Album dei ricordi: Leontyne Price (n.1927)

Leontyne Price (Laurel, Mississippi, 10 febbraio 1927)
Leontyne Price ha riempito molte sale ed ha incantato molte orecchie sin dalle sue prime apparizioni della parte di bess di Gershwin fra il 1953 e del 1954, o perfino prima, in un Falstaff della Juilliard School, dove furono gettati i semi del suo Verdi. Chi la udì seppe che era destinata alla vetta e presto giunse la serie di trionfi internazionali: San Francisco (1957), Vienna e Londra (1958), Salisburgo e il Metropolitan (1960) e la Scala (1962). La gran massa di registrazioni (Il Trovatore, Tosca, Aida, Ernani, Un ballo in maschera, La forza del destino, Carmen...)  rimangono tutte scolpite nella mente,  come quello che è forse uno dei suoi momenti più grandi, il Requiem di Verdi con i complessi della Scala e la direzione di Herbert von Karajan. Fu pura perfezione: la fiera fede religiosa del soprano combinata con il suo strumento naturale mandato da Dio,  sembrarono tutto ciò che Verdi poteva desiderare.
Leontyne Price ha portato qualcosa di unico, qualcosa da conservare come un tesoro, di caldo e pulsante nelle nostre vite musicali. La sua autodisciplina sulle scene è un miracolo. Quando usciva su un nudo palcoscenico, il posto è improvvisamente soffuso da un bagliore. Ama cantare, condividi i suoi doni prodigiosi. La sua voce vellutata, radiosa, la dedizione appassionata, il fervore ipnotico della sua concentrazione canora, quella alta in postazione vocale, donati da Dio in quantità generosa e quella singolare abilità di svolgere un tono elevato all’infinito hanno generato miracoli. Non fa meraviglia che abbia spesso dichiarato: “sono innamorata della mia voce”.Ha avuto ogni diritto a esserlo.
Leontyne Price ha avuto i suoi anni buoni e pochissimi brutti momenti, ma ne è uscita più eccitante che mai. Ha avuto in mente la longevità della carriera, la buona scelta del repertorio, il dare tutte le sue energie all’arte del teatro senza restrizioni. Quando le fu chiesto come si sentiva ad arrivare a quel momento della vita quando si riceve il titolo di “monumento nazionale”, Leontyne Price rise di cuore, come è sua caratteristica e rispose: “Voglio solo mettermi a cantare!” . Ciò è quello che ha fatto per oltre trent’anni. Nel 1985 si congedò dal pubblico del Met e dalle scene interpretando ancora una volta Aida. Proseguì l’attività concertistica, ritirandosi definitivamente nel 1997. (Estratto da “Gente dell’Opera” di Robert M.Jacobsen, foto Christian Steiner)
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