Roma, Terme di Caracalla: “Roberto Bolle and Friends”

Roma, Teatro dell’Opera, Terme di Caracalla, Stagione Estiva 2013
Roberto Bolle and Friends from the American Ballett Theatre
Interpreti: Roberto Bolle, Isabella Bolyston, Misty Copeland, Marcelo Gomes, Yuriko Kajiya, Julie Kent, Jared Matthews, Hee Seo, Daniil Simkin, James Whiteside.
“Tchaikovsky Pas de Deux”

Coreografia: George Balanchine
Musica: Pëtr Il’ič Čajkovskij
Interpreti: Misty Copeland, Jared Matthews
Romeo e Giulietta” pas de deux dall’atto I
Coreografia: Kenneth MacMillan
Musica: Sergei Prokofiev
Interpreti: Hee Seo, Roberto Bolle
Schiaccianoci” –  pas de deux dall’atto II  (prima italiana)
Coreografia: Alexei Ratmansky
Musica: Pëtr Il’ič Čajkovskij
Interpreti: Yuriko Kajiya, James Whiteside
Les Bourgeois”
Coreografia: Ben Van Cauwenbergh
Musica: Jacques Brel
Interprete: Daniil Simkin
“La Dama delle Camelie” pas de deux dall’atto III
Coreografia: John Neumeier
Musica: Fryderyc Chopin
Interpreti: Julie Kent, Roberto Bolle
“After the rain”
Coreografia: Christopher Wheeldon
Musica: Arvo Pärt
Interpreti: Isabella Boylston, James Whiteside
“Sinatra Songs”
Coreografia: Twila Tharp
Musica: Frank Sinatra
Interpreti: Misty Copeland, Marcelo Gomes
“Il lago dei cigni” – Black Swan pas de deux, Atto 3
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Pëtr Il’ič Čajkovskij
Interpreti: Hee Seo, Roberto Bolle
“Poised” –prima italiana
Coreografia: Joseph Morrissey
Musica: Sylvain Chauveau
Interpreti: Yuriko Kajiya, Jared Matthews
“Stars and Stripes”
Coreografia: George Balanchine
Musica: John Philip Sousa
Interpreti: Isabella Boylston, Daniil Simkin
“Cruel world” –prima italiana
Coreografia: James Kudelka
Musica: Pëtr Il’ič Čajkovskij
Interpreti: Julie Kent, Marcelo Gomes
“Prototype”
Concept and Coreografia: Massimiliano Volpini
Musica originale: Piero Salvatori
Costume: Roberta Guidi di Bagno
Co-Regia: Avantgarde Numerique e XCHanges Vfx Design
Visual effects: XCHanges Vfx
Interprete: Roberto Bolle
Light Designer: Marco Filibeck
Roma, 22 luglio 2013
La bravura, il talento e il nome di Roberto Bolle, attualmente étoile del Teatro alla Scala di Milano, sono sufficienti a attirare, nello stupendo scenario delle Terme di Caracalla, un cospicuo pubblico, che spesso con il balletto non ha poi molto a che fare: l’eterogenea folla che ha gremito gli spalti pareva più osannare una star, che apprezzare degnamente un raffinato ballerino. Il format di far esibire un grande artista, accompagnato da suoi colleghi ‘amici’, è l’abc del marketing (e che allo spettacolo sia stato dato un taglio commerciale è evidente dalla scelta di non far suonare l’orchestra, ma di far partire le registrazioni dei pezzi): per allargare il target, inoltre, si è presentato non solo balletto, ma anche danza più propriamente contemporanea, anche se gli artisti sono tutti celebri ballerini classici dell’American Ballett.L’unico assolo di un ballerino ospite è quello del talentuoso Daniil Simkin, che mostra notevoli doti tecniche (in special modo nella vasta serie di salti) nella coreografia contemporanea Les Bourgeois. Bravissimi, molto intensi, Isabella Boylston e James Whiteside nella coreografia di contemporaneo After the rain, dove mostrano forza e grandi doti interpretative, in un pezzo di certo non facile. Assai meno entusiasmante la coreografia sulle musiche di Sinatra (Misty Copeland e Marcelo Gomes), con uno stile anni ’40 di uno stantio retrò; completano la serie di contemporaneo Poised e Cruel World (molto intensi la Kent e Gomes). In generale l’uso delle luci, soprattutto nel complesso delle coreografie di contemporaneo, è stato assai pregevole.


Nella serie dei pezzi classici troviamo celebri pas de deux; il più famoso è certamente quello del principe e di Clara dallo Schiaccianoci di Čajkovskij, dove i due interpreti, Yuriko Kajiya e il succitatoJames Whiteside si distinguono per perizia e interpretazione: anche se la Kajiya fa un buon lavoro nella variazione della fata confetto, il Whiteside mostra, nella propria, una marcia in più della collega, con un brisé volé di aerea delicatezza. Apre la serata un altro un passo a due – una composizione isolata – sempre del re dei balletti: Misty Copeland e Jared Matthews lo interpretano con la dovuta perizia. Il programma contempla anche un passo a due sui generis, Stars and Stripes, un’allegra bandistica fanfara di sapore americano, in cui purtroppo la Boylston cade per ben due volte, mentre Simkin riesce a entusiasmare il pubblico con la virile atletismo del suo slancio (ammirabili le pirouettes e i fouettes). Momenti clou della serata sono, ovviamente i pezzi in cui ha ballato Bolle. Il più intenso per interpretazione è stato il passo a due di Romeo e Giulietta (con Hee Seo): commovente, straziante la musica, suadenti le linee dei ballerini, irresistibile la tecnica. La coreografia che Neumeyer ha pensato ispirandosi al celeberrimo romanzo La dama delle camelie di Dumas figlio mostra soprattutto le doti di grandi interprete-attore di Bolle, a fianco di Julie Kent; l’appassionato passo a due del cigno nero de Il lago dei cigni viene danzato, con energia ed eleganza, sempre dalla coppia Bolle / Seo. Vero coup de théâtre finale è la coreografia Prototype, affidata al solo Bolle. Il ballerino danza di fronte a un enorme schermo in cui vengono proiettate delle animazioni, con cui interagisce: l’effetto sul pubblico è dirompente, ma mostra un Bolle più popstar che raffinato interprete. La parte iniziale in cui fa una sorta di lezione di danza, con gli schemi dei passi animati sullo sfondo e che seguono perfettamente il suo corpo (un tripudio di linee e angoli geometrici che vanno a evidenziare, con aree colorate, le parti del corpo coinvolte nel passo), è autenticamente geniale: sembra quasi un robot maestro di ballo. Prosegue poi con una sorta di solipsistico duello all’ultimo passo con una proiezione di sé stesso, che sfocia in una serie di animazioni in cui balla sempre con proiezioni della sua immagine: più toccante il momento in cui gioca con policrome animazioni virtuali. L’elegante tecnica, il gesto atletico e la raffinata interpretazione emergono, anche se lievemente opacizzate, nelle sue diverse performances della serata, in cui mostra più la perfezione del gesto o della linea, che autentiche prove di forza (eppure ci delizia con coreografici pirouettes e fouettes, o con qualche gran jeté en attitude): ma, del resto, il tutto è pensato e cesellato per il puro intrattenimento di un pubblico in delirio per il suo idolo.