuari lirici degli ultimi 20 anni di cartelloni non c’è traccia di un titolo di questo compositore, autore di una ventina di opere, la più celebre delle quali Tifland viene sempre citata come il suo capolavoro. Per chi scrive una partitura straordinaria è Die Toten Augen (1916) e ora questa Der Golem, andata in scena a Francoforte nel 1926, ispirata a un lavoro teatrale di Holitscher del 1908, ma anche dal celeberrimo film muto di Paul Wegener. Nella Praga del XVI sec, il rabbino Loew dopo aver raccolto dalla terra il corpo del Golem riesce a rianimarlo senza però riuscire a farlo parlare. Solo la sua pupilla Lea riesce a far parlare la creatura con la quale intreccia un rapporto amoroso. Furente, Loew si oppone a questo rapporto, provocando la reazione violenta del Golem che distrugge il ghetto. Loew, a questo punto vorrebbe cedere a questo amore impossibile ma Lea muore proprio mentre il Golem ritorna ad essere argilla. A questo punto, il rabbino comprende quanto è stato preseuntuoso a volersi alzare a creatore della vita.
Il tema faustiano della creazione e quello dell’amore impossibile tra la creatura-mostro Golem e la giovane Lea, sono i cardini di questa bellissima opera di D’Albert nella quale la sua naturale espansione lirica dei duetti tra il Golem e Lea e gli squarci sinfonici si contrappongono anche a brusche virate in un espressionismo marcato, verso uno sprechgesang chiaramente moderno. La registrazione di questo album è tratta dalla ripresa dell’opera a Bonn. Una edizione nel complesso soddisfacente anche se, non tutti i cantanti sono di gran livello. In particolare proprio il ruolo del Golem e di Lea, rispettivamente Mark Morouse e Ingeborg Greiner non vanno oltre la correttezza. In particolare la Greiner, appare poco fluida nelle colorature che dovrebbero “affascinare” il Golem. Convincente per i toni solenni del timbro e il fraseggio appropriato, il rabbino Loew, interpretato dal basso Alfred Reiter. Corretto il resto del cast. La direzione d’orchestra di Stefan Blunier non travolge per slanci di passione o particolare ricercatezza, si ascrive su un piano di buona professionalità. Resta comunque il fatto che, Eugen D’Albert è un compositore che meriterebbe una maggiore attenzione, anche se vedere in Italia una delle sue opere rimane essere un desiderio assai difficile da realizzare. Accontentiamoci dei cd, in questo caso con una presa di suono nemmeno particolarmente eccelsa!