Ludwig van Beethoven 250 (1770 – 1827): “Romanze per violino e orchestra”

Beethoven 2020 –  250 anni  della nascita del compositore
Romanza n. 1 in sol maggiore per violino e orchestra op. 40
Adagio
Romanza n. 2 in fa maggiore per violino e orchestra op. 50
Adagio cantabile
Alquanto difficile risulta ricostruire la genesi delle due Romanze per violino e orchestra di Beethoven di cui si sconoscono ancora oggi sia la data di composizione sia l’eventuale destinatario. Dall’analisi dello stile e dal confronto tra alcune date è possibile affermare, tuttavia, che la composizione di queste due Romanze debba farsi risalire agli ultimi anni del Settecento, in quanto la Romanza in fa maggiore op. 50 fu eseguita per la prima volta il 5 novembre 1798 a Vienna in un concerto organizzato da Schikaneder. Inoltre il fratello Karl, in una lettera del 18 ottobre 1802, offrì in vendita le due romanze all’editore Breitkopf chiamandole due adagi per violino con accompagnamento strumentale. Analizzando i due lavori, si può supporre che le due romanze furono concepite diversi anni prima come due movimenti centrali di un concerto per violino e orchestra di un altro autore; nel Settecento, infatti, era prassi piuttosto diffusa commissionare da parte di un virtuoso la composizione di un movimento di concerto in sostituzione di quello originario. Inoltre il titolo dei due lavori, Romanza, rivela l’adesione di Beethoven al gusto francese e potrebbe far supporre che il destinatario fosse proprio un violinista francese identificabile, secondo alcuni biografi, con Rudolf Kreutzer conosciuto dal compositore nel 1798 presso l’ambasciata di Francia a Vienna, dove il celebre virtuoso si trovava al seguito del generale Bernadotte; questa tesi, tuttavia, non è suffragata da documenti certi e ancora oggi restano avvolti dal mistero sia la data di composizione delle Romanze sia il destinatario.

Dal punto di vista formale entrambe le Romanze sono due Rondò caratterizzati da una scrittura cantabile di ascendenza operistica; nella Romanza in sol maggiore op. 40 il solista è assoluto protagonista sia nell’esposizione del tema, ritenuto simile a quello del Larghetto della Seconda sinfonia, sia negli episodi dove dà vita a lunghe frasi legate.

Più famosa della prima, la Romanza in fa maggiore op. 50, si apre con un cantabile tema su un delicato accompagnamento degli archi e mostra una scrittura più virtuosistica della precedente in una struttura melodica fortemente unitaria.