Roma, Teatro dell’Opera: Saggio-spettacolo degli allievi della Scuola di Danza

Roma, Teatro dell’Opera, Stagione Lirica 2011/2012
Saggio-spettacolo degli allievi della Scuola di Danza
Direttore Laura Comi
Mozart” coreografia di Vladimir Derevianko.
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Nozze di Aurora”coreografia di Marius Petipa riadattata da Ofelia Gonzales e Pablo Moret.
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Scene e costumi di repertorio del Teatro dell’Opera a cura di Michele della Cioppa e Anna Biagiotti.
Luci Mario De Amicis
Consulenza musicale Giuseppe Annese
Roma, 14 luglio 2012
Bella danza al Teatro Costanzi con i giovani allievi della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma. Sul massimo palcoscenico romano Laura Comi mostra i risultati del suo primo anno come Direttrice della scuola; bilancio che sembra del tutto positivo. Da tempo non si vedeva tanto pubblico all’Opera per uno spettacolo di danza, pubblico di amici ma anche di tanti addetti ai lavori e specialisti. A parte la mancanza di uno spazio dedicato alla danza contemporanea la serata è stata ricca di spunti interessanti. Primo fra questi la collaborazione tra la nuova direzione e Vladimir Derevianko. Oggi apprezzato direttore di compagnie di livello internazionale e coreografo in passato danzatore straordinario tra l’altro molto attivo in Italia. Il suo Mozart sulla celeberrima Sinfonia n. 40 del genio salisburghese è un opera dai netti e chiari contenuti classico formali con inserti neo-classici. Un divertissement estremamente tecnico che vuole mettere in evidenza le qualità dei danzatori chiamati a cimentarsi con sequenze di passi complesse e articolate con spunti al limite del virtuosismo. Molto in evidenza gli uomini, tanto grande sbalzo, veementi nel movimento attraversano in largo e lungo il palcoscenico. Più controllate le donne alle prese con legazioni veloci e cambi di direzione continui e costrette spesso in un movimento poco fluido. Belli gli schemi coreografici, gli scambi, dinamico, ricco; i giovani danzatori reagiscono con un buon approccio al movimento neo-classico, aggrediscono le difficoltà quasi sempre con buoni risultati. E di difficoltà ve ne erano molte tanto da sembrare  anche troppo articolato, ricco di passi, una scrittura troppo piena non sempre musicale ed in linea col carattere del brano. Nonostante ciò tutto fila liscio ed il risultato è piacevole; ne esce un bell’affresco di danza dinamica e generosa. Per la seconda parte dello spettacolo la scelta di Le nozze di Aurora la dice lunga sulla strada che la nuova direzione intende perseguire. Siamo al terzo atto de La bella addormentata nel bosco, classico per eccellenza, stile puro, grande impegno per corpo di ballo e solisti, allestimento complesso. Grande lavoro dei maestri Ofelia Gonzales e Pablo Moret e tutto lo staff. In un bel contesto scenografico e di costumi, ricco ed un po’ paludato come si addice alla storia principesca per eccellenza del balletto, è proprio il corpo di ballo a sorprendere. Rigoroso, pulito, danzante, preciso, musicale, approccio più che professionale nei complicati disegni coreografici della Polonaise e della Mazurka. Un terzo atto ben interpretato. Tutti i solisti ben calati nei loro ruoli con un bel portamento e con buone interpretazioni. Particolarmente luminosa e ricca di sfumature Erica Raia come Cinderella; bel decolleté, bel viso dal sorriso seducente ed un port de bras sinuoso ed espressivo; in un contesto di lavoro di braccia, a mio personale gusto, certamente corretto ma non sempre raffinato ed calzante. Bello il lavoro di batteria di Emanuele Costa nel Uccello Blu. Da i Tre Ivan, Marco Marangio, Michele Morelli e Giovanni Perugini una bella interpretazione atletica e divertente, piena di virtuosismo virile molto apprezzata dal pubblico. Infine i due protagonisti Flavia Stocchi e Giovanni Castelli bravi a sostenere i ruoli di Aurora e Florimondo. Eleganti con bel portamento interpretano il lungo e difficile pas de deux con sicurezza. Lui con buone qualità di porteur porta a termine la sua variazione tra gli applausi, buono lo sbalzo, le pirouettes e la coda; lei solida tecnicamente, belle linee, un po’ controllata nel pas de deux e forse non a suo completo agio in un ruolo da principessa ma ottima la sua prova. Una scuola in grande salute, grande rigore fino a tutta la sequenza dei saluti finali. Non resta che augurare buon lavoro a tutti i maestri, Laura Comi in testa.