Les Étoiles: Gala internazionale di danza a Roma

Roma, Auditorium della Conciliazione, stagione 2014-2015
“LES ÉTOILES”
Curatore Daniele Cipriani
“Lo Schiaccianoci” Pas de deux
Coreografia Marius Petitpa, Lev Ivanov
Musica Piotr I. Ciaikovskij
Ballerini ANASTASIA STASHKEVICH e VYACHESLAV LOPATIN
“Terza Sinfonia di Gustav Mahler” Pas de deux
Coreografia John Neumeier
Musica Gustav Mahler
Ballerini SILVIA AZZONI e OLEKSANDR RYABKO
“Revelation”
Coreografia Motoko Hirayama
Musica John Williams
Ballerina SVETLANA ZAKHAROVA
“Don Chisciotte”
Coreografia Marius Petipa
Musica Ludwig Minkus
Pas de quatre
Ballerine GIORGIA CALENDA, FLAVIA MORGANTE, SUSANNA SALVI e FLAVIA STOCCHI
Pas de deux
Ballerini MARIANELA NUÑEZ e THIAGO SOARES
“Niente è come deve essere”
Coreografia MORIHIRO IVATA
Musica VLADIMIR VYSOTSKIJ
Ballerino MIKHAIL LOBUKHIN
“Il Lago dei Cigni”
Coreografia Lev Ivanov
Musica Piotr I. Ciaikovskij
Pas de quatre atto II
Ballerine GIORGIA CALENDA, FLAVIA MORGANTE, SUSANNA SALVI e FLAVIA STOCCHI
Pas de deux atto II
Ballerini MARIANELA NUÑEZ e THIAGO SOARES
“Il Talismano” Pas de deux
Coreografia Marius Petipa
Musica Riccardo Drigo
Ballerini ANASTASIA STASHKEVICH e VYACHESLAV LOPATIN
“Shall we dance?”
Coreografia John Neumeier
Musica George Gershwin
Ballerini SILVIA AZZONI e OLEKSANDR RYABKO
“Il Corsaro”
Coreografia Marius Petipa
Musica Adolphe Adam
Pas de quatre
Ballerine GIORGIA CALENDA, FLAVIA MORGANTE, SUSANNA SALVI e FLAVIA STOCCHI
Pas de deux
Ballerini SVETLANA ZAKHAROVA e MIKHAIL LOBUKHIN
Roma 10 gennaio 2015

Quando si organizza un gala di danza di questo livello, i rischi cui si potrebbe incorrere sono tanti. Ma il più grave è quello di scadere nel banale o, peggio, commerciale, rendendo inutile lo sforzo economico e organizzativo di richiamare e riunire tante stelle della danza in una sola serata. Questo rischio ─ per nostra fortuna ─ è stato scongiurato: Daniele Cipriani riesce a raccogliere i più diversi astri della danza classica contemporanea e a farli ballare sullo stesso palco, facendoli cimentare anche nel repertorio moderno. Il risultato è di notevole fattura e raffinatezza: una serata di danza quasi perfetta. E a renderla tale (nella suggestiva e raccolta cornice della sala dell’Auditorium di via della Conciliazione) sono quattro coppie di étoiles provenienti dai più diversi paesi e appartenenti alle migliori compagnie di ballo del mondo.
Si inizia il primo tempo con Ciaikovskij, il classico dei classici: il pas de deux dal II atto de Lo Schiaccianoci. Purtroppo viene tagliata la parte delle variazioni (peccato, soprattutto per la celebre variazione della Fata confetto), evidentemente per ragioni di tempo: si godrà solo l’adage e la coda. I danzatori, la Stashkevich e Lopatin, sono molto affiatati, ballando splendidamente, con linee pulite, prese sicure e figure ben rappresentate. Poi è la volta di due coreografie contemporanee. La prima, su musiche di Mahler (un passo della Terza sinfonia) e azione coreografica di Neumeier, vede impegnati la Azzoni e Ryabko ─ coppia nell’arte e nella vita ─: l’attenta calibratura dei movimenti e la loro resa sinuosa concorrono a evocare un’atmosfera di forza primitiva, eppur delicata. La seconda è Revelation: una vera e propria rivelazione della Zakharova in vesti di danzatrice moderna, sulle struggenti note che il violino singhiozza nel tema musicato da John Williams per il film Schindler’s List. L’autentica rivelazione, dicevo, è l’intensità profondissima, drammatica fin nei nervi (le sue linee sembrano coltelli che fendono l’aria), con cui Svetlana Zakharova, la stella delle stelle della danza, interpreta la coreografia cucita per lei dalla Hirayama: una triste vicenda psicologica, anzi psichiatrica, tutta giocata nel flebile animo di una ragazza. A finire il primo tempo, il pas de quatre dal Don Chisciotte, ben interpretato dalle quattro ballerine italiane (Calenda, Morgante, Salvi e Stocchi), molto coordinate e piacevoli, e il pas de deux, questa volta completo, interpretato dall’affiatata coppia Nuñez-Soares. Fanno vedere di tutto: sono degli autentici fenomeni. Dopo un frizzante adage, dove le doti da equilibrista della Nuñez la fanno da padrone, i loro singoli caratteri dei due ballerini emergono soprattutto nelle rispettive due variazioni. Ecco, quindi, i salti ben assestati, la muscolatura prorompente di Soares ─ eccellenti le pirouettes en l’air. Veramente strepitosa, per allure e tecnica, la Nuñez nella celebre variazione di Kitri, un gioiello di rara insidia tecnica. La coda si risolve, sostanzialmente, in una gara di virtuosimo fra i due, che fa terminare il primo tempo in ovazione.
Il secondo si apre con un assolo moderno di Lobukhin, su una canzone russa musicata da Vysotskij; per quanto la musica sia alquanto mediocre, la virile potenza coreutica di Lobukhin fa effetto e trova nel grand jetè en tournant la sua firma più chiara. Indi arriva uno dei momenti più sublimi della serata: il pas d’action del II atto de Il Lago dei Cigni, qui preceduto dal pas de quatre dei piccoli cigni (sempre danzato dal precedente quartetto, con un risultato ancor più pulito semmai). Protagonista è ancora la coppia Nuñez-Soares, i campioni del Royal Ballet di Londra: la Nuñez, trasfigurata in languida fanciulla-cigno, è perfettamente nella parte, cesellando ogni movimento, ogni respiro delle sue membra, e si abbandona fra le braccia di Soares. Evocano uno dei momenti più magici dell’intera serata. Poi rientra in scena la coppia del Bolshoi, Stashkevich-Lopatin, nel balletto di Drigo-Petipa Il Talismano: un convenzionale pas de deux, che dà modo ai due di dimostrare ancora il loro cristallino talento ─ e se nello Schiaccianoci si era distinta maggiormente la Stashkevich, qui è Lopatin che fa vedere il suo talento acrobatico. Poi un intermezzo moderno, con la coppia del balletto di Amburgo ancora impegnata in una coreografia di Neumeier sulle musiche di Gershwin: la Azzoni e Ryabko questa volta sono dei ballerini di tip tap con tanto di cilindro. Spetta, ovviamente, alla Zakharova chiudere la serata. Si fa precedere dal quartetto delle italiane nel pas de quatre dal Corsaro, poi entra fra una pioggia di applausi sulle note del pas de deux: suo compagno è Lobukhin. Il livello della performance è altissimo: Zakharova deliba ogni posizione, ogni movimento. Il suo corpo è una poesia in fieri: arabesque scolpite, attitudes perfettamente torniti, linee pulitissime. Lobukhin le fa da spalla, emergendo solo nella sua variazione. Ma deve lasciare alla regina il record di maggior numero di fouettes consecutivi della serata. Il pubblico è in delirio e i ballerini scherzano e si lasciano applaudire nel defilé finale. Foto Ripari Young Group