La grande Musica al servizio dei Diritti Umani

Roma, Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Direttore Antonio Pappano
Soprano Dorothea Röschmann
Giacomo Puccini: Capriccio Sinfonico
Richard Strauss: Vier Letze Lieder (Ultimi quattro lieder)
Sergej Rachmaninov:  Sinfonia n. 2 in mi minore op.27

Non si poteva scegliere programma più adatto da dedicare ad Amnesty International. Musica che tocca il cuore e lo fa vibrare e sussultare al ritmo della difesa dei diritti umani.
A partire dal Capriccio Sinfonico di Puccini: giovanile fatica? Si fa per dire, vista la naturalezza e freschezza degli spunti melodici e della struttura armonica a cui si aggiunge un’orchestrazione perfettamente a cavallo fra la tradizione e la modernità, segni distintivi di un Puccini già maturo agli inizi della sua incredibile carriera; ne è prova inconfutabile il celebre motivo dell’Allegro vivace che diverrà il tema d’apertura della Bohème.
Musica riflessiva quella dei Vier Letze Lieder di Richard Strauss e di una difficoltà “sottile” che si intuisce già dalla definizione di Arrigo Quattrocchi di “una orchestrazione che è insieme rigogliosa e trasparente” a cui si deve adattare una voce possente e armoniosamente espressiva. Un terreno minato dunque su cui Dorothea Röschmann riesce a volteggiare senza indugi grazie ad un’emissione sicura fin dai primi insidiosi passaggi armonici di Frühling.
Dall’altro lato la bacchetta “mediterranea” del Maestro Pappano conferisce quel poco di tocco sanguigno al gusto mitteleuropeo che in tal caso non guasta, anzi lo esalta come dimostrano i due finali, da incanto, di “September” e in “Im Abendrot”.
Seconda parte del concerto stracolma di suono con la Sinfonia n.2 di Rachmaninov, capolavoro di una durata monumentale (quasi un’ora) ma che trascina il pubblico come un fiume in piena fra le figurazioni magiche del primo e secondo movimento e gli ammiccamenti romantici dell’Adagio, cuore pulsante della sinfonia. Un vestito fatto su misura per l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, già indossato con successo nella registrazione EMI incisanel 2011.
Ed infine un plauso alle prime parti dell’orchestra ed in particolare al primo violino, Carlo Maria Parazzoli, la cui serata è stata meravigliosamente scandita dalla sensibilità dei suoi interventi solistici.