Roma, Teatro Quirino Vittorio Gassman: “Uomo e galantuomo”

Teatro Quirino Vittorio Gassman Stagione 2022/ 2023
“UOMO E GALANTUOMO”
Di Eduardo De Filippo
Gennaro De Sia GEPPY GLEIJESES
Alberto De Stefano LORENZO GLEIJESES
Conte Carlo Tolentano ERNESTO MAHIEUX
Florence / Matilde Bozzi ANTONELLA CIOLI
Cavaliere Lampetti CIRO CAPANO
Attilio, attore GINO CURCIONE
Bice, moglie del conte ROBERTA LUCCA
Viola IRENE GRASSO
Vincenzo Schiattarelli GREGORIO MARIA DE PAOLA
Di Gennaro, agente di polizia SALVATORE FELACO
Assunta/ Ninnetta BRUNELLA DE FEUDIS
Regia Armando Pugliese
Scene Andrea Taddei
Costumi Silvia Polidori
Musiche Paolo Coletta
Luci Gaetano La Mela
Produzione Gitiesse Artisti Riuniti Teatro Nazionale della Toscana
Roma, 21 Febbraio 2023
“Quando sono in palcoscenico a provare, quando ero in palcoscenico a recitare… è stata tutta una vita di sacrifici. E di gelo. Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato.” (Parole pronunciate da Eduardo de Filippo a Taormina, nel suo ultimo discorso).
Con “Uomo e galantuomo”, commedia in tre atti del 1922, Eduardo De Filippo mette in scena “la debolezza e la miseria umana” che emergono dal “dissidio tra la realtà delle passioni umane e la necessità delle convenzioni sociali”. Protagonisti sono Gennaro, capocomico di una compagnia di poveri guitti con la quale vive in un albergo arrangiandosi come può, e il giovane benestante suo amico Alberto che scoperta l’abitazione della sua amata Bice vi si presenta per chiederne la mano. Ma la donna è già sposata con il Conte Carlo Tolentano, e Alberto per non comprometterne la onorabilità della donna, si finge pazzo. In commissariato si scoprono le carte: la finta pazzia di Alberto viene smascherata, ma il marito di Bice costringe il giovane a continuare la messinscena della follia sotto la minaccia di un colpo di fucile (atto necessario per salvare l’onore della famiglia). Nel frattempo si viene a sapere che il tradimento della donna è stata una ripicca nei confronti del marito che a sua volta aveva una amante. Vistosi scoperto, anche il conte simula la pazzia. A loro si aggiunge ben presto il guitto Gennaro che ricorre all’espediente della follia per non pagare l’albergatore.In questa commedia dal sapore “ scarpettiano” in scena al teatro Quirino Vittorio Gassman a Roma ritroviamo quel sapore antico del teatro napoletano e quell’ironia e drammaticità che solo questo tipo di genere sa regalare. Andrea Taddei è uno scenografo di grande talento che ha ricreato con grandissimo realismo gli interni e gli esterni (come i bellissimi scorci in lontananza della costiera ) catapultandoci immediatamente nelle atmosfere campane e curando con grande attenzione ogni dettaglio per suggerire anche una precisa collocazione temporale. Questa scelta ha regalato un profondo senso di autenticità ed è stata molto efficace per creare una dimensione di realismo che ha permesso agli spettatori di immergersi completamente negli intrecci della sceneggiatura. La regia di Armando Pugliese si è distinta per una non comune attenzione ai piccoli gesti ed un forte intuito nel rendere in ogni attimo efficace la comprensione delle varie dinamiche narrative in scena. Ha dimostrato inoltre una grande capacità di sfruttare lo spazio portando gli attori ad esprimersi sempre con grande naturalezza e spontaneità liberi da canovacci artificiosi. Bellissimi i costumi di Silvia Polidori e leggere e di cornice le musiche di Paolo Coletta. Un cast di attori eccezionali. Geppy Gleijeses (Gennaro de Sia) è un attore straordinario. La sua versatilità e le sue capacità mimiche gli hanno permesso sin dalle prime battute di cambiare tono e voce e persino accenti al suo carattere e sempre con una intensità emotiva costante sino alla fine dello spettacolo senza mai avere dei cali. Le sue abilità sono così sfacciatamente evidenti da non cadere mai nel pericoloso paragone con Eduardo De Filippo ( suo allievo prediletto per altro ) nella nota versione televisiva del 1975 ritagliandosi per questo ruolo uno spazio tutto suo. Non è un caso che venne in passato ed è ancora oggi considerato il miglior attore napoletano della sua generazione.Lorenzo Gleijeses (Alberto De Stefano) non è da meno del padre Geppy. Alle qualità paterne associa anche una grande agilità ed uso del proprio corpo che gli permette di muoversi in scena con grande spigliatezza e coordinazione . Possiede una voce squillante e sempre ben proiettata e ha un senso dei ritmi recitativi così naturale da risultare sempre disinvolto e convincente in ogni passaggio. Ernesto Mahieux (Conte Carlo Tolentano ) forse è stato l’unico nella compagnia ad avere dei tentennamenti e alle volte sembrare completamente fuori ritmo rispetto ai colleghi; difficilmente comprensibile per un tono di voce assai contenuto e sempre fin troppo contratto fisicamente, mancava alle volte di sicurezza  e spigliatezza in scena recuperando solo nel finale. Bravissimi e impeccabili tutti gli altri interpreti ed in particolare Gino Curcione (Attore suggeritore) un caratterista di straordinaria presenza scenica e che ha saputo con leggerezza e simpatia conquistare  seppure in un ruolo secondario i più sentiti applausi a scena aperta da parte della sala. Il pubblico ha assistito a una performance incredibile, dove il talento di tutti gli attori ha reso giustizia alla frivolezza ed alla complessità dei personaggi della commedia che ha saputo coinvolgere e divertire. In scena sino al 5 marzo