Venezia, Teatro La Fenice: la nuova Stagione 2021-2022

Presentata martedì 6 luglio 2021, presso le Sale apollinee del Teatro La Fenice la Stagione 2021-2022 del teatro veneziano: per il comparto Lirica e Balletto essa si articolerà su un numero di titoli ridotto, rispetto alla precedente, senza peraltro rinunciare alla promozione del nuovo, a quella varietà di stili e di generi, che ha sempre contraddistinguono la Fenice. La nuova stagione si aprirà il 20 novembre con Fidelio di Beethoven, l’opera della libertà, della liberazione per eccellenza, dunque particolarmente significativa nel momento in cui gradatamente si intravede la luce dopo un periodo tanto buio; la direzione musicale sarà di Myung Whun Chung, la regia di Joan Anton Rechi, che abbiamo apprezzato recentemente in Faust. A seguire due titoli di balletto: in dicembre Lac, uno spettacolo tratto dal Lago dei cigni di Čajkovskij, con Les Ballets de Monte-Carlo e la coreografia di Jean-Christoph Maillot, e Marie-Antoinette di Thierry Malandain, in prima ed esclusiva italiana, con il Malandain Ballet di Biarritz. Il primo titolo si riferisce a una rivisitazione (non uno stravolgimento) del celebre balletto, di cui saranno mantenute integralmente la musica e la drammaturgia, ma con l’aggiunta di  un’introduzione e la presentazione del mago Rothbart in versione femminile. Il secondo indica uno spettacolo, che avrà come protagonista la regina di Francia Marie Antoinette e sarà costruito su un collage di musiche di Haydn e Gluck. Precederà i due spettacoli coreutici una conferenza su Petruška di Stravinskij. Nel marzo 2022 – in periodo di carnevale – sarà la volta di Baruffe di Giorgio Battistelli con la regia di Damiano Michieletto, una nova opera, tratta da Le baruffe chiozzotte di Goldoni, alla cui realizzazione – in occasione dei sessant’anni dalla sua fondazione – ha contribuito anche la Casa Editrice Marsilio di Venezia, che sta pubblicando l’Opera omnia del commediografo veneziano. Sarà uno spettacolo, in prima mondiale, dedicato anche al compianto Cesare De Michelis, già presidente della Marsilio ed eminente studioso di Goldoni. In aprile, una grande ritorno: I lombardi alla prima crociata di Verdi, assente dalla Fenice dal lontano 1844. Si tratta della nuova produzione di un’opera dalla tematica molto attuale, qual è quella dei rapporti tra Occidente e Medio oriente, sulla base dell’edizione critica, con la regia di Valentino Villa e la direzione del “verdiano” Sebastiano Rolli. Seguirà Faust con lo stesso Cast, lo stesso direttore e lo  stesso regista dello spettacolo recentemente proposto, che si svolgeva anche nella platea priva di poltrone, ma utilizzando finalmente l’allestimento programmato prima della pandemia. Continuerà, altresì, il percorso vivaldiano al Malibran con il maestro Fasolis, che dirigerà La Griselda con la regia di Gianluca Falaschi. Non poteva mancare uno spettacolo operistico in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello: si tratta di  Scipione nelle Spagne di Antonio Caldara, previsto per maggio al Malibran. Una novità per la Fenice sarà costituita, tra giugno e luglio, dal Peter Grimes di Benjamin Britten, “opera del mare” per eccellenza, mai prima rappresentata nella città lagunare, nonostante i rapporti che l’autore ha sempre intrattenuto con Venezia (direttore Juraj Valčuha; regista Paul Curran). In settembre si avranno, come unica concessione al repertorio, una ripresa di Madama Butterfly (costumi di Mariko Mori; direzione di Sesto Quatrini) e del Trovatore (sul podio Francesco Ivan Ciampa; regia di Lorenzo Mariani). Continuerà, in ottobre, il progetto relativo alla riscoperta del giovane Mozart, con il contributo dell’Accademia di Belle Arti: si rappresenterà al Malibran Apollo e Hyacintus. un intermezzo composto dal geniale salisburghese a undici anni (regia e coordinamento del progetto: Cecilia Ligorio; direttore: Giancarlo Andretta). Alla Fenice, l’ultima opera in abbonamento sarà La fille du régiment di Donizetti, una nuova produzione per uno spettacolo, la cui parte visiva sarà curata da una coppia di registi franco-canadesi, Barbe&Doucet, mentre la direzione sarà di Stefano Ranzani. Per l’occasione ci sarà il ritorno a Venezia del tenore John Osborn, che si esibirà insieme al soprano Maria Grazia Schiavo; la parte recitata sarà affidata a Marisa Laurito.
Quanto alla Stagione Sinfonica, essa avrà maggiore sviluppo rispetto agli anni precedenti sia per l’alto numero di titoli che per l’utilizzo di nuovi spazi, come il tecnologico palcoscenico del Teatro Malibran, che ha reso questo luogo assolutamente ideale per il repertorio del periodo classico-romantico. L’inaugurazione vedrà sul podio del Teatro La Fenice il maestro Chung, che dirigerà, in dicembre, la Nona di Beethoven, un’altra opera che racchiude un messaggio universale, e nel novembre 2022 la Terza di Mahler, a chiusura della Stagione Sinfonica. Poi, ancora in dicembre, ci sarà nella Basilica di San Marco un concerto della Cappella Marciana, diretta da Marco Gemmani. Altri direttori prestigiosi sono previsti a partire dal gennaio 2022: John Axelrod, che presenterà, tra l’altro, un pezzo che debuttò a metà degli anni Sessanta alla Fenice: Sérénade per violino e orchestra di Leonard Bernstein (al violino Francesca Dego); Charles Dutoit (che farà il suo debutto alla Fenice); Riccardo Frizza; Francesco Lanzillotta; Markus Stenz (in due concerti, il secondo dei quali dedicato a brani di Wagner, insieme al tenore Peter Seiffert); Frédéric Chaslin; Robert Trevino; Louis Lortie; Fabio Biondi; Fabio Luisi, che dirigerà i Carmina Burana di Carl Orff, in un concerto, che potrebbe svolgersi, tempo permettendo, anche in piazza San Marco; e per finire Joana Carneiro. Ancora il maestro Luisi dirigerà il concerto di Capodanno (solisti il soprano Pretty Yende e il tenore Brian Jagde). Alcuni appuntamenti saranno interamente riservati ai Millennials. Altri concerti sono previsti, come di consueto, in collaborazione con altre associazioni tra cui Musikamera.