“I Musici” e Alison Balsom chiudono le “Armonie barocche” agli Amici della Musica di Firenze

Firenze, Saloncino del Teatro della Pergola, Amici della Musica, Stagione 2011-2012, Ciclo “Armonie barocche”
I Musici e Alison Balsom nei concerti italiani e tedeschi del XVIII secolo
Orchestra “I Musici”
Solisti Marco Serino, Ettore Pellegrino, Vito Paternoster, Antonio Anselmi, Gianluca Apostoli
Tromba Alison Balsom
Antonio Vivaldi: Concerto in Re minore per archi e continuo, RV 127; Concerto in Re minore per due violini, violoncello obbligato, archi e continuo, RV 565, n. 11 dall’Op. III “L’estro armonico”
Tomaso Albinoni: Concerto in Si bemolle maggiore per tromba, archi e continuo, Op. VII n. 3
Antonio Vivaldi: Concerto in La minore per due violini, archi e continuo, RV 522, n. 8 dall’Op. III “L’estro armonico”; Concerto in Re maggiore per tromba, archi e continuo, RV 230
Georg Friedrich Haendel: Suite per tromba e archi, HWV 341; Concerto grosso per archi e continuo in Sol maggiore, Op. VI n. 1
Georg Philipp Telemann: Divertimento in Si bemolle maggiore per archi e continuo, TWV 50/23
Firenze, 2 aprile 2012

Si conclude il ciclo tematico “Armonie barocche” degli Amici della Musica di Firenze con l’acclamato concerto che vede esibirsi nel saloncino dello storico Teatro della Pergola il celebre ensamble “I Musici” che, nati nel 1951, sono da considerarsi quale più antico gruppo cameristico in attività e annoverando tra i vari meriti quello di aver fatto scoprire al mondo il genio di Vivaldi e del suo capolavoro dei concerti delle Quattro Stagioni segnando inesorabilmente la storia del musica e del suo gusto. Gli stessi strumenti suonati dai professori di detta orchestra sono una vera enciclopedia dell’organologia: si segnalano, tra gli altri, due violini N. Amati rispettivamente nel 1661 e nel 1676, una viola Blaurock-A. Amati del 1574 (il più antico), tutti prodotti dalla fucina cremonese, fino al fiorentino violoncello L. Carcassi del 1780 e al più recente cembalo F. Bettenhausen (copia Ruckers) del 1993.
Il programma propone una vasta visuale sul linguaggio musicale del concerto barocco che ha dominato le culture italiana e tedesca nel XVIII secolo. Con i concerti vivaldiani RV 127, RV 565, RV 522, il concerto grosso Op. VI n. 1 di Haendel e il Divertimento TWV 50/23 di Telemann l’ensemble ha modo di far largo sfoggio delle sue consolidate doti interpretative dimostrando una piena padronanza degli estrosi virtuosismi e dell’energia del barocco veneziano del quale massimo rappresentante è il “prete rosso”.  Dalla forma del concerto solistico a quello del concerto grosso si ha modo di apprezzare lo stile del “concertare” del gruppo nella sua globalità con il concertino e con i solisti che si alternano nelle persone di Marco Serino, Ettore Pellegrino, Vito Paternoster, Antonio Anselmi e Gianluca Apostoli.
La vera solista protagonista, tuttavia, è la bella e brava Alison Balsom, apprezzata trombettista tra le migliori dell’ultima generazione, degna erede del compianto Maurice André che ci ha lasciati lo scorso febbraio. Diplomata presso la Guildhall School of Music e al Conservatoire de musique di Parigi è stata nominata nel 2006 “Best young british performer”, nel 2007 “Rising artist of the year” e nel 2009 “Female artist of the year”. Tre sono i brani che l’hanno vista impegnata in questo concerto: il Concerto Op. VII n. 3 di Albinoni, il Concerto RV 230 di Vivaldi e la Suite HWV 341 di Haendel. In ognuno di essi la giovane interprete dimostra una tecnica virtuosistica ricca e brillante il cui discorso musicale riesce ampiamente a inserirersi con quello dell’orchestra instaurando con quest’ultima un rapporto di intrecci levigati e di nette  impennate non trascurando quell’intenso coinvolgimento dei momenti di maggior pathos che sono da riscontrarsi nei movimenti lenti delle partiture proposte. L’insolito folto pubblico che affolla la sala saluta con un entusiasmo verace tutti gli interpreti dandosi appuntamento all’ultimo evento in programma per la stagione 2011-2012 degli Amici della Musica in collaborazione con il 75° Festival del Maggio Musicale Fiorentino nel Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze con il recital del celebre pianista Radu Lupu.