Bologna, Teatro Comunale: “Die Zauberflöte”

Teatro Comunale – Stagione d’opera 2015
DIE ZAUBERFLÖTE (Il flauto magico)
Singspiel in due atti.Libretto di Emanuel Schikaneder
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Sarastro MIKA KARES
Tamino
PAOLO FANALE
Sprecher (Oratore)
ANDREA PATUCELLI
Erster Priester (Primo sacerdote)
SIMONE CASOLARI, ANDREA PATUCELLI
Zweiter Priester (Secondo sacerdote)
MARIA VITTORIA STIASSI, CRISTIANO OLIVIERI
Dritter Priester (Terzo sacerdote)
CARLO ALBERTO BRUNELLI
Königin der Nacht (La regina della notte)
CHRISTINA POULITSI
Pamina
MARIA GRAZIA SCHIAVO
Erste Dame (Prima dama) DILETTA RIZZO MARIN
Zweite Dame (Seconda dama)
DIANA MIAN
Dritte Dame (Terza dama)
BETTINA RANCH
Erster Knabe (Primo fanciullo)
MARCO CONTI
Zweiter Knabe (Secondo fanciullo)
PIETRO BOLOGNINI
Dritter Knabe (Terzo fanciullo)
SUSANNA BONINSEGNI
Papagena
ANNA CORVINO
Papageno
NICOLA ULIVIERI
Monostatos
GIANLUCA FLORIS
Erster geharnischter Mann (Primo uomo armato)
CRISTIANO OLIVIERI
Zweiter geharnischter Mann (Secondo uomo armato)
LUCA GALLO
Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Direttore Michele Mariotti
Maestro del Coro Andrea Faidutti
Regia Luigi De Angelis
Scene e luci Luigi De Angelis, Nicola Fagnani
Drammaturgia e costumi Chiara Lagani
Video makers ZAPRUDERfilmmakersgroup
Nuova produzione del Teatro Comunale di Bologna in collaborazione con Fanny & Alexander
Bologna, 19 maggio 2015
Scorri in fretta il programma di sala e sai già troppo: che questo “Flauto magico” bolognese è ambientato in un teatrino in miniatura, manovrato da Fanny e Alexander, i bimbi del film di Bergman, ma anche il nome della compagnia di ricerca ravennate che cura la messinscena. Il loro teatro giocattolo è la sala del Bibiena in cui siamo seduti: vediamo i due fanciulli vestiti alla marinara (giganteschi nelle videoproiezioni di ZAPRUDERfilmmakersgroup) sbucare dal fondo del palco, scrutarci come lillipuziani, manovrare il dinosauro giocattolo che aggredisce Tamino ad apertura dell’opera. Ad esaltare la componente ludica, li puoi vedere in 3D: basta inforcare gli occhiali da multisala forniti prima della rappresentazione. Peccato che la visione ottimale spetti solo al pubblico della platea, mossa che forse poco sarebbe piaciuta a due massoni egualitari come Mozart e Schikaneder. E quando le videoproiezioni non ci sono, una serie di quinte monocrome funzionali, discrete, che si aprono e si chiudono come fossero un diaframma fotografico. In mezzo a tante citazioni del “Flauto magico” del grande Ingmar, i protagonisti si muovono con gestualità semplici, tutto sommato curate. L’idea iniziale può anche funzionare, emana fiabesco. Peccato solo che si scorni sul secondo atto: quanto è difficile nella fitta rete di misterioso, iniziatico, attingere al profondo eppure restare semplici.
Se il ritmo dello spettacolo regge, è per merito di Michele Mariotti. Ancora una volta l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna si accende di mille fraseggi. Nella sua leggerezza mai leziosa, fatta di lucido contrappunto, la lettura di Mariotti può essere assimilata a quella di un Claudio Abbado. Stupisce ancora una volta la sua dimestichezza con la scrittura e le esigenze delle voce. E c’è sempre una strettissima logica musicale e narrativa interna a ogni numero: bastino l’aria di Pamina, che diventa gioco finissimo di rimandi fra legni, voce, archi, oppure il grande recitativo accompagnato in cui l’Oratore parla con Tamino. Mariotti trascina anche il cast, perlopiù di buon livello e ad alto tasso di italianità. A partire dal Tamino di Paolo Fanale, che forse squillerà poco in acuto, ma ha timbro sempre eroico, morbido, omogeneo. Di lui più espressiva Maria Grazia Schiavo, Pamina di legato impeccabile. Papageno è Nicola Ulivieri: canta e scandisce con semplicità e sulla scena è il migliore. Scesa dalla sua tradizionale gonnellona di cartone, la Regina della notte di Christina Poulitsi sgrana la prima aria con qualche durezza di troppo. Le note però le ha tutte, e piuttosto belle: poteva rischiare di più nell’interpretazione. Manca all’appello Sarastro, interpretato da Mika Kares, il giovane altissimo finlandese di bel colore vocale, autorevole sul palcoscenico, ma ingolicchiato in acuto e in grave. Corretta ancorché qua e là troppo arruffata la prova di Diletta Rizzo Marin, Diana Mian e Bettina Ranch nei panni delle tre dame. Lo stesso si può dire del Monostatos di Gianluca Floris, di accento però ben più convincente. Andrea Patucelli è un Oratore autorevole, meno aggraziati nell’emissione i due uomini armati impersonati da Cristiano Olivieri e Luca Gallo. Piacevolissima la Papagena di Anna Corvino. Coro in buona forma, ma fibrosetto nel finale: statico in scena intorno a Sarastro, ieratico e benedicente come in mille altri allestimenti. Ricerca sì, ma non troppa, in questo “Flauto magico”.  Foto Rocco Casaluci