Madrid, Teatro Calderón, Stagione lirica 2012
“LA CHULAPONA”
Zarzuela in tre atti di Federico Romero e Guillermo Fernández-Shaw
Musica di Federico Moreno TorrobaRosario SUSANA CORDON
Chalina JESUS CASTEJON
Emilia RAQUEL TORRES
Organillero/Borracho JESUS ALCAIDE
Don Epifanio GERARDO MALLA
Venustiana CHARO REINA
Manuela CRISTINA FAUS
Lolita ANA SANTAMARINA
Señor Antonio LUIS ÁLVAREZ
Ascensión ISABEL GONZALES
Concha ANA RODRIGUEZ
José María ANTONIO GANDIA
Juan de Dios CARLOS CROOKE
Guardia 1º KENI ROLDAN
Guardia 2º ABEL GARCIA
Manolito NERIC FORCADA, RAUL RUIZ, PEDRO DE LA TORRE
Chico de la taberna JOSE’ VARELA
Cantaora EVA DURAN
Ganadero SATURNINO GARCIA
Maestro Cansino JUAN RUEDA
Maravilla MARIA BRIONES
Guadalupe: SAGRARIO MIELGO
Encargado del café JUAN LUIS COBO
Durmiente JESUS LANDIN
Planchadoras ROSA Mª GUTIERREZ, CARMEN GAVIRIA, PALOMA CURROS
Zapatero CALOS DURAN
Hojalatero PEDRO AZPIRI
Cliente GUSTAVO BERUETE
Voz interna PALOMA SUAREZ
Guitarrista JOSE’ MARIA MOLERO
InvitadoIGNACIO DEL CASTILLO
Coro del Teatro de La Zarzuela
Orquesta de la Comunidad de Madrid
Direttore Miquel Ortega
Maestro del Coro Antonio Faurò
Regia Gerardo Malla
Scene e costumi Mario Bernedo
Luci Eric Teunis
Coreografíe Goyo Montero
Allestimento del Teatro de La Zarzuela del 1988
Madrid, 24 maggio 2012
Il teatro della Zarzuela termina la sua stagione lirica con La Chulapona, commedia lirica in tre atti su musica di Federico Moreno-Torroba, libretto di Federico Romero e Guillermo Fernàndez-Show. L’allestimento è del 1988 in omaggio allo scenografo e costumista Mario Bernedo scomparso nel 1993. Questa ripresa conserva le freschezza e l’incanto della prima edizione. La Zarzuela come genere non ha subito grandi innovazioni sceniche perché, dato il carattere tradizionalista a volte di eccessivo “campanilismo” come in questo caso, guarda a una tipologia di società madrilena se non del tutto scomparsa, sicuramente trasformata.
La vicenda di questa zarzuela di Federico Moreno Torroba si ispira ad un genere popolare madrileno animato da donne intraprendenti che tentano di accasarsi e di uomini che giocano con i sentimenti di altrettante fanciulle innamorate. Ne esce un plot teatrale divertente e frizzante, ricco di intrighi amorosi con un ovvio lieto fine. Musicalmente è una partitura di notevole pregio che affonda le radici nella tradizione musicale madrilena, trovando la sua più evidente raprresentazione con la presenza del sontuoso ritmo della “Chotis madrilena”, ballo espresso dalla coreografia di Goyo Montero di grande impatto visivo. Di ottimo livello il cast vocale, a partire da Susana Cordòn che, con la sua bella voce di soprano, ha dato vita una Rosario piena di carattere e di energia scenica. La sua antagonista sentimentale Manuela, è interpretata dal mezzosoprano Cristina Faus, anch’essa scenicamente brillante attrice e valida vocalista. Antonio Gandia, tenore dalla voce poderosa e dagli acuti brillantissimi, è stato un efficace Josè Maria, il “rubacuori” belloccio e prepotente che gioca con i sentimenti delle donne. Nel lungo elenco di personaggi presenti ne La Chulapona, meritano di essere citati quelli più “di carattere” comico-vocale. Tra questi: il Chalina di Jesùs Castejòn che ricorda i vecchi attori comici legati alla grande tradizione della zarzuela, l’enfatica e divertente Venustiana dell’attrice e cantante di canzoni Charò Reina e ancora il baritono Luis Alvarez (l’anziano señor Antonio), il cantante-attore e anche regista dello spettacolo Gerardo Malla (Don Epifanio), Carlos Crooke (Juan de Dios), Raquel Torres (Emilia) e Isabel Gonzalez (Ascensiòn). In generale, tutta la compagnia si è mostrata equilibrata ed efficace.
La regia di Gerardo Malla si riconferma brillante, con momenti scenici di grande bellezza ed espressività (ad esempio la scena del matrimonio, o quella al caffè con i ballerini di flamenco e la cantaora Eva Duran che ci ha trasmesso tutta l’emozione del canto tradizionale). Anche l’allestimento del compianto Mario Bernedo mantiene inalterata la sua bellezza visiva e funzionalità teatrale. L’orchestra della Comunidad di Madrid diretta da Miguel Ortega ha suonato molto bene, con brio, restituendo grazia e fascino alla partitura di Moreno Torroba. Ciò avvalora il fatto che, le Zarzuelas, se ben rappresentate possono raggiungere livelli di eccellenza impensabili: lo conferma questa produzione che mostra l’interesse a nobilitare questo genere.