Antonio Nola (1642-1713 ca): “Tristes erant apostoli”

Antonio Nola (1642 – 1713 ca): Ecce nunc Benedicite I a 5 voci con violini; Sacramento Laudes a voce sola con violini; Tristes erant Apostoli in tempore Paschali a 5 voci con ripieni; Stabat Mater a 4 voci con violini si placet. Pietro Marchitelli (1643-1729): Sonata 11 in la minore.Antonio Nola (1642 – 1713 ca): Homo et Angelo dialogo a 2 voci, soprano e tenore, con violini; Ecce nunc Benedicite II a 5 voci si placet con violini e basso continuo. Leslie Visco, Anna Zawisza (soprani); Marta Fumagalli (contralto); Alessio Tosi (tenore); Giuseppe Naviglio (basso). Cappella neapolitana. Antonio Florio (direttore). Registrazione: 17-19 aprile 2019 presso la Krzysztof Penderecki Hall (ICE Krakow Congress Centre). T. Time: 74′ 04″. 1 CD Dynamic S7853
Piuttosto scarse sono le notizie riguardanti la vita del compositore Antonio Nola, che, nato nel 1642 presumibilmente a Napoli, dopo aver studiato al Conservatorio della Pietà dei Turchini, divenne organista della cattedrale di Napoli ed esercitò il ministero sacerdotale come si evince dai documenti che lo indicano come Don Antonio Nola. Si ha notizia anche della sua collaborazione con l’Oratorio filippino dei Girolamini, che si trovava proprio di fronte alla cattedrale e che all’epoca era uno dei centri più importanti della produzione e del consumo di musica sacra. Proprio all’Oratorio Nola lasciò la sua produzione che consta di 150 composizioni scritte tra il 1669 e il 1713, anno in cui presumibilmente è morto.
Di questo compositore, quasi del tutto dimenticato oggi è possibile ascoltare, in un’interessante proposta discografica dell’etichetta Dynamic, alcune composizioni inedite e, in particolar modo, cinque mottetti, un dialogo e la sequenza Stabat Mater, i cui manoscritti, tutti conservati presso l’Oratorio dei Girolamini, sono stati riscoperti da Antonio Florio il quale, fondatore, nonché direttore, della Cappella Neapolitana, già Cappella della Pietà dei Turchini, ha costruito per il Festival “Misteria Paschalia” di Cracovia nel 2019 un programma monografico dedicato a Nola, sul quale si basa questa incisione. Il programma è aperto dal mottetto Ecce nunc benedicite, il cui testo, costituito dal salmo 133, fu musicato diverse volte da Nola, come è dimostrato anche dalla composizione inserita a conclusione di quest’album. Il primo dei due mottetti in ascolto è quello più arcaico con passi di carattere omofonico ed altri nei quali si afferma una scrittura contrappuntistica, mentre il secondo appare più festoso. In quest’ultimo oltre al ritmo di danza è presente anche l’interessante intervento solistico del basso Benedicat te Dominus.
Una vocalità quasi operistica contraddistingue il mottetto Sacramento Laudes a voce sola (contralto) con violini, il cui testo di autore ignoto è costituito da un’esaltazione dell’Eucarestia, mentre una destinazione liturgica presenta Tristes erant Apostoli in tempore Paschali a 5 voci con ripieni che, testimoniato dalle sole parti vocali e dal basso per l’organo, presenta un ritmo danzante e gioioso che sembra contrastare con il sentimento di tristezza espresso nel primo verso, ma che è giustificato dalla gioia della Resurrezione. La rassegna dei brani di Nola prosegue con lo Stabat Mater, lavoro maturo in cui il carattere drammatico e doloroso è reso attraverso l’uso delle dissonanze, e
Homo et Angelo dialogo a 2 voci, soprano e tenore, con violini, che, aperto da una breve sinfonia, è stato composto in un periodo di passaggio tra il Seicento e il Settecento. Il programma è completato da una Sonata a tre di Pietro Marchitelli, compositore contemporaneo di Nola e famoso virtuoso del violino.
Questi lavori sono eseguiti con profondo senso dello stile
dalla Cappella neapolitana diretta da Antonio Florio il quale mostra la sua dimestichezza con questo repertorio che ha studiato sia come interprete che come musicologo. Perfette sono la realizzazione del basso continuo e anche la scelta delle sonorità che mettono in risalto la voce accompagnandola senza mai soverchiarla. Senso dello stile contraddistingue anche le prestazioni dei cantanti a partire dal contralto, Marta Fumagalli, che, con sensibilità espressiva e bella linea di canto, esegue il mottetto Sacramento. Tra gli altri solisti vanno citati il soprano Leslie Visco, il tenore Alessio Tosi (interpreti partecipi del dialogo Homo et Angelo) e il basso Giuseppe Naviglio, protagonista di Benedicat te Dominus del secondo Ecce nunc Benedicite. Il cast è completato dal soprano Anna Zawisza che, oltre a duettare nel Benedicat te Dominus del primo Ecce nunc Benedicite, si esibisce negli altri pezzi d’insieme. Senso dello stile contraddistingue anche la bella esecuzione della Sonata a tre di Pietro Marchitelli.
Si tratta, infine, di un bel prodotto sia sul piano esecutivo che storico-musicologico dal momento che fa ritornare alla luce alcune perle dimenticate di quel repertorio napoletano del XVII e del XVIII sec. che si conferma essere un vero e proprio scrigno pieno di autentiche gemme e uno dei più importanti dell’Europa del tempo per la qualità delle composizioni e per la ricchezza.