Johann Adolf Hasse (1699 – 1783): Arie d’opera. “Parto ma tu ben mio” (Tito Vespasiano), “Tradita, sprezzata” (Semiramide Riconosciuta), “Deh se piacer mi vuoi” (Cajo Fabricio), “Uomini” (Asteria), “Se tutti i mali miei” (Demofoonte), “Al diletto che l’inonda” (Asteria), “Fissa ne’ sguardi miei (Ulderica), “Dell’amante l’alma bella” (Cajo Fabricio), “Eccomi non ferir” (Isippile), “Amo, bramo e non dispero” (Euristeo). Ensemble Il Mosaico. Elena De Simone (mezzosoprano), Gian Andrea Guerra (violino), Pietro Battistoni (violino), Luca Cacciatori (viola), Nicola Brovelli (violoncello), Matteo Zabadneh (violone) ed Enrico Bissolo (clavicembalo), Registrazione: Pieve di Santa Maria della Ciusara, Bonavigo (VR), Luglio 2016. T. Time: 61′ 17″. 1 cd Tactus TC 690801
Pubblicato nel 2018 dall’etichetta Tactus, questo cd, contenente 10 arie tratte dalle opere di Johann Adolf Hasse, costituisce un contributo alla conoscenza della produzione del «caro sassone», come fu chiamato in Italia, sua patria di elezione, il compositore tedesco, figura di rilievo nel panorama operistico del Settecento, la cui produzione, oggi, è però poco conosciuta da un largo pubblico. Composte su libretti di Metastasio e di Apostolo Zeno, le sue opere rivelano una particolare attenzione al testo evidente anche negli accompagnamenti che non coprivano mai la linea del canto, sempre molto curata. Questa scrittura è evidente anche nelle 10 arie di questo cd tratte da opere come Tito Vespasiano (Pesaro, 1735), Semiramide riconosciuta (Dresda, 1747), Asteria (Dresda, 1737), Demofoonte (1748), Euristeo (Venezia, 1732), L’Ulderica (1729), della cui partitura, andata perduta, è rimasta soltanto quest’aria, “Fissa ne’ sguardi”, Cajo Fabricio (1732), Isippile (Napoli, 1732), che annoverarono fra i loro interpreti eminenti virtuosi dell’epoca quali Faustina Bordoni, Francesca Cuzzoni, Caterina Gabrielli e i castrati Giovanni Carestini e Domenico Annibali. Accompagnata dall’Ensemble Il Mosaico, formato da Gian Andrea Guerra, Pietro Battistoni (violini), Luca Cacciatori (viola), Nicola Brovelli (violoncello), Matteo Zabadneh (violone) ed Enrico Bissolo (clavicembalo) che realizzano il basso continuo secondo la prassi esecutiva dell’epoca avvalendosi anche di strumenti conformi agli originali, Elena De Simone interpreta questi brani con sensibile partecipazione emotiva e con intento filologico, nonostante la scelta di arie prive di strumenti concertanti comporti una piuttosto scarsa varietà all’ascolto. In definitiva si tratta di un prodotto non privo di un certo interesse filologico.