«È il talento più evidente che ho visto, è una gemma pura da coltivare». Così Roberto Bolle in un’intervista comparsa su La Stampa lo scorso anno ha definito Claudio Coviello. Classe ’91, Claudio Coviello nasce a Potenza dove incomincia gli studi di danza. Diplomatosi presso la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma nel 2009, nel 2010 ha partecipato al Concorso Internazionale di Danza di Spoleto, categoria seniores, nella sezione “classico” e nella sezione “contemporaneo” vincendo il primo posto in entrambe e conseguendo il premio di vincitore assoluto del concorso come Migliore ballerino. Dall’agosto 2010 entra far parte del Corpo di Ballo al Teatro alla Scala: danza in Onegin (stagione 2009-2010), partecipa alla tournée a Istanbul, a Il lago dei cigni (Rudolf Nureyev); interpreta Le spectre de la rose nel Gala des étoiles (Teatro alla Scala, aprile 2011) e in Raymonda (Petipa-Glazunov) in debutto alla Scala nell’ottobre 2011, interpreta il personaggio di Béranger. Nel corso della tournée al Teatro Bol’šoj (dicembre 2011) debutta nel ruolo di Oberon in Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine. Nel febbraio 2012 debutta alla Scala nel ruolo di Albrecht in Giselle, versione di Yvette Chauvirè. Nel maggio 2012 è tra gli interpreti principali di Concerto DSCH di Alexei Ratmansky, presentato alla Scala in prima europea; nell’autunno dello stesso anno debutta nel ruolo di Lenskij in Onegin di John Cranko. Nella ripresa di Raymonda nell’ottobre 2012 debutta nel ruolo di Jean de Brienne. Riceve il “Premio Danza&Danza” come artista emergente per la stagione 2011 e dal dicembre 2012 entra a far parte dei solisti del balletto scaligero. Dopo il grande successo personale ottenuto danzando Quasimodo in Notre-Dame de Paris, Claudio Coviello questa sera tornerà a vestire i panni di Albrecht in Giselle in scena al Teatro alla Scala.
Qual è il tratto principale del tuo carattere?
La riservatezza.
E il tuo peggior difetto?
Sono permaloso.
Segno zodiacale?
Capricorno.
Sei superstizioso?
No.
Che rapporto hai con la spiritualità?
Sono credente ma non vado spesso in chiesa.
Hai mai sofferto d’invidia?
No, non fa parte del mio carattere.
Cosa volevi fare da grande?
Quando ero piccolo e non avevo ancora le idee ben chiare ho sempre detto di voler fare il veterinario, semplicemente perché amavo gli animali.
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?
La mia famiglia mi ha sempre sostenuto e ha sempre creduto in me, ma non ha influenzato assolutamente le mie scelte.
Quali sono i tuoi ricordi più cari?
Sicuramente i ricordi d’infanzia.
Qual è stato il tuo momento di maggior orgoglio?
L’esito della mia prima audizione in Scala.
E la delusione più grande che hai avuto?
Fortunatamente non ho mai avuto grandi delusioni.
Cosa manca nella tua vita oggi?
Mi ritengo fortunato, non mi manca nulla di cui ho bisogno. Sono felice.
Di cosa hai paura?
Di deludere le persone che amo.
Hai un sogno ricorrente?
No.
Che importanza dai al denaro e in cosa sei più spendaccione?
Non do molta importanza al denaro, non sono avaro. Non bado a spese quando si tratta di cene fuori o serate con gli amici.
Quali sono le tue letture preferite?
Non ho letture preferite, mi capita di leggere libri di qualsiasi genere.
Il tuo profumo preferito?
Sono legato a un profumo dall’adolescenza e per adesso non ho intenzione di cambiarlo.
Città preferita?
Roma e Parigi.
Colore e fiore preferiti?
Il Blu. Ma non sono un buon intenditore di fiori.
Fra le tue partner chi ricordi in modo particolare?
Sono legato a tutte le partner con cui ho ballato, ognuna mi ha dato qualcosa.
Chi è il tuo ballerino preferito?
Bolle, Nureyev…ma sono dell’idea che da ogni grande ballerino bisogna imparare qualcosa.
Che musica ascolti e qual è il film che hai amato di più?
Ascolto di tutto. Come film, Titanic, un classico.
Qual è la stagione dell’anno che preferisci e perché?
La primavera per i suoi colori e perché secondo me è la stagione perfetta a livello climatico.
Che rapporto hai con la tecnologia e con la televisione?
Non sono un fanatico di tecnologia ma me la cavo. Guardo la tv quando ceno o quando ho tempo ma non è fondamentale per me.
E con la politica?
Me ne interesso ma non ho un buon rapporto con la politica. Non mi piace quel mondo.
Giorno o notte?
Giorno.
Qual è la situazione che consideri più rilassante?
Un buon massaggio alla fine di un’intensa giornata lavorativa.
Qual è il tuo ideale di giornata?
Quello che faccio quotidianamente è già un mio ideale di giornata.
Qual è il tuo rifugio da tutto e tutti?
La musica.
Cosa ti manca di più quando sei lontano da casa?
La famiglia.
Qual è la vacanza o il viaggio che vorresti fare e che non hai ancora fatto?
Andare a New York.
Chi o cosa ti imbarazza?
Essere al centro dell’attenzione… non quando si tratta di danza, ovviamente.
Com’è il tuo rapporto con il cibo?
Buono, anche se non mangio tutto.
Piatto preferito?
Scaloppine al vino bianco.
Vino rosso o bianco?
Bianco.
Il posto dove si mangia peggio?
I fast food, anche se mi capita di mangiarci.
La danza è stata una vocazione o una scoperta?
Inizialmente una vocazione perché nessuno mi ha indirizzato verso la danza… ma poi una scoperta, nel senso che studiando in una scuola professionale ho scoperto che questo era quello che volevo fare veramente nella vita.
La carriera del danzatore è sicuramente una delle più “fragili” e tra le più brevi. Come guardi all’evoluzione della tua professione?
La mia carriera è appena iniziata, sinceramente non ho ancora pensato al dopo .
Se adesso ti fosse data l’opportunità di scegliere un ruolo, cosa vorresti danzare? O quale ruolo ti piacerebbe fosse creato per te?
Vorrei danzare Romeo, e mi piacerebbe fosse creato e plasmato su di me un pezzo contemporaneo.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco e cosa non manca mai nel tuo camerino?
Faccio la lezione per riscaldarmi, mi concentro e mi preparo per lo spettacolo. L’unica cosa che non manca mai nel mio camerino, purtroppo, è il disordine.
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
Che devo accettarmi per come sono.
Stato d’animo attuale?
Sereno.
Il tuo motto?
Ognuno è artefice del proprio destino.
Foto Brescia – Amisano © Teatro alla Scala.