Arti, paesaggi e digitale in una libera interpretazione dell’Inferno di Dante
27.03 > 30.11 2021
7 cammini, 3 città, 1 Cantica. Eventi esperienziali | performance |video-installazioni| pratiche. A cura di Maria, Enrica Palmieri, Direttore Accademia Nazionale Danza. Con il sostegno e il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Con il patrocinio della Presidenza dell’Assemblea Capitolina e del Comune di Ravenna – Viva Dante.
«L’Inferno parla agli uomini e per questo è il testo più fruibile da un pubblico fatto di uomini e donne che conoscono i lati più reconditi della propria vita; l’Inferno “parla” anche ai cinque sensi in modi e misure diverse. L’efficacia della comunicazione rende l’Inferno un testo sul quale si possono azzardare coraggiose interpretazioni con la creatività che la fantasia umana, motore fondante del testo originale, può ancora produrre. Video, animazione, atti performativi che coinvolgono gli abitanti dei luoghi, video installazioni, audio sharing, sono le forme previste per la rappresentazione dei diversi canti accuratamente scelti sulla base degli spazi e la loro disponibilità» (Maria, Enrica Palmieri).
Il progetto Scene di un Inferno nel XXI secolo, elaborato dalla Direzione dell’Accademia Nazionale di Danza, si è distinto tra le centinaia di proposte pervenute al Comitato Nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri (del Ministero della Cultura), come iniziativa in grado di essere “veicolo” di diffusione della conoscenza e dell’eredità del Sommo Poeta.
Si articola in sette Cammini su 3 città diverse: Roma, tappa di un viaggio del Poeta più volte citata nella Commedia, Firenze, città nativa di Dante e Ravenna, ultimo rifugio del “ghibellin fuggiasco”.
Otto mesi di iniziative tra performance, eventi esperienziali, video installazioni e pratiche per tracciare un’unica esperienza culturale, creativa e sociale ispirata dall’Inferno dantesco. Quel luogo «d’ogne luce muto» è il punto di partenza per un percorso fisico che intende porre la danza al centro di una riflessione più ampia in grado di abbracciare un fattore artistico ma anche sociale e di comunità. Per questo motivo “Scene di un inferno nel XXI secolo” intende addentrarsi nelle aree verdi, attraversare gli spazi urbani, rientrare tra i loculi e i mausolei, negli edifici storici e in quei luoghi abbandonati. Questi apparenti “vuoti” diventano sede di azioni democratiche volte a definire insolite interpretazioni della prima cantica dantesca, ma anche sconosciute percezioni dello spazio in un ritrovato senso di individuale-condivisione.
Su Roma, le collaborazioni con i Municipi permettono di organizzare le azioni performative in luoghi di sensibile importanza: il Ponte Nomentano, la Riserva Naturale dell’Aniene, Villa Farinacci, il Carcere di Rebibbia, il Cimitero Monumentale del Verano, il Policlinico Umberto I, la Città Universitaria de La Sapienza, il Mausoleo di Sant’Elena, l’Accademia Nazionale di Danza, i Fori Imperiali, la Biblioteca Elsa Morante, il Laghetto EUR. Grazie al contributo delle tre Istituzioni romane, il Conservatorio di Musica Santa Cecilia, il Saint Louis College of Music e la Rome Univerisity of Fine Arts (RUFA) i suoni e i video dei territori si mescolano con la “Ballata di Dante” di Paolo Fresu interpretata in chiave jazz, classica ed elettronica. Per Firenze sarà l’Accademia di Belle Arti ad ospitare il percorso della via amorosa, una declinazione audio-video curata da Giovanna Mori e interpretata da Nancy Brilli del Canto V. Su Ravenna la collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” e l’Accademia di Belle Arti prevede la creazione di tessere audio-visive e performative su dettagli che possono essere ricomposti in un mosaico capace di restituire alla parte la forza drammaturgica dell’insieme.
L’Inferno dantesco è proposto in una sequenza-scomposta “non fedele” alla successione dei canti; si parte da Roma con il Cammino dell’Osservazione. Il primo percorso è una camminata esperienziale che parte dal Ponte Nomentano (III Municipio), attraversa la Riserva Naturale Parco dell’Aniene e arriva fino a Villa Farinacci (IV Municipio); nella storica sede del gerarca fascista Roberto Farinacci i visitatori troveranno l’artista Luigi Battisti all’opera con una serie di peformer dell’Accademia Nazionale di Danza e del Saint Louis College of Music in un loop di pratiche in cui la musica di Paolo Fresu in chiave jazz e la danza si fondono in una ritrovata sintonia. La camminata esperienziale è accompagnata dall’ascolto, in cuffia, dello stesso brano arrangiato da Luca Spagnoletti con incursioni di suoni contemporanei e la lettura del I Canto dell’Inferno a cura degli anziani del “Gruppo di Lettura” dell’Associazione Televita. La Ballata diventa materia duttile che sa adattarsi a situazioni diverse, accogliendo incursioni vocali e sonore dal soundscape dei luoghi prescelti unitamente ai riferimenti danteschi. Un viaggio che parte in digitale il 27 e 28 marzo con una restituzione del percorso sui canali ufficiali dell’Accademia (Facebook e Youtube), per proseguire live il 9 aprile.
Corpo e paesaggio tornano, il 16 aprile, negli spazi esterni del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti Roma 1 di via Cortina. Le azioni drammaturgiche degli studenti dell’AND curati dalla prof.ssa Giorgia Maddamma sulla base della ritmica RAP della Ballata di Fresu elaborata dal Saint Louis in combinazione con le riflessioni delle detenute di Rebibbia sul Canto di Sisifo (VII Canto – Inferno) accompagneranno la prima tappa del Cammino dell’Ascolto. E se «Non è sanza cagion l’andare al cupo», dal penitenziario si giunge, il pomeriggio dello stesso giorno, al Cimitero Monumentale del Verano (II Municipio) con un percorso interrotto da quattro Tableaux vivants eseguiti dagli studenti dell’AND a cura dell’artista-scenografo Marco Schaufelberger.
Dal 22 al 24 aprile siamo traghettati nel Cammino della Conoscenza da un “viaggio” in soggettiva legato alla pandemia e realizzato dagli studenti della Rome University of Fine Arts (22/04) nei luoghi del Policlinico Umberto I per una messa in onda nella Città Universitaria de La Sapienza.
Il 23 e 24 aprile, presso il Mausoleo di Sant’Elena (V Municipio) sono protagonisti i bambini del progetto dell’AND EducANDo in danza, curati dalle prof.sse Marta Biddau, Sabrina Lucido, Antonella Lazzaretti, Cinzia Labbatessa in un evento performativo con la musica dal vivo della banda della Scuola Popolare di Musica di Villa Gordiani che interpreta la Ballata di Fresu in forma di marcia.
Il Cammino procede con la tappa presso la Casa della Cultura, luogo in cui saranno esposti i disegni dei bambini della Scuola Elementare del V Municipio ispirati al IV Canto dell’Inferno, in una chiave tutta contemporanea.
Si prosegue con il Cammino dell’Eccesso che si apre, all’Aventino (I Municipio), nella sede dell’Accademia Nazionale di Danza il 7 e l’8 maggio. Qui vengono presentate installazioni performative e video realizzate dagli studenti dell’AND per un’indagine sui protagonisti principali dell’Inferno, con la colonna sonora dal vivo dell’Orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia che eseguirà la Ballata di Fresu arrangiato in chiave classica. Il percorso è curato dal Direttore Palmieri e dai professori: Sandra Fuciarelli, Luca Russo, Ricky Bonavita.
Ancora gli studenti, stavolta con un gruppo di artisti di strada di Roma Capitale, si riversano il 15 e il 22 maggio sulla strada adiacente i Fori Imperiali per un’elaborazione estemporanea dove gioco, giocoleria e stupore concorrono a concretizzare l’ ”eccesso” del Cammino.
Dai tratti di esistenza all’incontro – virtuale – di personalità del mondo della danza al Convegno Internazionale “Dante Performatico. Letture in diffrazione tra letteratura e performing arts” (24 e 25 maggio) che, dalla sede della Biblioteca dell’Accademia Nazionale di Danza, intende mettere in connessione studiosi italiani e stranieri in un inaspettato dialogo sulla relazione tra Dante e le performing arts.
L’altro luogo di studio e consultazione ad essere chiamato in causa in questa parte di Cammino è la Biblioteca Elsa Morante che ospita, il 29 maggio, una loop-station a cura del Saint Louis College of Music con mixaggio di toni, musica e le voci delle donne del IX Municipio. Il 13 e il 20 giugno, la tappa romana si conclude con il Cammino della Riflessione presso le Cascate del laghetto dell’EUR, in cui l’orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia propone l’arrangiamento in chiave classica della Ballata di Fresu. La moderna area verde di Roma diventa luogo in grado di accogliere, agli argini del lago, i corpi dei danzatori nelle forme, nelle azioni e nelle gestualità curate dalla prof.ssa Lorella Rossi, per evocare l’ultimo Canto dell’Inferno.
Da Roma a Firenze con il Cammino del Sentimento articolato in due momenti: una prima parte dal 15 al 31 luglio e una seconda dal 1° al 14 settembre. La storica sede fiorentina dell’Accademia di Belle Arti accoglie la “Via Amorosa – anime affannate”, uno studio sul Canto di Paolo e Francesca interpretato dall’attrice Nancy Brilli.
La trasfigurazione del reale e l’immaginario infernale arrivano grazie ad una singolare interpretazione del V Canto dell’Inferno con la collaborazione creativa di Giovanna Mori e Jago per l’opera di Apparato Circolatorio.
In chiusura Ravenna, la destinazione a cui Dante aveva lungamente aspirato come contesto favorevole per sé e la sua famiglia, luogo di esilio e di sepoltura. È qui, nella città in cui ancora oggi sono custodite le spoglie del Sommo Poeta che ha inizio il Cammino del Trapasso in cui, dal 15 al 31 ottobre, si potrà assistere alla creazione una nuova lapide- digitale di Dante realizzata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” e l’Accademia di Belle Arti.
Il viaggio si conclude, il 30 novembre, con una Tavola Rotonda in diretta streaming sui canali ufficiali dell’Accademia Nazionale di Danza.
Scene di un Inferno nel XXI secolo, nella sua articolazione, intende creare momenti di condivisione in grado di coinvolgere, attraverso la danza e le altre arti, quei settori della società più emarginati rendendoli parte attiva di un’iniziativa che non può essere solo fruita.
Spazi, luoghi, periferie, consuetudini, perimetri di osservazione o aree di incolpevoli frequentazioni diventano il momento per un rinnovamento percettivo che si innesca grazie alla celebrazione dell’Inferno dantesco, testo attraverso il quale la danza e le altre arti diventano un filtro di resilienza su un incerto avvenire.