“L’Ottocento a Villa Farnesina. Il Duca di Ripalda, il conte Giuseppe Primoli e Roma nuova Capitale d’Italia” dal 12 gennaio al 25 febbraio a Villa Farnesina

La mostra vuole mettere in evidenza gli aspetti comuni di due personaggi, il Duca di Ripalda e il Conte Primoli, entrambi “stranieri” in una città che non conoscevano. Si conobbero e si frequentarono (così come si evince dai diari di Giuseppe Primoli di quegli anni), vivevano entrambi, inoltre, in palazzi affacciati sul Tevere, Villa Farnesina e Palazzo Primoli, che dovettero subire profonde
modifiche legate alla costruzione degli argini di contenimento del fiume. In questa sezione della mostra, in collaborazione con la Pirelli & C. S.p.A. e la Fondazione Pirelli, si metterà infatti in evidenza come la costruzione dei muraglioni del Tevere per il risanamento della giovane capitale del Regno d’Italia, considerata impresa di prestigio nazionale, costituì invece per la Villa Farnesina il primo esempio di resilienza. Verso il 1950 ciò che il Duca di Ripalda aveva paventato si concretizza: con l’aumentare del traffico motorizzato pesante sul tratto del Lungotevere adiacente alla Villa Farnesina si cominciò a manifestare una accentuazione di danni all’esterno dell’edificio e negli intonaci affrescati che decorano
l’interno.
Nel 1956 una commissione di specialisti nominata dall’Accademia Nazionale dei Lincei,
presieduta dal Socio Linceo Prof. Ing. Gustavo Colonnetti, studiò il piano di difesa della Farnesina che
si concretizzò in “una piastra galleggiante” di mattoni di gomma della Saga-Pirelli la cui più completa fiducia nella durata praticamente illimitata del dispositivo prescelto è stata confermata dagli
ultimi rilevamenti effettuati da parte dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Sia il Duca di Ripalda, arrivato a Roma nel 1861, sia il Conte Primoli, tornatovi nel 1871 dopo esservi nato, si ritrovarono quindi a vivere e a convivere con le profonde trasformazioni sociali ed urbanistiche della città, divenuta Capitale d’Italia.
Il percorso espositivo accompagnerà il visitatore nella scoperta di queste due figure a partire dal loro incontro: raccontandone la storia si metterà in luce il loro rapporto con la città in cambiamento e le
fotografie scattate dal Conte Primoli negli ultimi anni dell’Ottocento diventeranno il fil rouge che guiderà nelle varie tappe del percorso.