Igor Stravinskij (Oranienbaum, Pietroburgo 1882 – New York 1971)
“L’uccello di fuoco” (L’oiseau de feu)
Introduzione – Quadro primo: Giardino incantato di Kascej- Apparizione dell’Uccello di fuoco inseguito dallo Zarevic Ivan – Danza dell’Uccello di fuoco- Lo Zarecic Ivan cattura l’Uccello di fuoco- Supplica dell’Uccello di fuoco – Apparizione della Tredicesima Principessa Incantata – Gioco della Principessa con le mele d’oro – Scherzo – Improvvisa comparsa dello Zarevic Ivan – Il Khorovod della Principessa – Alba – Carillon magico: apparizione dei mostri a guardia del giardino di Kascej; cattura dello Zarevic Ivan – Arrivo di Kascej l’Immortale; dialogo con lo Zarevic Ivan; intercessione della Principessa – Apparizione dell’Uccello di fuoco – Danza della scorta di Kascej sotto l’incanto dell’Uccello di fuoco –Danza infernale di tutti i sudditi di Kascej – Ninna-nanna – Morte di Kascej – Quadro secondo: Sparizione del palazzo e dissoluzione delle magie di Kascej; liberazione dei guerrieri pietrificati; ringraziamento generale
Composto tra il mese di novembre del 1909 e il 18 maggio del 1910, L’uccello di fuoco rappresenta il primo importante successo per Igor Stravinskij che, proprio con questo lavoro, assurse al ruolo di artista di fama internazionale; determinante per il suo successo fu l’incontro con Sergej Diaghilev, impresario dei Ballets Russes, che era rimasto particolarmente colpito da una delle sue opere giovanili, Feu d’artifice (Fuochi d’artificio), eseguito, per la prima volta, a San Pietroburgo il 6 febbraio 1909 sotto la direzione di Aleksander Ilijč Siloti. Grande scopritore di talenti, Diaghilev, che con la sua compagnia dei Ballets Russes, fondata nel 1909 grazie all’appoggio finanziario di esponenti della nobiltà russa e francese, si proponeva di diffondere l’arte russa organizzando spettacoli di balletto, avendo intuito le geniali capacità del giovane Stravinskij, gli commissionò l’orchestrazione di due pezzi di Chopin per il balletto Les Sylphides e, in seguito, la composizione di un intero balletto. Egli compose, allora, L’uccello di fuoco, un’opera ispirata alla tradizione dei balletti russi il cui argomento fu tratto dal coreografo Michel Fokine da una fiaba russa. La fiaba ha per protagonista un principe di nome Iván che viene aiutato dall’Uccello di fuoco dalle penne d’oro, da lui liberato, a salvarsi dal re Katscei, che trasforma le persone in pietre, e a conquistare la principessa amata. Il compositore, per differenziare gli elementi naturali da quelli soprannaturali, utilizzò linguaggi musicali diversi, ricorrendo al diatonismo per i primi e al cromatismo per i secondi. Da questo balletto, rappresentato a Parigi il 25 giugno 1910, Stravinskij ricavò, l’anno successivo, una suite, che rielaborò, una prima volta, nel 1919 per un diverso organico orchestrale e, una seconda volta, nel 1945.
Nel balletto il soprannaturale è rappresentato sia nell’Introduzione, dove la musica sembra descrivere un mondo che emerge dalle tenebre, sia nel Giardino incantato, sia nella Danza dell’Uccello di fuoco, sia nella Supplica e, infine, nella conclusiva Danza infernale, estremamente aspra negli impasti timbrici e armonici; l’atmosfera russa, che caratterizza l’intero lavoro, trova il suo punto culminante nel Chorovod, una danza ballata in tondo da principesse russe. Numerosi sono gli elementi di scrittura che anticipano la grande futura arte di Stravinskij, come, per esempio, l’uso del tritono, la presenza di accordi, che preannunciano le strutture armoniche germinali di Petruška, e, infine, l’adozione di una scrittura politonale. Le immagini di magia evocate dalla musica, inoltre, si basano su una successione di quattro suoni che viene trattata secondo procedimenti precursori della tecnica seriale.