Ottorino Respighi (1879 – 1936): “Gli uccelli” (1927)

Ottorino Respighi (Bologna, 1879 – Roma, 1936)
Gli uccelli, suite per piccola orchestra su temi di autori del XVII e del XVIII secolo
Preludio (Allegro moderato, Vivo, Allegretto)-
La colomba (Andante espressivo)-La gallina (Allegro vivace)-L’usignolo (Andante mosso)-Il cucù (Allegro)
Composta nel 1927, la Suite Gli uccelli costituisce un’ulteriore testimonianza del gusto neoclassico di Ottorino Respighi il quale, anche per questo lavoro, si servì della tradizione musicale barocca sia italiana che francese. Nel 1927 Respighi godeva già di fama internazionale e la sua musica, apprezzata anche all’estero, lo aveva indotto a dedicarsi ad un’intensa attività concertistica. A tale scopo già due anni prima aveva lasciato l’incarico di direttore del Conservatorio di Santa Cecilia per assumere quello di docente al corso superiore dell’Accademia di Santa Cecilia, dove poteva svolgere le sue lezioni nei periodi in cui non era impegnato nei concerti. Questa suite, riadattata sei anni dopo in forma di balletto, fu eseguita per la prima volta all’estero al Teatro Municipal di San Paolo del Brasile nel mese di giugno del 1927.

La suite, che si compone di cinque brani costituiti dalla rielaborazione orchestrale di lavori per clavicembalo di compositori del Barocco, trae il suo titolo dal fatto che in quattro movimenti è evocato, in modo descrittivo e quasi onomatopeico, il verso di alcuni uccelli. Dopo il Preludio, che è l’elaborazione orchestrale di un brano del clavicembalista Bernardo Pasquini, il primo pezzo, La colomba, ricava la sua ispirazione da una composizione del 1670 di Jacques Gallot, mentre La gallina L’usignolo sono tratti rispettivamente da un brano di Philippe Rameau e da un’opera di un anonimo inglese del Seicento. L’elaborazione orchestrale di un brano di Pasquini chiude, con il titolo,  Il cucù, la suite.