Palermo, Teatro Massimo: Michele Spotti dirige Mozart e Rossini

Palermo, Teatro Massimo
Orchestra e coro del Teatro Massimo di Palermo

Direttore Michele Spotti
Soprano Giuliana Gianfaldoni
Mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya 
Tenore Edgardo Rocha
Basso Luca Tittoto
Maestro del Coro Ciro Visco
Wolfgang Amadeus Mozart: Sinfonia n. 41 in Do maggiore K551 Jupiter Gioachino Rossini :Stabat Mater per soli, coro e orchestra
Palermo, 3 aprile 2021 – in streaming
La Jupiter di Mozart, un lavoro non certo pasquale, sebbene sia un autentico caposaldo del repertorio sinfonico, e lo Stabat Mater di Rossini, sicuramente intonato al clima della festa, hanno costituito il programma, per la verità, non proprio omogeneo del concerto del 4 aprile 2021 trasmesso in streaming dal Teatro Massimo di Palermo. A dirigerlo è stato il giovane direttore Michele Spotti che è stato autore di una buona concertazione della sinfonia di Mozart. Dotato di una solida tecnica direttoriale, Spotti ha trovato sonorità e tempi adeguati, rendendo bene il carattere solare del primo tempo della Jupiter e ottenendo anche un bel suono espressivo nel secondo. Corretta anche l’attenzione ai contrasti dinamici nel terzo e nel quarto movimento. Non dello stesso livello la concertazione dello Stabat nel quale Spotti ha qualche volta soverchiato i cantanti. Discreta nel complesso la compagnia di canto. Non va oltre la sufficienza  il soprano Giuliana Gianfaldoni. Una prova caratterizzata da una linea di canto tecnicamente limitata (Nell'”Inflammatus” ignora sistematicamente i trilli). Il mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya, (“Fac, ut portem et accensus”) ci è apparsa piuttosto opaca nei centri e limitata nell’articolazione delle frasi. Molto meglio nei passaggi in acuto.
Un fraseggio curato ha caratterizzato l’interpretazione del tenore Edgardo Rocha anche se ci è apparso un po’ schiacciato dall’orchestra e un po’ teso nei passaggi in acuto (parte finale del “Cuius animam genmentem”). Forse la registrazione audio non è stata ben equilibrata?…Anche la prova del basso Luca Tittoto (“Pro peccatis suae gentis”) ci è apparsa penalizzata dalle sonorità orchestrali. Lo si  è invece apprezzato nell'”Eia, Mater, fons amoris” (a cappella) che è stato affrontato dai cantanti con una certa partecipazione emotiva. Ottima la prova del coro ben preparato da Ciro Visco.