Madrid, Teatro Real, Stagione lirica 2011-2012
“IOLANTA”
Idillio drammatico in un attosu libretto di atto su lirica en un acto. Libreto di Modest Il’ic Cajkpvskij tratto da La figlia di re Renato di Henrik Hertz .
Musica di Pëtr Il’ic Cajkovskij
Il re René DMITRY ULIANOV
Robert MAXIM ANISKIN
Vaudémont PAVEL CERNOCH
Ibn-Hakia WILLARD WHITE
Alméric VASILY EFIMOV
Bertrand PAVEL KUDINOV
Iolanta EKATERINA SCHERBACHENKO
Marta EKATERINA SEMENCHUK
Brigitta IRINA CHURILOVA
Laura LETITIA SINGLETON
“PERSÉPHONE”
Mélodrame in tre quadri su libretto per voce recitante, solo, coro, danza e orchestra su libretto di André Gide.
Musica di Igor Stravinskij
Eumolpe PAUL GROVES
Perséphone DOMINIQUE BLANC
Danzatrici dell’ Amrita Performing Arts, Cambogia
Pequeños cantores de la JORCAM (Joven Orquesta y Coro de la Comunidad de Madrid)
Coro e Orchestra del Teatro Real di Madrid
Direttore Teodor Currentzis
Maestro del Coro Andrés Máspero
Regia Peter Sellars
Scene George Tsypin
Costumi Helene Siebrits
Luci James F.Ingalls
Madrid, 28 gennaio 2012
Ci sono diversi punti che accomunano questi due lavori rappresentati come dittico al Teatro Real. In primo luogo, i compositori di origine russa, (anche se Stravinsky ha vissuto gran parte della sua vita a New York, dopo essere passato per Parigi) accomunati comunque dal comune interesse per le varie tendenze musicali europee. Sicuramente diversa la natura di Perséphone un lavoro eclettico, più vicino alla cantata che non all’opera e che, se vogliamo, sfugge addirittura a una reale classificazione musicale. Due personaggi femminili, entrambi legati da un destino influenzato da un evento privato collegato alla luce: Iolanta vive in uno stato di cecità, Persefone rinuncia alla luce per vivere con il marito Ade, dio dell’oltretomba. Da qui si potrebbe divagare sulla poesia, la luce, la vita e trovare altri elementi che vadano a giustificare i punti di unione tra queste due partiture, tutto quello che vogliamo. Potremmo voler ancora giustificare l’unione delle due opere (la seconda in francese). Crediamo però che le vicende e soprattutto la musica siano la cosa più importanti.
L’allestimento del Teatro Real è stato affidato a Peter Sellars. Il regista americano, considerato una tra le più innovative firme del teatro contemporaneo, ci ha sorpreso questa volta al contrario, ossia per il modo in cui ha sviluppato le sue idee. Due opere raffigurate attraverso una estetica stilizzata che non ha portato, rinforzato o apportato nulla di particolarmente interessante alla musica o al testo. O forse, chi scrive, non dotata di un cervello particolarmente contorto per capire o scoprire il linguaggio di Sellars. Per fortuna, siamo riusciti a godere della musica. La prova dei solisti, dell’Orchestra e del Coro dei titolari del Teatro Real è stata notevole. In Iolanta, nei ruoli maschili, abbiamo apprezzato il basso russo Dmitry Ulyanov (il re René), che ha ben caratterizzato il suo personaggio, ammantandolo di una vocalità saggiamente controllata ed espressiva. Il tenore ceko Pavel Cernoch ha prestato a Vaudémont la sua voce sicura e luminosa e ricca di una straordinaria gamma di mezzevoci. E il baritono russo Maxim Aniskin, che interpreta Robert, nella sua aria, nella scena sesta dell’opera, ci ha regalato uno dei momenti più alti della serata. In questa stessa scena, l’armonia tra Robert e Vaudémont è stata davvero notevole. Il resto del comparto maschile, ha visto la presenza non secondaria del del basso-baritono Willard White (Ibn-Hakia) e del tenore Vasily Efimov (Alméric). Nel ruolo di Iolanta, la giovane Ekaterina Scherbachenko è stata altrettanto brillante. La sua voce si adattava perfettamente alla musica di Cajkovskij. La Scherbachenko è stata anche una interprete scenicamente credibile, coinvolgente nello suo passaggio dal suo mondo di non vedente al ritorno alla vista, alla luce. Per quanto riguarda il resto delle protagoniste femminili, tutte eccellenti, si sono messe particolarmente in luce il soprano Irina Churilova (Brigitta), il mezzosoprano Ekaterina Semenchuk (Marta). Alla direzione d’orchestra il giovane Maestro Teodor Currentzis, d’origine greca, ma cresciuto in Russia. Currentzis ha avuto un eccezionale controllo del suono dell’orchestra, valorizzando pienamente tutti i dettagli, i ritmi e le sublimi linee melodiche della musica di Cajkovskij. In Perséphone, il tenore Paul Groves ha dato vita ad Eumolpe ricco delle diverse caratteristiche vocali e stilistiche che il personaggio richiede, mentre l’attrice Dominique Blanc, nella parte della protagonista, con il contributo delle bella presenza delle danzatrici cambogiane, ha reso più fresca e immediata questa partitura di Stravinskij, che a volte si carica di una eccessiva ridodanza.