Il grande soprano Magda Olivero ci ha lasciato. All’età di 104 anni può sembrare naturale, ma per me che l’avevo conosciuta come allieva e la consideravo immortale è stata comunque una sorpresa. Da tempo cercavo di rivederla per poterla intervistare, ma le sue condizioni fisiche lo impedivano. Ogni anno aveva un pensiero anche per me che manifestava inviandomi una cartolina da Solda la località montana dove si recava in estate.
Ricordo la prima volta che l’incontrai. Era una donna alta di un’eleganza sobria, mai eccessiva, sempre inappuntabile. Com’era il suo canto d’altronde. Un dono meraviglioso che le derivava da un perfetto controllo tecnico, uno studio profondo della musica e della danza, e soprattutto una grande umiltà nei confronti dell’arte. Gli occhi azzurrini potevano sembrare distanti, ma quanta luce emanavano quando iniziava a cantare. Negli esempi che faceva, primeggiava il fine di portare a fior di labbra il suono per farlo divenire parola. In questo stava la magia del suo canto, l’intensità nel sentire la parola, le mille sfumature dei suoi piani e la ricerca continua della perfezione. Donna bellissima curava il suo aspetto con lo stesso rigore con cui si avvicinava alla musica e riteneva che l’ottanta per cento delle qualità di un’artista risiedessero nel fascino che ispirava la sua bellezza. A volte confidava i suoi rimpianti. Sicuramente il più grande era quello di non aver avuto figli. Lei che nel momento in cui la sua carriera prendeva una svolta luminosa si era ritirata dalle scene per sposarsi e diventare madre. Per questo sempre ripeteva :” una donna se è madre non deve proseguire la carriera di cantante”.
Artista sensibile, ma capace di dire sempre la verità. Ed è per questo che le sono grata per avermi voluto con sé per l’incisione di una selezione dell’Adriana Lecouvreur quando già aveva ottant’anni. Torno indietro col pensiero a quegli anni quando, annoiata dal canto degli allievi, saliva sul piccolo palcoscenico del teatro “Rosetum”, respirava profondamente allargando l’eccezionale gabbia toracica, attivava i muscoli addominali facendoli rientrare e attaccava lì, su quel punto preciso che lei indicava sopra le labbra. Icona “Liberty” allungava l’altro braccio e le lunghe dita affusolate come un gesto lontano e attaccava :”Ecco…respiro appena…Io son l’umile ancella”.
Francesco Cilea:“Adriana Lecouvreur” (selezione)
Adriana Lecouvreur Magda Olivero
La Principessa di Boullion Marta Moretto
Maurizio di Sassonia Alberto Cupido
Michonnet Orazio Mori
pianoforte Carmelina Gandolfo
reg.1993