Roma, Teatro dell’Opera: “I Puritani”

Roma, Opera di Roma, Stagione lirica 2020/21
“I PURITANI”
Dramma per musica in tre atti su libretto di Carlo PepoliDal dramma storico “Têtes rondes et Cavaliers” di Jacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface
Musica di Vincenzo Bellini
Elvira Valton JESSICA PRATT
Lord Arturo Talbo LAWRENCE BRONWLEE
Sir Riccardo Forth FRANCO VASSALLO
Sir Giorgio Valton NICOLA ULIVIERI
Lord Gualtiero Valton ROBERTO LORENZI
Sir Bruno Robertson RODRIGO ORTIZ
Enrichetta di Francia IRENE SAVIGNANO
Orchestra e coro del Teatro dell’Opera di Roma
Direttore Roberto Abbado
Maestro del coro Roberto Gabbiani
Roma, Teatro Costanzi, 23 gennaio 2021 (streaming)
L’Opera di Roma prosegue la sua stagione in streaming, dopo lo strepitoso “Barbiere di Siviglia” tocca ora a un’esecuzione in forma di concerto de “I puritani”. Nell’allestire un titolo tanto impegnativo si è forse preferito giocare sul sicuro almeno sul piano scenico riparando nella tranquillità della forma concertante.
Una scelta di questo tipo pone ovviamente il dato musicale in primo piano e bisogna riconoscere che, complessivamente, l’esecuzione romana ha funzionato, soprattutto in virtù dell’ottimo cast. Non entusiasma la direzione di Roberto Abbado che solo in parte coglie il carattere così peculiare di quest’opera. Il direttore propone una lettura  tesa, drammatica, che evidenzia il carattere romantico del titolo, a discapito di quegli elementi di levigatezza neoclassica che pure sono ancora tanto presenti. Ne esce una lettura cupa, ferrigna, fin troppo plumbea nelle sonorità, pesante nell’andamento che penalizza il gioco di contrasti musicali ed espressivi della scrittura belliniana. La prova dell’orchestra si allinea all’ottica delle scelte direttoriali. Sempre ottimale la prova del coro diretto da Roberto Gabbiani nonostante la collocazione nei palchi e in platea.
L’Elvira di Jessica Pratt si trova un gradino più in alto sulla pur valida compagnia di canto. Il soprano australiano è attualmente la più autentica belcantista. In ogni occasione conferma l’ottimo giudizio che abbiamo di lei. Voce agilissima, corposa e omogenea, emissione morbidamente flautata, abbagliante in acuto e nelle agilità. Colpisce poi la capacità della Pratt di far vivere questa musica dall’interno con la più assoluta naturalezza ed espressività.
La Pratt rappresenta una cartina di tornasole per il resto del cast. Al suo fianco non sfigura – pur senza raggiungere le stesse vette – l’Arturo di Lawrence Brownlee. La voce del tenore americano non si può definire “bella”: il timbro è particolare, non così morbido e radioso come certe melodie vorrebbero. La tecnica è di altissimo livello, la linea di canto omogenea e musicalissima.  L’interpretazione  è forse un po’ compassata, con un fraseggio che avrebbe potuto essere più appassionato.
Nicola Ulivieri alle prese con un ruolo a lui  congeniale di Giorgio Valton fa valere le belle qualità di canto, linea di canto raffinata ed elegante, omogenea in tutta l’emissione. Negli anni la voce ha acquisito una maggior rotondità,  senza perdere nulla in freschezza. L’interprete si è fatto ancor più maturo e partecipe. Franco Vassallo (Riccardo Forth) è più alterno. La voce è ragguardevole, di grande volume, ricca di armonici su tutta la gamma. Quello che forse manca è una più profonda conoscenza di questo repertorio e una capacità di piegare lo strumento alle esigenze della parte. Emerge un notevole impegno, in particolare nella cavatina affrontata con gusto e buon controllo. In altri momenti – in quelli più scopertamente drammatici – emerge una natura più “verdiana” che belcantista. Su questo tasto anche la concertazione in qualche modo si orientava.
Selezionati con il progetto Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma Irene Savignano (Enrichetta di Francia) e Rodrigo Ortiz (Sir Bruno Robertson) forniscono valide prove nei rispettivi ruoli. Completa il cast Roberto Lorenzi (Lord Gualtiero Valton) che  contribuisce validamente alla resa complessiva dei grandi pezzi d’assieme. Foto Yasuko Kageyama