Parigi, Salle Pleyel:”Semele”

Parigi, Salle Pleyel, Stagione Concertistica 2011/2012
“SEMELE”
Oratorio profano-Opera in tre atti, libretto di William Congreve
Musica di Georg Friedrich Handel
Semele CECILIA BARTOLI
Jupiter CHARLES WORKMAN
Juno HILARY SUMMERS
Athamas CHRISTOPHE DUMAUX
Ino LILIANA NIKITEANU
Cadmus /Somnus  BRINDLEY SHERRATT
English Voices
Orchestra “La Scintilla” dell’Opera di Zurigo
Direttore Diego Fasolis
Maestro del Coro Timothy Brown
Esecuzione in forma di concerto
Parigi, 4 dicembre 2011
Semele è una partitura strordinaria, ricca di arguzia, carica erotica e di grande impegno vocale e, come tale, necessita di un cast  eccezionale. L’Orchestra La Scintilla e il coro English Voices (diretto da Timothy Brown) sono stati una combinazione ideale, grazie anche alla direzione del polistrumentista Diego Fasolis.
Cecilia Bartoli
è un’artista incredibile. Sappiamo quanto è sbalorditiva la sua coloratura, ma questa non è il suo unico asso nella manica. In “Endless pleasure, endless love” ha sfoggiato un caleodoscopio di colori e un  fraseggio incessantemente vario.   “If I persist in gazing, myself I will adore” ha mostrato la sua abilità di calamitare e divertire  il pubblico accecandolo con i riflessi di uno specchietto. Nell’aria “O Sleep”, il fraseggio e il suono sembravano aleggiare nello spazio circostante. Per contrasto, nella successiva “Doubting, despairing, rushing”, il suo canto era simile a delle frecce sonore. Infine, nella sua aria finale “I ask for nothing less”, ha dato più di quanto chiunque potesse mai chiedere.
Ogni componente di questo questo cast stellare ha saputo vocalizzare in tutte le dinamiche espressive del canto Barocco.  Il notevole contralto Liliana Nikiteanu (Ino) ha cantato la sua aria “unfortunate lover” con uniformità di linea attraverso tutte le sfumature della sua voce, riuscendo perfino ad imitare  l’archetto e l’intonazione del violoncello nella sua cadenza. Il controtenore Christophe Dumaux (Athamas) ha la finezza e la fluidità di un’oboe, una voce molto melodiosa con la giusta dose di vibrazione, forza e tenuta del fiato, come dimostrato dalla sua aria d’agilità finale “My soul is doomed to live”. “Look upon me”, il suo duetto con Nikiteanu, con il contrasto tra una voce maschile acuta con una voce femminile bassa, è stato straordinariamente sensuale.
Il secondo atto si è aperto con la presenza carismatica di Hilary Summers nel ruolo di Juno.  Affiancata  da una minuta Jaël Azzaretti (Iris) la piuttosto imponente Summers, ha dato vita a una serie di divertissimi quadretti che hanno portato al riso tutto l’auditorio. Attrice straordinaria (le sue entrate e uscite di scena erano spettacolari!), la cantante ha saputo evidenziare e ironizzare su ogni allusione erotica presente nel testo. Straordinaria la naturalezza del suo virtuosismo. Lo ha dimostrato in “Hence, Iris”, in cui ha dato autentico libero sfogo a dei veri fuochi d’artificio di colorature.  Da parte sua, la  Azzaretti ha cantato l’aria “There from mortal cares” con un uso del rubato molto efficace.  Charles Workman (Jupiter) è un tenore in grado di sostenere in modo naturale anche sonorità baritonali. Il colore dei suoi vocalizzi nella prima aria è stato stupefacente. Una elettrizzante “I must with speed amuse her”  e ancor più  memorabile la sua esecuzione dell’aria più famosa di quest’opera, “Wher’ere you walk”. Superba la linea di canto, ricca di dinamiche e completa di un “da capo” in  pianissimo.
Il basso Brindley Sherratt (Cadmus e Somnus) ha canto con voce timbricamente ricca e nobiltà di espressione. Dopo la sua lenta discesa nella nota più bassa di tutta l’opera, nell’aria Awesome night, si è cimentato con sicurezza nei rapidi vocalizzi di More sweet is the day che sembravano sfidare la forza di gravità. Un’ultima notazione a questa esecuzione: quando Cecilia Bartoli e Liliana Nikiteanu hanno cantato:  “Hark! Silence now is drowned in an ecstasy of sound” nel secondo atto, il loro canto non avrebbe potuto avvicinarsi di più a una interpretazione reale del testo letterario. La serata è stata ovviamente salutata da una standing ovation che si è protratta per oltre  20′.
Le foto sono gentilmente concesse da italiansbetter2.blogspot.com