Riccardo Chailly, ciclo delle Sinfonie di Beethoven alla Salle Pleyel, Parigi

Parigi, Salle Pleyel, Stagione concertistica 2011/2012
RICCARDO CHAILLY INTERPRETA BEETHOVEN
Orchestra del Gewandhaus di Lipsia
Direttore Riccardo Chailly
Colin Matthews:
Grand Barcarolle (2010)
Ludwig van Beethoven: Sinfonia nr.8  in fa maggiore op.93
Sinfonia nr.3 in mi bemolle maggiore (“Eroica”) op.55
Parigi, 29 ottobre 2011

Cinque giorni dopo i primi due concerti ha avuto luogo il terzo in programma che presentava Grand Barcarolle di Colin Matthews e le Sinfonie Ottava e Terza.  Grand Barcarolle del compositore britannico Colin Matthews ha rappresentato un’altra occasione per l’Orchestra del Gewandhaus di mettersi in mostra. La scelta di Matthews della barcarola costruita su un tempo ternario breve-lungo sembra inizialmente avere un carattere ipnotico-ossessivo. Poi però acquisisce slancio e, dopo una cadenza di timpani, procede verso un finale di grande bellezza. La nostalgia post-romantica della Grand Barcarolle è perfettamente in equilibrio con la visone interpretativa di Chailly orientata verso l’idea che l’Ottava di Beethoven contenga  i germi della musica di  Stravinsky e Prokofiev.
Nel primo movimento, L’Allegretto scherzando diretto alla breve, prevale un carattere dolceamaro. L’Allegretto scherzando ha un’energia incredibilmente s ritmica fino a un decrescere progressivo semplice  e inaspettato. Chailly ha mostrato un’intesa perfetta col suo timpanista per il Tempo di Minuetto, gettando le basi per  l’impetuoso virtuosismo dei violoncelli alla base dei clarinetti e dei corni nel Trio. Ma la più grande prodezza doveva ancora arrivare. L’Allegro vivace finale, eseguito con un tale ritmo da lasciare il pubblico in estasi.
Il carattere lapidario dei celebri accordi di apertura dell’Eroica si è riproposto con lo stesso vigore per tutto il primo movimento, mentre Chailly anticipava ogni sforzando della linea melodica senza alcuna modulazione ritmica. I languidi legati di apertura dei contrabbassi nella Marcia funebre sono stati anch’essi doppiamente efficaci tenendo conto del rigore ritmico imposto. Il virtuosistico Scherzo è stato eseguito con tempo veramente  fantastico. Gli assoli dei corni nel Trio hanno conservato il mordente della scrittura beethoveniana. Il Finale è stato un trionfo. Chailly ha ispirato la sua orchestra a raggiungere le vette più alte in questo è che fra i lavori più difficili del compositore tedesco