Roma, Villa Farnesina
“RAFFAELLO E L’ANTICO NELLA VILLA DI AGOSTINO CHIGI”
Via della Lungara 230
ORARI: dal martedì alla domenica ore 10-19 (ultimo ingresso ore 17) Aperture giorni festivi: 9 e 10 aprile; 25 aprile; 2 giugno Chiusure giorni festivi: 1 maggio; 29 giugno
CURATORI: Alessandro Zuccari e Costanza Barbieri
ENTI PROMOTORI: Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
L’importante mostra “Raffaello e l’antico nella Villa di Agosto Chigi” a cura di Alessandro Zuccari e Costanza Barbieri, che si tiene a Villa Farnesina, chiude le celebrazioni del Trittico dell’Ingegno Italiano, iniziato con la mostra Leonardo a Roma. Influenze ed eredità (2019) e proseguito nel 2021-2022 con le tre mostre dedicate a Dante: La biblioteca di Dante; La ricezione della Commedia dai manoscritti ai media; Con gli occhi di Dante. L’Italia artistica nell’età della Commedia
“L’unica via per noi di diventare grandi e, se possibile, insuperabili, è l’imitazione degli antichi.“ (Johann Joachim Winckelmann)
La mostra “Raffaello e l’antico nella dimora di Agostino Chigi”, curata da Alessandro Zuccari e Costanza Barbieri, illumina un elemento fondamentale del Rinascimento italiano finora poco approfondito: è ben conosciuta la svolta classica di Raffaello nel secondo decennio del Cinquecento grazie a numerosi studi, ma l’influenza della prestigiosa collezione di statue, sarcofagi, cammei, rilievi, libri e monete antiche di Agostino Chigi sull’artista di Urbino è stata finora trascurata. Il genio artistico di Raffaello, profondamente ispirato dall’antica collezione Chigi, continua a riverberare attraverso i secoli come apice dell’espressione creativa. Questo profondo impatto è celebrato in questa straordinaria mostra nella bellissima cornice della Villa Farnesina, dove i visitatori possono assistere in prima persona alla vibrante interazione tra la visione innovativa del maestro e la bellezza senza tempo dell’arte classica. Mentre riflettiamo sulla sua vita tragicamente breve, segnata dalla nascita e dalla morte il 6 aprile (giorno non a caso scelto per l’inaugurazione di questo evento artistico) ci viene in mente l’eredità duratura che Raffaello ha lasciato: una testimonianza del suo straordinario talento e un dono alle generazioni future. La mostra è anche una commemorazione che serve a ricordare che la vera grandezza trascende il tempo e che l’influenza di tesori antichi come la collezione Chigi può ancora accendere il fuoco creativo dentro di noi pronta ad ispirare nuovi artisti e nuovi talenti. Accanto ai papi Giulio II e Leone X, Chigi è stato uno dei più devoti e generosi mecenati di Raffaello. Lo stimato pittore frequentava regolarmente la dimora di Chigi, oggi nota come Villa Farnesina, non solo per le sue commissioni artistiche – come il celebre affresco della Loggia di Galatea e la decorazione della volta della Loggia di Psiche – ma anche come stimato ospite della casa. Spesso si poteva trovare Raffaello in giro per la villa, ad ammirare ed esaminare la squisita collezione di antichità che il banchiere curava meticolosamente all’interno della tenuta e dei giardini circostanti. Questa collezione comprendeva statue, medaglie, rilievi e cammei di ineguagliabile eleganza, che servirono come modelli influenti per l’urbinate e la sua scuola, successivamente condivisi e divulgati attraverso vari mezzi come dipinti, arazzi, stampe e ceramiche. All’interno della villa trasteverina, l’artista urbinate ebbe modo non solo di apprezzare ma anche di reimmaginare i pezzi più notevoli della collezione del banchiere, adattandoli abilmente alle proprie creazioni inventive. Così, per la prima volta dopo mezzo millennio, la dimora di Agostino Chigi riscopre la sua essenza di scrigno prezioso, capace di racchiudere nello stesso spazio l’anima del Rinascimento. Questo bellissimo allestimento, da un lato, svela al pubblico i frutti delle indagini condotte sugli inventari e altri documenti appartenenti ai Fondi Chigiani della Biblioteca Apostolica Vaticana, utili a ricreare l’immagine originale della villa e dei suoi arredi antichi. Dall’altro, essa offre ai visitatori un’immersione nel contesto artistico e culturale dell’opera di Raffaello all’interno della villa, le cui collezioni fungevano da laboratorio ispiratore per il suo genio creativo. Grazie a partnership e collaborazioni strategiche, la collezione Chigi ha ripreso vita nel suo ambiente iniziale, offrendo ai visitatori un’opportunità senza precedenti di immergersi nella sua ricca storia e nel suo significato artistico. Presenti in mostra infatti opere provenienti dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli, dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, dai Musei Capitolini e dal Museo di Palazzo Altemps di Roma, dallo Staatliche Kunstsammlungen-Skulpturensammlung di Dresda, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e dai Musei Vaticani. Grazie a questi prestiti, si sottolinea nuovamente l’interconnessione di musei, gallerie e collezionisti privati nel preservare e celebrare il nostro patrimonio culturale comune. Man mano che un numero sempre maggiore di istituzioni riconosce il valore dei prestiti per l’allestimento di mostre, possiamo sperare in progetti ancora più ambiziosi che non solo riuniscono grandi opere d’arte, ma favoriscono anche conversazioni significative sul loro impatto e sulla loro importanza. Distinguendosi per i suoi notevoli affreschi e la brillantezza architettonica, la Villa Farnesina , precedentemente nota come Villa Chigi, è una testimonianza dell’eredità duratura di Agostino Chigi e del suo mecenatismo. L’organizzazione museografica si distingue non soltanto per l’accuratezza delle didascalie e delle indicazioni funzionali, sapientemente illuminate, ma anche per l’ineccepibile estetica che lo caratterizza. L’armoniosa disposizione degli oggetti, la strategicità dei punti luce e la scelta cromatica degli sfondi – che talvolta si affidano all’eccezionale cornice delle sale della villa per creare un’ambientazione naturale – contribuiscono a creare un’esperienza visiva sofisticata ed affascinante. I visitatori che attraversano le splendide sale della Villa, ornate da capolavori di Raffaello, Peruzzi, Sebastiano del Piombo e del Sodoma, sono trasportati indietro nel tempo, in un’epoca definita dal genio artistico e dal risveglio culturale. Grazie alla lungimiranza di coloro che hanno riconosciuto l’immenso valore della collezione Chigi, Palazzo Chigi , in questo allestimento, è stato riportato al suo antico splendore, incarnando nuovamente l’essenza dello splendore rinascimentale che ha affascinato e ispirato generazioni di artisti e appassionati d’arte. In questo paradiso della creatività e dell’espressione, non si può fare a meno di rimanere affascinati dalla visione e dalla passione che hanno plasmato questo straordinario periodo storico. Il ricco catalogo della mostra è pubblicato da Bardi Edizioni s.r.l. Qui per tutte le informazioni.