Roma, Teatro Ambra Jovinelli: “La signora del martedì”

Roma, Teatro Ambra Jovinelli, Stagione 2022/2023
“LA SIGNORA DEL MARTEDI’”
di Massimo Carlotto
Con: GIULIANA DE SIO,
ALESSANDRO HABER
e con: PAOLO SASSANELLI, RICCARDO FESTA, PAOLO PERSI
Regia Pierpaolo Sepe
Scene Francesco Ghisu
Costumi Katarina Vukcevic
Presentato da Gli Ipocriti Melina Balsamo, Goldenart PRODUCTIONS, Fondazione Teatro della Toscana

Roma, 15 febbraio 2023
“Non esiste oggi in Italia un altro autore che sappia raccontare, come Massimo Carlotto, il dolore e la capacità di resistenza degli esclusi; uno scrittore che sappia descrivere meglio i meccanismi attraverso cui una società civile si trasforma in un’arena dove il pubblico reclama lo spettacolo del “diverso” colpevole e del sangue che scorre.”
Tratto dalla penna di Massimo Carlotto va in scena al teatro Ambra Jovinelli “La signora del Martedì” per la regia di Pierpaolo Sepe e con due protagonisti d’eccezione Giuliana De Sio ed Alessandro Haber. Ci troviamo di fronte ad un testo indiscutibilmente affascinante e difficilmente riconoscibile: sarebbe veramente riduttivo identificarlo esclusivamente come un noir perché attraversa tantissimi generi persino in alcuni momenti accarezzando la commedia e senza mai neppure per un’istante trascurare la cura di ogni piccolo dettaglio in maniera quasi ossessiva. Suoni, parole , gestualità si muovono con grande circolarità ed echeggiano tra gli attori e tra le scene come una danza frenetica, cruda e carnale come quella del tango vero leitmotiv della sceneggiatura.La regia di Pierpaolo Sepe ha saputo creare un’atmosfera coinvolgente e suggestiva, capace di tenere il pubblico incollato alla poltrona per tutta la durata dello spettacolo. Tre i protagonisti che la vita ha maltratttato.
Bonamente Fanzago, attore porno dal nome improbabile che un ictus ha messo in panchina e che assiste angosciato all’ascesa dei giovani concorrenti. Tiene duro aspettando che ogni martedì una donna affascinante dal passato misterioso paghi i suoi servizi da gigolò alla pensione Lisbona, un alberghetto poco frequentato dove il proprietario, il signor Alfredo, vive la sua condizione di travestito nascondendosi da un ambiente ipocrita e perbenista. Tre esseri umani sui quali la società si accanisce proprio perché più deboli, ma che troveranno il coraggio di difendersi. Non sono eroi senza macchia né paura, hanno debolezze, hanno commesso errori e a volte azioni riprovevoli. Ma soprattutto aspirano ad amore e rispetto. Quando un imprevisto darà il via a una girandola di effetti collaterali, per i nostri tre personaggi diventerà questione di vita o di morte scavare nel proprio passato per trovare le risorse necessarie a tirarsi fuori dai guai. Le scenografie di Francesco Ghisu sono caratterizzate da uno stile realistico e di gusto vintage che ne fa una firma riconoscibile e molto apprezzata nel mondo del teatro .Grazie alla sua grande sensibilità estetica e alla sua abilità nel creare ambienti credibili e suggestivi le sue scenografie sono molto dettagliate e curate, con un’attenzione particolare per la resa realistica degli ambienti e degli oggetti di scena. Grazie all’uso sapiente dei materiali e delle luci, Ghisu è stato in grado di creare veri e propri paesaggi scenici che sembrano quasi reali, suscitando nel pubblico un senso di meraviglia e di immersione totale nella storia rappresentata. Inoltre, il gusto retrò che caratterizza questo allestimento è stato capace di evocare atmosfere e stili del passato, creando un’esperienza visiva e sensoriale notevole. Anche in questo caso i suoi scenari sembrano usciti direttamente da un film o da un vecchio scatto fotografico, grazie all’uso di colori, texture e dettagli che richiamano l’estetica di epoche passate. Grazie all’uso sapiente delle luci, delle ombre e della musica, Sepe ha creato una perfetta sinergia tra la recitazione degli attori, la scenografia e la colonna sonora ed ha indubbiamente valorizzato le qualità recitative di tutti i personaggi in scena. Giuliana De Sio si è distinta in modo eccezionale nella sua interpretazione del personaggio di Alfonsina Malacrida (detta Nanà). La sua performance è stata caratterizzata dalla capacità di esprimere, con grande intensità emotiva, tutte le sfumature e le complessità del personaggio, riuscendo a trasmettere al pubblico la sua forza e la sua fragilità. Grazie al suo talento, ha saputo rendere in modo credibile la sofferenza e la disperazione di Nanà, ma anche la sua determinazione e il suo coraggio di fronte alle avversità. La sua presenza scenica ha poi regalato al personaggio una grande autenticità, permettendo al pubblico di entrare completamente nella storia e di emozionarsi con lei senza mai cadere in una recitazione enfatica o di maniera. A lei si perdonano alcune imprecisioni e rare distrazioni: parliamo di un’interprete straordinaria troppo spesso poco valorizzata. Non da meno Alessandro Haber (Pietro Belli) che si conferma essere uno dei migliori attori teatrali del panorama italiano e che con la sua recitazione intensa e coinvolgente, ha saputo incarnare questo personaggio così complesso sempre in modo autentico e credibile. Grazie alle sue doti indiscutibili è riuscito con grande abilità nel gestire nel recitato  i silenzi e le pause, i vari cambi di registro , i fiati e sempre con grande intensità emotiva. Paolo Sassanelli (Signor Alfredo) con la sua polidietricità ed intelligenza nell’interpretazione del travestito Regina è stato eccezionale e bravo Riccardo Festa (Bonamente Fanzago) sempre in bilico tra un interpretazione leggera ed una più introspettiva. Pubblico molto coinvolto che ha saputo regalare applausi scrocianti a tutti.