Vivica Genaux: «Ah! crudele e pur ten vai». Umane passioni e virtuosismi vocali

Festival Monteverdi Vivaldi 2014, Venezia, Teatrino di Palazzo Grassi
V/Vox Ensemble
Direttore e clavicembalo Carlos Aragón
Mezzosoprano Vivica Genaux
Nicola Porpora:“Vulcano”, Cantata per soprano, archi e b.c.
George Frideric Handel :”Armida abbandonata”, Cantata per soprano, archi e b.c.
Nicola Porpora:”Il ritiro”, Cantata per soprano, archi e b.c.
Alessandro Scarlatti:”Arianna”, Cantata per soprano, archi e b.c.
In collaborazione con Palazzo Grassi – Punta della Dogana
Venezia, 4 ottobre 2014

Vivica Genaux - Venezia, 2014Mentre i miliardari italiani piangono miseria a Porto Cervo e per la cultura non sono disposti a cacciar fuori il becco di un quattrino, parrebbe che il senso della grandeur non abbia del tutto abbandonato i loro corrispettivi francesi. Di sicuro non ne è sprovvisto François Pinault, presidente della holding multinazionale Kering (che possiede marchi quali Gucci, Yves Saint-Laurent, Fnac), che nel 2006 ha comprato dagli Agnelli il Palazzo Grassi di Venezia, dove ha collocato la sua grande collezione di arte contemporanea, e, dopo una lotta con la Fondazione Guggenheim, si è aggiudicato anche la gestione della Punta della Dogana, che ha fatto risistemare dall’archistar giapponese Tadao Ando, che ha progettato anche un auditorium all’interno di Palazzo Grassi. È qui che si è concluso il Festival Monteverdi-Vivaldi 2014 questo finanziato da un altro gruppo francese quello LFPI che ha per  presidente Gilles Etrillard, anche di questo Festival legato  Venetian Centre for Baroque Music, un centro internazionale per la ricerca e la produzione nel campo della musica barocca, che quest’anno si è segnalato per la sua attenzione a Cavalli, il più grande compositore veneziano, ingiustamente trascurato in Italia, di cui ha posto in scena anche l’opera L’Eritrea.
Per l’occasione è stato invitato il celebre mezzosoprano americano Vivica Genaux, che da diversi anni vive proprio aVivica Genaux - Venezia, 2014 Venezia. Il programma, interessantissimo, affiancava alla nota cantata Armida abbandonata di Handel due cantate di Porpora ed una di Alessandro Scarlatti, edite dal giovane musicologo Giovanni Andrea Sechi. Delle due di Porpora, è stata quella intitolata Il ritiro a suscitare maggiori consensi, nonostante il tema non particolarmente saporito (le gioie della campagna), per la piacevole ricchezza della sua scrittura strumentale. Ma è certamente l’Arianna di Scarlatti padre – giustamente collocata per ultima – la scoperta della serata, una ricca scena in cui Arianna a Nasso ripercorre tutta la sua esistenza tra arie abbastanza brevi e recitativi avventurosi, terminando con un eccezionale recitativo obbligato che si chiude a sorpresa con una scala ascendente che rappresenta l’arrivo di Bacco e la rinascita dell’amore.
Vivica Genaux - Venezia, 2014Vivica Genaux non è propriamente una cantante “discografica”: è una cantante che non va guardata da vicino. Nonostante sia una bellissima donna (la sua bellezza era ulteriormente sottolineata in questa occasione da un vestito che le stava a meraviglia), è impossibile non sorridere quando canta. Il suo personale metodo di canto prevede infatti che ogni nota di un melisma sia articolata con una semivocale (talvolta vagamente somigliante ad una “v”) prodotta da un movimento di mandibola, che pare dotata di una vita propria. La signora Genaux non realizza soltanto le agilità in questo modo, ma anche il trillo e perfino il vibrato. Meglio guardare altrove o  chiudere gli occhi. Il suo timbro, di fatto, è  molto bello e il suo registro di petto ricco e naturale. Ha saputo condurre questa tecnica paradossale e assolutamente non ortodossa a risultati notevoli. In fondo le sue agilità sono spesso meno sgradevoli delle insistite aspirazioni (“ha-ha-ha”) così tipiche di altre interpreti. Entrambe le cose però sono sostituti poveri delle vere semplici agilità (quali quelle di Juan Diego Flórez, ad esempio, il quale magari afferma anche di inserire delle aspirate, ma non lo fa sentire. Grazie anche ad una dizione eccellente e ad una sensibilità drammatica, la Genaux è certamente una grande interprete. Il piacere di questeVivica Genaux - Venezia, 2014 riscoperte musicali e di questa voce è stato purtroppo un po’ diminuito dall’ensemble strumentale V/Vox, presumibilmente costituito per l’occasione con strumentisti non particolarmente addentro allo stile barocco (a parte il frizzante tiorbista/chitarrista Fabiano Merlante), che ha fornito alle prodezze della Genaux un accompagnamento poco convincente. L’impressione è che non vi sia stato il tempo per provare a sufficienza.  Non sarebbe stato sicuramente meglio togliere una delle cantate (Handel) e dedicare maggiore tempo a provare la altre? Bisogna anche osservare che, in casi come questo in cui c’è un solo strumento ad arco per ogni parte (due violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso) e in cui i violini non sono precisamente intonatissimi, la prudenza consiglierebbe di affidare i passaggi in cui i due violini passano all’unisono ad uno solo dei due. Sull’intonazione delle terze e e delle seste si può anche discutere, ma le differenze di intonazione fra due strumenti che suonano la stessa parte sono un fatto sgradevolmente oggettivo. Nonostante questi piccoli nei, l’interesse della musica e dell’interprete hanno reso questa serata molto godibile. Il pubblico (internazionale) ha ricevuto come premio ai suoi applausi un virtuosistico bis vivaldiano, “Alma oppressa” da La fida ninfa. P.V.Montanari