Il soprano Eleonora Buratto, nata nel 1982 a Mantova, si diploma in canto presso il Conservatorio L. Campiani di Mantova nel 2006 dopo aver intrapreso fino quasi al compimento, studi universitari presso la facoltà di Farmacia. Ha studiato per oltre tre anni sotto la guida del Maestro Luciano Pavarotti e attualmente si perfeziona con Paola Leolini. Ha cantato in numerosi teatri europei e sotto la guida di importanti direttori, esibendosi in un repertorio che spazia dal ‘700 a Puccini ed ai contemporanei. La incontriamo a Roma in un caldo pomeriggio di giugno tra le recite della Carmen di Bizet andata in scena al teatro dell’Opera e simpaticamente accetta di rispondere ad alcune domande con una non comune, essenziale, spontanea schiettezza in parte figlia delle sue origini mantovane ma in gran parte propria delle vere musiciste di razza.
Reduce dai successi del Simon Boccanegra a Tokyo diretta dal M° Muti e dalla Carmen a Roma, cosa si prova ad essere protagonista nei più grandi teatri del mondo alla sua età?
“L’è na roba trop bêla!”. È veramente una sensazione bellissima. Mi sento fortunata, ma so che il mio sogno realizzato lo conquisto giorno per giorno.
Ho notato la sua risposta in dialetto mantovano, a tal proposito mi può parlare del legame con la sua terra d’origine?
Certo, volentieri! Infatti il legame con la mia terra è molto forte, amo la mia città e il mio piccolo paese, Sustinente. Sono cresciuta qui con la mia famiglia e lo considero il mio rifugio;infatti tra una produzione e l’altra scappo sempre a casa a ricaricare le pile: le coccole dei nipoti, una passeggiata sull’argine del Po con papà ammirando la campagna e i tipici pioppi, un pranzo in famiglia con i tortellini di mamma! Tutto questo mi riporta alla mente i momenti di familiarità col M° Pavarotti, che sento molto vicino alle mie tradizioni.
Ci può parlare di lui?
Ho tanti bei ricordi, per me è stato una persona molto importante. Grazie a lui ho capito l’importanza di avere attorno solo persone che ti vogliono bene e veri amici che ti siano sempre di sostegno. Noi allievi arrivavamo in anticipo e ci sedevamo ad aspettare la fine delle sue partite a briscola o di burraco; a fine partita, mettendo via le carte, ci chiedeva “Bene, cosa mi cantate oggi?”. Una cosa che credo mi abbia trasmesso, o forse che ci accomuna per le terre da cui veniamo (Mantova e Modena sono molto vicine), sia l’importanza di mangiare bene! Una volta ha interrotto una sua lezione per farci assaggiare la sua caponata! Ma il ricordo più divertente è la sfida che fece con mamma su chi faceva i tortellini più buoni! Lui mi fece portare a casa un sacchetto dei suoi in cambio di un sacchetto di tortellini di mamma. Dichiarò mamma vincitrice e volle la sua ricetta! Ha dato molto musicalmente e umanamente a tutti noi, dimostrando la sua generosità e il suo entusiasmo nel farci lezione anche quando non stava più tanto bene. Durante l’ultima lezione mi disse che gli sarebbe piaciuto farmi debuttare in l’Elisir d’amore con la sua regia. Quando l’ho debuttata al Teatro Real di Madrid nel mio cuore l’ho dedicata a lui.
Qual è il tratto principale del suo carattere?
Penso d’essere una persona semplice e buona, generosa, pronta a difendere le persone a cui voglio bene, ma ho dentro di me anche molta forza e molta tenacia.
Qual è il suo peggior difetto?
Oh Cielo, ne ho tanti! Forse quello più evidente è la testardaggine: quando mi metto in testa una cosa vado avanti a testa bassa.
Ritornando al suo lavoro, come segue l’evoluzione della sua voce?
Con il mio “vocal coach” Paola Leolini studio non solo la tecnica ma anche il carattere dei personaggi, il fraseggio e lo stile. Ogni ruolo viene affrontato a seconda delle sue caratteristiche. Ad esempio ora ho preparato il ruolo di Susanna delle Nozze di Figaro, ma abbiamo già impostato il lavoro sulla Corinna (Il viaggio a Reims di Rossini) che debutterò ad Amsterdam a gennaio. Il debutto del ruolo di Mimì a Barcellona richiederà una preparazione che inizierà almeno un anno prima, perché molto impegnativo, come ho fatto tra l’altro per il ruolo di Amelia nel Simon Boccanegra.
Qual è stato il suo momento di maggior orgoglio?
Ora ne ho due nel cuore: il primo momento di maggior orgoglio è stata l’audizione del 20 agosto 2010 a Salisburgo per il ruolo di Susanna de I due Figaro di Mercadante. Quell’audizione ha rappresentato un nuovo inizio, dove ho vinto una sfida con me stessa: fino a pochi mesi prima volevo mollare tutto e riprendere gli studi alla Facoltà di Farmacia. Il secondo momento invece è stato la produzione del Simon Boccanegra a Tokyo. Cantare il Boccanegra con il M° Muti mi ha regalato soddisfazioni impagabili e un affetto immenso da parte di tutti.
Che cosa non manca mai nella sua valigia?
Il formaggio grana, soprattutto per i viaggi lunghi; il mattarello, se non dormo in hotel ma ho una cucina a disposizione; il kit per il ricamo punto croce; un buon libro.
Che cosa non manca mai nel suo camerino?
Lo spartito, caramelle alla propoli o allo zenzero e una banana!
Che cosa fa un’ora prima di salire sul palco?
Vocalizzo e provo le battute più difficili; scarico la tensione sul coach, sui parenti e sugli amici (ride), ascolto musica e prego.
Il suo rapporto con la spiritualita’?
Sono cattolica, ma non particolarmente praticante. Come Mimì “non vado sempre a messa, ma prego assai il Signor”. Ho un bellissimo rapporto col parroco del mio paese che mi fa da padre spirituale.
Qual è la musica che di solito fa da sottofondo alle sue giornate?
Di tutto! Ma devo dire che amo in particolar modo il metal e il rock. Il mio gruppo preferito sono da sempre i Metallica, andai anche ad un loro concerto accompagnata da mio fratello maggiore quando frequentavo il Liceo. Cantavo anche in un gruppo pop-rock prima di capire che la mia strada era questa, ci chiamavamo “Pentatonica”! Mi sono divertita molto e ricordo quel periodo con affetto.
Letture preferite?
Mi piacciono molto i romanzi storici, i thriller e i fantasy.
Che rapporto ha con la tecnologia?
Sono iPhone-dipendente (ride).. uso il telefono percomunicare e sentirmi sempre vicina alla mia famiglia e ai miei amici! Per il resto non sono molto capace, ho spesso bisogno di consulenza per il mio Mac.
E con la televisione?
Ne guardo poca, ma sono un’appassionata della fiction “Il commissario Montalbano” e delle serie tv tipo CSI.
Che cosa manca nella sua vita oggi?
L’amore e.. una famiglia tutta mia… ma per questo ho tempo.
Colleziona oggetti particolari?
Si, colleziono dvd e oggetti Disney.. Tra gli ultimi acquisti uno Stregatto alto 50cm e la serie di Biancaneve e i sette nani per l’albero di Natale!
Se avesse a disposizione qualche milione di euro?
Magari!!!! Mi comprerei una casa nel centro di Roma ed una a Madrid! Poi aiuterei tutta la mia famiglia e gli amici, perché non riuscirei a godere di tanta ricchezza senza poterla dividere con le persone a cui voglio bene.
Il disco che ha ascoltato piu’ spesso?
Non vorrei essere ripetitiva, ma senza alcun dubbio “The black album” dei Metallica.
Quali ruoli dovrà affrontare nel suo prossimo futuro?
Canterò nel Viaggio a Reims il ruolo di Corinna ad Amsterdam; Le Nozze di Figaro a Roma come Contessa; la Liù in Turandot a Napoli; Adina in Elisir alla Scala; Norina in Don Pasquale al Metropolitan; Alice in Falstaff al Ravenna Festival e a Chicago diretta dal M° Muti; Mimi nella Bohème al teatro Liceu di Barcellona.
Che cosa farebbe ascoltare a chi non conosce ancora la sua voce?
Credo che il ruolo di Mimi nella sua dolcezza e malinconia e anche nella sua passione possa far sentire tutti i colori che la mia voce può offrire. Ma se dovessi far conoscere il mio lato divertente e giocoso, senza esitazioni mostrerei la mia interpretazione di Norina!