Verona, Arena Opera Festival 2014
Orchestra e coro dell’Arena di Verona
Coro voci bianche A.Li.Ve. e A.d’A.Mus
Direttore Andrea Battistoni
Maestro del Coro Armando Tasso
Voci bianche dirette da Paolo Facincani, Marco Tonini
Soprano Nadine Sierra
Controtenore Raffaele Pè
Baritono Artur Rucinski
Carl Orff: “Carmina Burana” Cantiones profanae dal Monastero Beneditktbeurn per soli, coro e strumenti.
Verona, 9 agosto 2014
In un’atmosfera carica di eccitazione, sotto la luce di una luna piena, l’Arena adorna solamente di un abile gioco di luci ha ospitato uno spettacolo intensissimo e di grande energia. Lo spiraglio di un rinnovamento vincente, realmente culturale, capace di riportare il grande pubblico areniano a contatto con il repertorio sinfonico. Questa forse la più grande vittoria dell’Arena Opera Festival 2014, sancita da un anfiteatro al completo, prolungatissimi applausi e una grande standing ovation della platea per il riuscitissimo esperimento di proporre per la prima volta i Carmina Burana di Carl Orff. La novità dell’evento è stata ben introdotta da un attento lavoro di marketing. Coinvolgendo il pubblico nel “work in progress” dello spettacolo attraverso i principali social network, con l’utilizzo di contenuti multimediali e con presentazioni dell’opera, si è ottenuta una conferma che fa ben sperare: se il mondo del teatro tenta il rinnovamento andando a cercare realmente il contatto con il pubblico, il pubblico risponde! Instancabile trascinatore è stato Andrea Battistoni, non a caso icona del mondo musicale giovane e rinnovato, che ha saputo coinvolgere gli oltre duecento artisti impegnati davanti alla sua bacchetta in un’esecuzione originale e per nulla adagiata su un certo tipo di tradizionalismo esecutivo, riuscendo a mantenere immutatamente altissima l’attenzione degli oltre tredicimila presenti. La lettura di Battistoni, personalissima nella scelta dei tempi, si è mostrata efficace nella categorica messa in luce del ricco ordito timbrico di un’orchestrazione che volutamente riecheggia le tinte di un medioevo cupo, misterioso e magico, che ha reso i Carmina Burana un unicum immortale nella storia del repertorio e affascinato da generazioni il pubblico di ogni età. Ottima la prova di Coro e Orchestra della Fondazione Arena, sempre coesi e reattivi nell’attenzione al gesto direttoriale e nell’assecondarne le scelte metronomiche senza perdere in qualità dell’articolazione musicale. Preciso e sempre molto curato l’apporto dei coro di voci bianche A.Li.Ve e A.d’A.Mus rispettivamente diretti da Paolo Facincani e Marco Tonini. A sancire definitivamente il successo della serata un terzetto vocale di spessore. Spicca il baritono Artur Rucinski, voce tanto intensa e piena nel registro medio-grave quando sorprendentemente squillante e proiettata nella tessitura acuta, che con assoluta disinvoltura risolve i propri interventi -tra cui l’ ”apax” falsettistico di Dies nox et omnia- con fraseggio elegantissimo e di grande coerenza musicale, capace di suggestive sfumature timbriche. Graditissima sorpresa la voce di Nadine Serra, ventiseienne soprano americana dalla dizione impeccabile e capace di filati morbidi ed eleganti nel “Dulcissime” conclusivo della sezione del “Cours d’amours”. Garbato e ironico l’intervento del “cigno arrostito” di Raffaele Pè, il giovane controtenore caratterizza efficacemente la sofferenza del suo personaggio in “Olim lacus colueram” risolvendone le difficile tessitura con grande con naturalezza e senza nessuna forzatura. Successo totale di una serata che ci auguriamo sia la prima di una lunga serie, premiato dal bis del conclusivo “O Fortuna”. Foto Ennevi per Fondazione Arena
Arena Opera Festival 2014:”Carmina Burana”
