Trascrizioni e fantasie d’opera interpretate da Fabrizio Datteri, Nadia Lencioni e Giovanni Punzi, Calogero Presti e Amedeo Salvato

Trascrizioni da Puccini per pianoforte a quattro mani. La Bohème, potpourri (arr. di Bernardo Wollf), Capriccio sinfonico (arr. di Giuseppe Frugatta), Madama Butterfly, Fantasia (arr. di Ernesto Becucci), Scherzo (arr. di Michele Puccini), Minuetti n. 1 e 2 in la maggiore (arr. di Guglielmo Andreoli), Manon Lescaut, Intermezzo (arr. di Carlo Carignani), Tosca, potpourri (arr. di Bernardo Wollf). Fabrizio Datteri, Nadia Lencioni (duo pianistico). Registrazione: Auditorium Vincenzo da Massa Carrara, Porcari, Lucca, luglio 2018. T. Time: 73′ 23″. 1 CD Tactus 2019 TC 850005.
Pratica piuttosto diffusa durante tutto l’Ottocento e agli inizi del Novecento, quella della trascrizione delle opere per pianoforte solo o a quattro mani e per pianoforte e altri strumenti, finì per coinvolgere anche i lavori di un compositore come Giacomo Puccini. Questa produzione, che veniva incontro all’esigenza di fornire a musicisti dilettanti ma anche professionisti la possibilità di eseguire delle composizioni scritte per organici molto ampi anche in serate private, è protagonista di un Cd pubblicato nel 2019 dall’etichetta Tactus che ci propone fantasie e trascrizioni di brani non solo operistici del compositore di Lucca. Accanto ai potpourri della Bohème e della Tosca, entrambi firmati da Bernardo Wolff, e a quello della Butterfly, realizzato da Ernesto Becucci, sono inseriti nel programma, oltre alla trascrizione del Capriccio sinfonico e dell’Intermezzo della Manon Lescaut, anche alcuni giovanili brani da camera, originariamente concepiti per quartetto d’archi e, in particolar modo, uno Scherzo e tre  Minuetti. Dei potpourri i più completi e “fedeli”, in quanto presentano la maggior parte dei brani significativi e si concludono con la trascrizione dei finali, sono i due di Bernardo Wolff (1835-1906) che, allievo di Hans von Bulow, fu compositore, trascrittore e riduttore, mentre più libera è certamente quella della Butterfly di Ernesto Becucci (1854 – 1905), insegnante di pianoforte e autore di facili pezzi per questo strumento, che preferì inserire in questa sua trascrizione le due romanze di Pinkerton, Dovunque al mondo e Amore o grillo, per concluderla con il poetico finale del primo atto. Se le trascrizioni del giovanile Capriccio sinfonico ad opera del bergamasco Giuseppe Frugatta (1860 – 1933), buon compositore che nel 1899 vinse con un suo Quintetto l’unico premio della Società internazionale di Londra, e dell’Intermezzo della Manon Lescaut sono abbastanza fedeli soprattutto se si considera che il lucchese Carlo Carignani (1857 – 1919), autore di quest’ultima, oltre ad essere amico d’infanzia di Puccini, ne fu uno stretto collaboratore, vere e proprie chicche sono gli altri brani: lo Scherzo, composto per quartetto d’archi e trascritto per pianoforte a quattro mani dal fratello minore Michele Puccini (1864-1891), anche lui musicista ma con risultati meno brillanti di Giacomo che lo coinvolgeva spesso come copista, e i primi due dei tre giovanili Minuetti per quartetto d’archi, che, trascritti da Guglielmo Andreoli (1862-1932), docente di armonia, contrappunto e pianoforte complementare presso il Conservatorio di Milano, oltre a mostrare la vena melodica del giovane compositore, contengono spunti tematici che Puccini avrebbe utilizzato nel secondo atto di Manon. Passando all’esecuzione, va notato il perfetto affiatamento tra i due pianisti  Fabrizio Datteri e Nadia Lencioni che, esibendosi in duo dal 1998, hanno potuto affinare la loro intesa nel corso degli anni. Essendo marito e moglie, la loro è, infatti, un’intesa che va oltre la semplice collaborazione artistica, anche se in questa certamente trova la sua sintesi grazie anche a una maggiore complicità che rende le loro esecuzioni particolarmente interessanti per l’unità di intenti artistici. In questo Cd con il pianoforte riescono bene sia a riprodurre l’orchestra nel Capriccio sinfonico e nell’Intermezzo dalla Manon, sia ad imitare la voce umana attraverso un tocco che sottolinea con precisione e ricerca del bel suono la linea del canto.
Fantasie d’opera per clarinetto e pianoforte. Luigi Bassi: Fantasia di Concerto sopra motivi dell’Opera Rigoletto, Gran duetto concertato sopra motivi dell’Opera La Sonnambula del M° Bellini,  Divertimento sopra motivi dell’Opera Il Trovatore del M° G. Verdi. Donato Lovreglio, Fantasia da Concerto su La Traviata di G. Verdi op. 45.
Gaetano Labanchi-Paolo Savoia, Concerto sopra motivi dell’Opera Un Ballo in Maschera di G. Verdi. Carlo Della Giacoma, Fantasia op. 83 sulla Cavalleria Rusticana del M° P. Mascagni. Giovanni Punzi (clarinetto). Calogero Presti (clarinetto piccolo). Amedeo Salvato (pianoforte). Registrazione: The Royal Danish Academy of Music, Copenaghen (DK), aprile 2018. T. Time: 64′ 47″ 1 CD Tactus 2019 TC 830002

Il bel canto è ancora una volta protagonista di un altro Cd, sempre pubblicato dalla Tactus, che si inscrive perfettamente nel rinnovato interesse da parte delle case discografiche per le fantasie e trascrizioni operistiche ottocentesche. Questa volta a dare voce alle immortali melodie delle opere di Verdi, Bellini e Mascagni, oltre all’immancabile pianoforte, è il clarinetto, strumento che nell’Ottocento fu perfezionato dando vita anche ad un’interessante letteratura che ne esaltava le caratteristiche tecniche. Testimonianza ne sono le fantasie operistiche proposte in questo Cd e firmate da autentici virtuosi, come Luigi Bassi (Cremona, 1833 – Milano, 1871), che fu il primo clarinetto dell’orchestra della Scala dal 1853 al 1870,  Gaetano Labanchi (Palermo, 1829 – Napoli, 1908), primo clarinetto del San Carlo, e Carlo Della Giacoma (Verona, 1858 – Todi, Perugia, 1929) o compositori come Paolo Savoia (Gerace, Reggio Calabria, 1820 – Napoli, 1915), che, allievo di Donizetti, fu Capo-musica di bande militari, e Donato Lovreglio (Bari, 1841 – Napoli, 1907) che fu un flautista e svolse la sua attività principalmente a Napoli dove era solito esibirsi  spesso in duo con la moglie, la pianista Adelina Castelli. Di Luigi Bassi è possibile ascoltare la Fantasia di Concerto sopra motivi dell’Opera Rigoletto, il Gran duetto concertato sopra motivi dell’Opera La Sonnambula del M° Bellini, dove figura anche un clarinetto piccolo in Mi bemolle e il Divertimento sopra motivi dell’Opera Il Trovatore del M° G. Verdi, tutti brani nei quali i celebri temi tratti da queste opere diventano l’occasione di variazioni in senso virtuosistico, come del resto avviene anche nella Fantasia da Concerto su La Traviata di G. Verdi op. 45 di Lovreglio, dove vengono rielaborati i temi di “Ah, fors’è lui che l’anima” e del celebre brindisi. Di Gaetano Labanchi e Paolo Savoia è il Concerto sopra motivi dell’Opera Un Ballo in Maschera di G. Verdi che fu eseguito per la prima volta a Napoli dallo stesso Labanchi l’11 marzo 1866. Chiude il programma la Fantasia op. 83 sulla Cavalleria Rusticana del M° P. Mascagni di Carlo Della Giacoma dove appaiono rielaborati la celebre siciliana, l’intermezzo, il passo del duetto “Bada, Santuzza, schiavo non sono” e lo stornello “Fiori di giaggiolo”. Ben accompagnato al pianoforte da Amedeo Salvato, con il quale trova un’intesa perfetta, il giovane clarinettista Giovanni Punzi, contando su una tecnica eccellente evidente nelle rielaborazioni virtuosistiche delle celebri melodie, esegue questi lavori con grande attenzione al fraseggio e alla ricerca di un bel suono che emerge soprattutto nei cantabili. Nel Gran duetto concertato sopra motivi dell’Opera La Sonnambula del M° Bellini è possibile apprezzare anche le doti virtuosistiche che l’altrettanto giovane Calogero Presti esibisce con il suo clarinetto piccolo in Mi bemolle.
Sono questi due Cd di piacevole ascolto che, oltre a far conoscere una produzione meno nota, si segnalano anche per le ottime capacità esecutive degli interpreti.