Verona, Teatro Nuovo: “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello

Verona, Teatro Nuovo, Rassegna “Il Grande Teatro” 2022/23
“COSÌ È (SE VI PARE)”
Di Luigi Pirandello
Con: Eros Pagni, Anita Bartolucci, Valeria Contadino, Giovanna Mangiù, Plinio Milazzo, Giacinto Palmarini, Lara Sansone, Paolo Serra, Irene Tetto
Regia Luca De Fusco
Scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
Luci Gigi Saccomandi
Produzione: Teatro Biondo Palermo, Teatro Stabile di Catania, Teatro Sannazzaro di Napoli, Compagnia La Pirandelliana
Prossime date della tournée
Verona, 24 gennaio 2023
Prossime date
“Io sono realmente come mi vede lei. Ma ciò non toglie cara, signora mia,  che io non sia anche realmente come mi vede suo marito, mia mia sorella e mia nipote e la signora qua… vi vedo affannarsi a cercare di sapere chi sono gli altri e le cose come sono, quasi che gli altri e le cose di per se stesi fossero  così o così”  Così esclama Lamberto Laudisi, il protagonista e portavoce delle idee dell’autore in “Così è (se vi pare). Il signor Ponza e la signora Frola, rispettivamente genero e suocera discutono della signora Ponza. Il signor Ponza dice infatti che la signora Ponza è la sua seconda moglie, mentre la prima,  figlia della signora Frolla, è morta. La Signora Frolla sostiene che invece sua figlia sia l’attuale moglie del signor Ponza. Il paese dove si sono da poco trasferiti i due protagonisti è morbosamente curioso di questa vicenda: tutti vogliono sapere la verità sulla signora Ponza, che inoltre non esce mai di casa e comunica con la signora Frolla con dei bigliettini: L’unico ad avere un atteggiamento distaccato è  Lamberto laudisi,egli cerca di spiegare agli altri che non riusciranno mai risolvere questo caso intricato. Pirandello costruisce una vicenda grottesca e paradossale per affermare, attraverso Laudisi, che l’identità profonda della persona è irriconoscibile, perché questa è anche per se stessa diventa quello che rappresenta per gli altri. O
gnuno costruisce la propria personalità a seconda dei diversi ruoli che deve assumere nella società, indossa di volta in volta delle maschere che sovente contrastano con la vita, con la complessità della realtà individuale. Così la signora Ponza, quando viene chiamata a svelare il mistero, dice che per l’uno è la seconda moglie e per l’altra è la figlia e la sua identità si è sgretolata anche per se stessa.
Lo spettacolo firmato da Luca De Fusco, si muove in linea con l’assurto pirandelliano, accentuandone e anche esaperandone il contenuto.
Ci troviamo in un grigio luogo astratto, una sorta di palazzo ma che è anche una sorta di teatro-cinema (in bolla mostra i fari e le poltrone, da teatro), ma se vogliamo anche una sorta di aula giudiziaria: un microfono  raccoglie le “confessioni” dei due “accusati”, la signora Frola e il signor Ponza. Predominano le sfumature dal nero al grigio al nero anche nei costumi (scene e costumi sono di risolini Malatesta), ma si staglia però il “chiaro” di Eros Pagni, con la sua presenza quasi iconica, isolata dagli altri, immobile con  poche, ironiche, taglienti battute. Nella regia di De Fusco, Pagni da il via alla “recita” e poi quasi se ne distacca, mentre gli altri si affannano nella loro ricerca della “verità” assumendo, talvolta, degli atteggiamenti da marionette (quando si affacciano alle finestre del palazzo). Abbiamo già fatto cenno alla prova superba di Eros Pagni ma accanto a lui agisce una compagnia prestigiosa. A partire da Anita Bartolucci, una quanto mai partecipe e intensa signora Frolla e via via tutti gli altri Giacinto Palmarini (Il signor Ponza), Valeria Contadino, Giovanna Mangiù, Plinio Milazzo,  Lara Sansone, Paolo Serra, Irene Tetto. Molti i giovani tra il folto pubblico (classi liceali alle prese con Pirandello). Successo pieno. A Verona si replica fino al 29 gennaio.