Claudio Monteverdi (1567-1643): “Vespro della Beata Vergine”, SV 206 (1610). La Tempête. Simon-Pierre Bestion (direttore). Registrazione: novembre 2018 presso Notre Dame du Liban. Parigi, Francia. T. Time: 77′ 19″ (CD 1) e 64′ 48″ (CD 2). 2 CD Alpha Classics 552
Ancora oggi non sono stati chiariti tutti i misteri riguardanti la composizione del Vespro della Beata Vergine, autentico capolavoro che Claudio Monteverdi pubblicò a Venezia nel 1610 quando era ancora al servizio dei Gonzaga di Mantova. Non si conoscono, infatti, né la data né il luogo della prima esecuzione né la destinazione liturgica, essendo stata messa in dubbio la festa dell’Annunciazione tradizionalmente indicata a causa della presenza dell’Alleluja che ha indotto gli studiosi a pensare che sia stato composto per la Visitazione o l’Assunzione o per altre solennità mariane. Si tratta di un’opera, comunque, monumentale e di indubbio fascino che suona all’ascolto antica e nuova nello stesso tempo: antica perché composta in stili e forme tipiche dell’epoca barocca, come la sonata, il mottetto, il salmno e in un linguaggio che mescola l’austero canto gregoriano con temi di ascendenza popolare; nuova perché sempre diversa in quanto molti aspetti non sono stati spcificati dal compositore. Monteverdi non ha indicato con precesione, infatti, né le parti del ripieno che può differire a seconda degli strumenti a disposizione né le parti di canto piano e antifona.
Questo capolavoro del Barocco è splendidamente eseguito dall’ensemble La Tempête, diretta da Simon-Pierre Bestion che ha dato della partitura di Monteverdi una visione estremamente personale, frutto di una maturazione di 10 anni. Il direttore, infatti, avvalendosi di quelle libertà concesse dal compositore italiano, ha costruito un continuo estremamente ricco dal momento che è formato da organo, clavicembalo, arpe, tiorbe, chitarre, ceterone e anche un serpentone, strumento tipico della tradizione francese. Nella sua interpretazione, perfetta per i tempi, per le sonorità e per gli equilibri delle masse, la partitura di Monteverdi acquista complessivamente nel sentimento spirituale tanto che è veramente difficile trovare un momento da segnalare in questa esecuzione che si presenta come una pura emozione dalla celebre Toccata fino al Magnificat conclusivo per non parlare del Ricercare e della Sonata sopra Sancta Maria. A questa bella esecuzione contribuiscono il coro e i tanti solisti che eseguono questa autentica gemma del Barocco con profondo senso dello stile.