Montpellier:”Messa da Requiem”

Montpellier, Théatre de l’Opéra
“MESSA DA REQUIEM”
Composizione sacra per coro, voci soliste ed orchestra.
Musica di Giuseppe Verdi
Soprano Tatiana Serjan
Mezzosoprano Olga Borodina
Tenore  Mario Zeffiri
Basso Michele Pertusi
Coro della Radio Lettone
Choeur de l’Opéra national Montpellier Languedoc-Roussillon
Orchestre National Montpellier Languedoc-Roussillon
Direttore Riccardo Muti
Maestri dei Cori Sigvards Kļava, Noëlle Gény
Montpellier, 14 gennaio 2012

Concerto di prestigio a Montpellier per due esecuzioni  della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi  da “tutto esaurito”. E non poteva essere altrimenti, vista la presenza di Riccardo Muti a capo dell’orchestra di Montpellier. Direttore carismatico lo è, creava da solo l’evento. Tatiana Serjan,  Olga Borodina, Mario Zeffiri e Michele Pertusi, il quartetto delle voci soliste.
Il coro di Montpellier Languedoc –Roussillon era rinforzato per l’occasione dal coro della radio Lettone. Un coro che potremmo definire  monumentale ma, per questa partitura non può essere altrimenti. Un centinaio di coristi che ha  però mostrato una duttilità espressiva incredibile in perfetto equilibrio con l’orchestra sia nella luminosità del “forte” che nell’uso di “pianissimi” di grande espressività.
E’ con economia nei gesti che Riccardo Muti dirige. Questo direttore che dà l’impressione di fare poco,  in realtà fa tutto, lascia suonare l’orchestra senza perderne minimamente il controllo. L’entrata delle trombe dalle quinte nel “Rex tremendae” è da  brividi. Si  resta letteralmente pietrificati nei dirompenti “fortissimo” e quasi in apnea nei “pianissimi” dei solisti.
E’ a Olga Borodina la voce dominante del  quartetto vocale per la qualità della voce, tecnica e uso delle sfumature. Il basso Michele Pertusi appare piuttosto fragile nel registro grave. Il suo “Mors Stupebit” non ha la dovuta risonanza. Più baritono che basso lo sentiamo più a suo agio e più potente nel registro centrale. Anche se si sente qualche debolezza nell’uso dei “pianissimi”, il soprano Tatiana Serjan  si mette particolarmente in luce con Olga Borodina nel “Recordare” un duetto tutto in sfumature e musicalità. Anche Il tenore Mario Zeffiri ci ofrre un bell’esempio di eleganza, uso dei colori e  belle sfumature, anche la sua voce ha dei limiti nello squillo. I quattro solisti ci ha poi offerto uno stupendo “Lacrymosa” che  crea un clima di assoluta sospensione sulle note di  chiusura di questa pagina.
La mano di Muti un’atmosfera di sospensione e tensione anche agli esecutori. La scelta dei tempi è sempre appropriata e si arriva alla fine della partitura passando attraverso la  voce di Olga Borodina (“Lux aeterna”)venuta dal cielo così come dagli abissi ci trasportiesporti fino al “Libera me” cantato con grande espressività e sensibilità dalla Serjan. Il coro sussura le ultime note apportando mistero e inquetudine.
Una escuzione magnifica e grandiosa, in una serata che resterà nella memoria di tutti. Il pubblico, tutto  in piedi, ha tributato autentiche  ovazioni al direttore e a tutti gli esecutori.