Trieste: Gran Galà “Il Cigno Nero”

Trieste, Politeama Rossetti Stagione 2012-2013
GRAN GALA’ “IL CIGNO NERO”
Assolo del Giullare da “Il Lago dei Cigni”
Coreografia: Marius Petipa; musica: Piotr I. TchaikovskyCon:  Alessio Rezza
“Tre Preludi” – Coreografia: Ben Stevenson; musica: Sergei Rachmaninov
Interpreti:Flavia Stocchi, Alessio Carbone
Pas de Trois da “Il Lago dei Cigni” – Coreografia: Marius Petipa; musica: Piotr I. Tchaikovsky
Interpreti: Stefania Ballone, Susanna Salvi, Alessio Rezza
“Arepo” – Coreografia: Maurice Bejart; musica: Charles Gounod
Con: Alessio Carbone
“La morte del cigno” – Coreografia: Michel Fokine; musica: Camille Saint-Saëns
Con: Irina Dvorovenko
Da “Il Lago dei Cigni” – Coreografia: Marius Petitpa; musica: Piotr I. Tchaikovsky
“Pas de quatre”
Interpreti: Stefania Ballone, Lucia Ermetto, Erika Gaudenzi, Susanna Salvi
“Pas de deux”  (Il Cigno Bianco) – Coreografia:Rudolf Nureyev
Interpreti: Antonella Albano, Alessio Carbone
“Danza Spagnola”
Interpreti: Stefania Ballone, Lucia Ermetto, Erika Gaudenzi, Susanna Salvi, Alessio Rezza
“Pas de deux” ( Il Cigno Nero )
Interpreti: Irina Dvorovenko ,Maxim Beloserkovesky
Trieste, 31 ottobre 2012
Bella serata, piacevole “mix” e bella idea quella di Daniele Cipriani di creare un Galà diverso dai soliti pastiche! A legare tutta la serata, non un semplice annuncio fuori campo o delle slide con i titoli e i nomi degli interpreti, ma un video che, soprattutto all’inizio, ci porta nel mondo dal quale gli artisti in scena provengono, le sale prova in cui si allenano, i dettagli dei loro volti e dei corpi, ecc. Veramente molto  suggestivo!
Alla rappresentazione, cui abbiamo assistito,  si è svolta in una sala, ahimé, piena solo a metà, ma molto calorosa ed educata ai tempi ed agli applausi dettati dai vari pezzi in programma.  Dobbiamo segnalare che, a dispetto del grande risalto dato ai loro nomi, abbiamo trovato la coppia Dvorovenko/Beloserkovesky piuttosto sottotono. Ma scendiamo nel dettaglio.
Il galà è dedicato al “Cigno nero” forse più per sfruttare l’effetto onda di ritorno creato dal tanto strombazzato ‘omonimo film, visto che in verità lo spettacolo mostrava vari brani estratti da “Il lago dei cigni”. Allora ci si domanda: cosa c’entrano i “Tre Preludi” di Ben Stevenson o l’assolo “Arepo” di Maurice Bejart?
A nostro avviso il vincitore della serata per serietà, dedizione, generosità e devozione è Alessio Carbone. Figlio di due conosciutissimi maestri e direttori del panorama della danza italiana, ha costruito la propria carriera prima nella scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano, poi nella omonima Compagnia e, infine, all’Operà di Parigi. Della Maison francese è diventato Primo Ballerino, ruolo che gli concede qualche onore, tra i quali quello di poter scegliere le produzioni alle quali partecipare. Allora, l’aspetto più commovente, è vedere come questo artista si dedichi al pubblico, rischi il suo status ad ogni replica come se fosse una prima mondiale, anche se si tratta soltanto di una seconda replica, in un teatro di una cittadina di provincia, solo per amore della danza…bravo! Lo diciamo proprio con il cuore. Lo abbiamo visto partner sicuro e affidabile nei “Tre Preludi” coreografati da Ben Stevenson che sono il banco di prova per ballerine di belle linee, spesso molto giovani e poco comunicative come è stata Flavia Stocchi con tutte le carte in regola, però, per diventare presto una Prima Ballerina. Oppure in coppia con Antonella Albano, splendido cigno bianco molto espressivo, ma dai battement à la seconde qualche volta troppo buttati, nei passi a due del secondo e del quarto atto. O ancora magnifico interprete per forza e presenza nell’assolo da “Arepo”, creato inizialmente da Maurice Bejart per lo statuario Eric Vu An, ma che sembra cucito apposta su di lui e per lui! Veramente il mattatore della serata: ancora bravo, Alessio!  Della coppia russo/americana possiamo dire che la Dvorovenko ci regala una splendida “Morte del cigno” tratta dal Carnevale degli animali di Saint-Saens – vraiment comme il faut! – ma ci delude quando, affrontando il Passo a due del Cigno Nero, dribbla i primi 16 fouettés en tournant sostituendoli con 14 sauté sur pointe: da una Prima Ballerina di tale nome e rango, cui si lascia la chiusura della serata che riporta il titolo del galà, risulta veramente inammissibile…. Beloserkovesky invece è un partner affidabile, ma per allure poco più che un solista…tecnicamente banale e poco brillante, evita anche lui i perigli della coda dell’unico passo a due in cui abbiamo “l’onore” di vederlo in scena. Degni di nota il brillante Alessio Rezza, danzatore dell’Opera di Roma, nell’assolo del Giullare, nella Danza Spagnola e nel Pas de trois del Primo atto, sempre de “Il lago dei cigni”: anche lui buon partner, danzatore sicuro dalle belle linee e dal sorriso radioso: bravo! Citiamo  infine Stefania Ballone ( Teatro alla Scala di Milano), Lucia Ermetto (Teatro Massimo di Palermo), Erika Gaudenzi e Susanna Salvi, degne e adeguate co-protagoniste di questa serata.