Roma. Salone d’Onore del Museo delle Civiltà
Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone
Direttore Giorgio Proietti
Wolfgang Amadeus Mozart: Ouverture dal “Don Giovanni” Kv 527, Ouverture da “Le Nozze di Figaro” Kv 492
Ludwig van Beethoven:Ouverture “Coriolano” op. 62
Felix Mendelssohn: Ouverture “Le Ebridi” op. 26, Sinfonia n.4 op.90 “Italiana”
Roma, 8 aprile 2017
Al Museo delle Civiltà di Roma è andato in scena un inedito e spettacolare connubio tra musica e moda organizzato in occasione della Mostra “Trama Aurunca” della stilista LisaTibaldi . Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari è l’unico museo statale in Italia con competenze specifiche nel campo delle materie demoetnoantropologiche, e conserva oltre centomila documenti delle tradizioni popolari di tutte le regioni italiane, acquisiti dal 1906 ad oggi. Dal 1° settembre 2016 entra a far parte del Museo delle Civiltà, istituito nell’ambito di un complesso piano di riforma e riassetto delle strutture museali romane. Le sue collezioni sono ospitate in via definitiva dal 1956, dopo alterne vicende in gran parte legate alla guerra, in un edificio progettato per la prevista Esposizione Universale di Roma del 1942 dagli architetti Vitellozzi Morresi e Castellazzi.
Nel prestigioso Salone d’Onore del Museo, sono state presentate infatti tre splendide creazioni sartoriali in “black&white” realizzate con tessuti preziosi, le quali hanno fatto da cornice al concerto “Intrecci di Note” organizzato in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone che, con i suoi 45 anni di storia, gli oltre 130 docenti e i 1.200 alunni che affollano i corsi di musica, è da anni uno dei principali poli culturali della Terra Aurunca.
I 35 elementi dell’Orchestra, diretta magistralmente dal Maestro Giorgio Proietti, Direttore Stabile della Accademia Internazionale di Roma, nonché Professore Ordinario di Direzione d’Orchestra presso il Conservatorio“Licinio Refice”, hanno eseguito brani sinfonici di W.A. Mozart, L.V. Beethoven e F. Mendelssohn. Di grande impatto teatrale le Ouverture mozartiane anche se un po’ penalizzate nella resa sonora dall’acustica non ottimale della sala. Magnifica è apparsa la lettura del Coriolano per autorevolezza, eleganza e chiarezza della concertazione. Ma è soprattutto in Mendelsshon che il direttore e l’orchestra hanno offerto il momento migliore del pomeriggio, con l’esecuzione di due brani celeberrimi del repertorio sinfonico, concepiti e scritti dal compositore durante il Gran Tour che compì attraverso l’Europa tra il 1829 e il 1831. Ne “Le Ebridi” Giorgio Proietti infatti è riuscito magicamente a ricreare il senso di solitaria e nostalgica contemplazione del grandioso spettacolo offerto dalla natura nella famosa grotta di Fingal, dove il basalto solidificatosi in forma di colonne esagonali crea una singolare costruzione di geometrie, profumi e risonanze della risacca che non potevano lasciare indifferente la sensibilità romantica. Attraverso un sapiente ed equilibratissimo gioco dei colori orchestrali il maestro ha saputo ricreare le sensazioni e le risonanze emotive che il compositore ha voluto esprimere nel brano, come attestato anche dal tema che egli stesso inviò alla sorella Fanny per riassumerle i sensi della visita appena effettuata. Di impronta più descrittiva la IV sinfonia detta “Italiana”, composta dopo l’esperienza del passaggio in Italia ed eseguita con calore e varietà di tinte, realizzando una costruzione sonora di italianissimo e raffinato equilibrio formale, appropriato suggello ad una felice iniziativa che ha visto unite due eccellenze da secoli tipicamente rappresentative del nostro paese: la moda e la musica. Alla fine lunghi e meritati applausi da parte del numeroso pubblico intervenuto.