“Billy Elliot: Il Musical Emozionante che Conquista il Teatro Sistina di Roma”

Roma, Teatro Sistina, Stagione 2022/ 2023
“BILLY ELLIOT”
Il Musical
Musiche di Elton John
Testi e libretto di Lee Hall
Dal film di Stephen Daldry
Regia di Massimo Romeo Piparo
Con Rossella Brescia e Giulio Scarpati
Si alterneranno
Andrea LoconsoleEmiliano FiascoBryan Pedata
E con
Cristina Noci , Nico Colucci, Sara Polvara, Jacopo Pelliccia ,Pasquale Delli Paoli, Sebastiano Vinci, Fabrizia Scaccia, Giulia Carosi, Sergio Giacomelli, Riccardo Colanera, Tommaso Massa e Francesco Perlamagna.

Orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello
Coreografie di Roberto Croce
Scenografie di Teresa Caruso
Costumi di Cecilia Betona
Luci di Daniele Ceprani
Suono di Stefano Gorini
Roma, 13 Aprile 2023

” …io non ti avrò potuto vedere né crescere, né ridere, né piangere, né urlare. Ma tu sii sempre te stesso. Io ti amerò per sempre. “ (dal Film BILLY ELLIOT”)

Giulio Scarpati e Rossella Brescia prendono il centro della scena nella nuova edizione di “Billy Elliot”, diretta da Massimo Romeo Piparo e prodotta dalla PeepArrow Entertainment al Teatro Sistina di Roma. Questo classico intramontabile, basato sul celebre film di Stephen Daldry e impreziosito dalle melodie di Elton John, è un musical di calibro internazionale che ha conquistato il cuore di tutti coloro che credono nei propri sogni e si dedicano all’affascinante mondo della danza. Nel 1984, Billy Elliot risiede con il padre a Durham, nel cuore dell’Inghilterra. Il giovane ragazzo è appassionato di danza e aspira a diventare un ballerino professionista, tuttavia deve superare i pregiudizi del padre, che vorrebbe vederlo dedicarsi alla boxe nel centro sportivo locale. Fortunatamente, Billy non si lascia scoraggiare e, dopo aver presenziato a una lezione di balletto nella medesima palestra, ne rimane stregato e inizia a frequentare lezioni di danza in segreto, supportato dall’insegnante Sandra Wilkinson. Grazie anche al suo sostegno, Billy, determinato a realizzare il suo sogno, affronterà i pregiudizi della comunità e di suo padre. Billy Elliot è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes con un titolo originario diverso: “Dancer”. Tuttavia, nello stesso anno, Lars Von Trier presentò un film intitolato “Dancer in the Dark”, portando a un cambio di titolo all’ultimo minuto. Dalla pellicola è stato tratto un adattamento teatrale sotto la supervisione di Elton John, grande estimatore del film. Il musical Billy Elliot si è rivelato uno degli spettacoli teatrali più remunerativi di tutti i tempi. Questa versione italiana diretta da Massimo Romeo Piparo, tende ad accentuare temi complessi e all’avanguardia della psicologia moderna e tra questi mette una lente speciale  su quello  della  resilienza. Analizzando infatti la storia , si possono identificare i diversi aspetti psicologici che caratterizzano i personaggi, e come questi riescono ad affrontare i vari fattori di stress nella loro vita.Il regista infatti affronta con grande delicatezza e senza nascondimenti i tre cardini principali dell’intera storia: l’identità autonoma, la gestione del lutto e l’identità sessuale e lo fa con un linguaggio visivo sempre spontaneo e ricco di gestualità pronunciate ma mai portate all’eccesso. C’è talento quando si riesce con pudore e mitezza a parlare di emozioni e sentimenti senza cadere in stupidi stereotipi. Come afferma Piparo: “Billy Elliot è un capolavoro, una formula perfetta: una storia di coraggio, volontà, leggerezza, esattamente un paradigma di ciò che servirebbe oggi ad ognuno di noi. Coraggio, volontà e leggerezza sono le caratteristiche che possono aiutarci ad affrontare questo strano repentino cambiamento che sta caratterizzando il terzo decennio degli anni duemila. La storia di Billy affonda le proprie radici negli anni 80 del passato millennio ma alcuni temi sono assolutamente coincidenti con istanze dei nostri giorni. Ennesima dimostrazione che certe dinamiche rimangono immutate nel tempo nonostante battaglie, sacrifici e rivoluzioni sociali. Ma questo ragazzino- tanto smarrito quanto visionario- con coraggio, volontà e leggerezza, prenderà per mano lo spettatore di ogni età e, tra incanto, ironia e commozione, lo farà volare”. Di grande impatto le coreografie di Roberto Croce, soprattutto nei momenti corali e nei numerosi “Tip Tap” proposti.  Teresa Caruso con la sua esperienza e creatività, ha saputo trasformare il palcoscenico in un vero e proprio microcosmo del contesto sociale e culturale in cui si svolge la storia. Uno degli elementi distintivi delle sue scenografie  è la versatilità e la mobilità delle varie strutture e componenti. Grazie a un impianto scenico modulare e meccanizzato, le scene possono cambiare rapidamente e in modo fluido, passando dall’intimità della casa di Billy alle atmosfere più estese e industriali della città mineraria. Questa dinamicità permette di mantenere un ritmo serrato e avvincente, esaltando le performance degli attori e dei ballerini. L’uso di materiali e colori evocativi, come l’acciaio e il grigio, sottolinea la durezza e il disagio del contesto socio-economico in cui i personaggi lottano per affermare la propria identità e realizzare i propri sogni. Allo stesso tempo, la presenza di elementi più caldi e luminosi, come le luci e i tessuti, serve a bilanciare la pesantezza dell’ambiente e a infondere speranza e vitalità nella narrazione. Notevole è l’attenzione ai dettagli e all’accuratezza storica. I bei costumi di Cecilia Betona, gli oggetti di scena e gli elementi architettonici rispecchiano fedelmente l’epoca e il luogo in cui si svolge la trama, conferendo autenticità e profondità all’esperienza teatrale.La versione italiana di “Billy Elliot” vanta la bellissima musica di Elton John eseguita magistralmente da un’orchestra dal vivo sotto la guida di Emanuele Friello, che ha ricevuto ampio plauso per la sua emotività e potenza espressiva. La direzione di Friello ha infuso nuova linfa alle iconiche melodie di Elton John, arricchendo l’esperienza del pubblico e rendendo lo spettacolo estremamente avvincente. L’orchestra dal vivo ha conferito infatti maggiore profondità e autenticità al musical, accentuando i momenti di emozione intensa e trionfo nella trama. Emiliano Fiasco ha dimostrato un’impressionante dedizione nel dar vita al personaggio di Billy Elliot sul palcoscenico. La sua preparazione sia atletica che artistica gli ha permesso di eseguire con maestria e fluidità le complesse coreografie del musical, unendo momenti di grazia nella danza classica a sequenze di danza contemporanea e audaci acrobazie. Il suo talento ha reso giustizia all’arduo impegno e alla passione che contraddistinguono il percorso di Billy nella trama. Il giovanissimo attore/ballerino ha saputo trasmettere in modo intenso le emozioni del suo personaggio, regalando al pubblico una performance profonda e coinvolgente. Attraverso la sua espressività e il perfetto controllo delle sfumature emotive soprattutto recitative, ha narrato con grande partecipazione il percorso di crescita e di autoscoperta di Billy, un giovane che lotta tenacemente per seguire i propri sogni in un ambiente sociale ostile e soffocante. Unica pecca la parte cantata dove i margini di miglioramento sono auspicabili, ma non certi. Rossella Brescia ha brillantemente manifestato un’incredibile versatilità artistica, permettendole di navigare con agilità e grazia tra i mondi della danza e della recitazione. Impegnandosi nel ruolo di Mrs. Wilkinson, l’artista ha sapientemente dipinto un affascinante mosaico di emozioni, che spazia dalla severità alla tenerezza, e dalla frustrazione all’orgoglio con un piglio sempre credibile e coinvolgente. Una vera rivelazione! Giulio Scarpati si è immerso nel ruolo del padre di Billy con tenacia ed una certa intensità . La sua performance si è contraddistinta per l’eleganza e la fluidità con cui ha saputo dare vita al personaggio, rimarcando un talento innegabile come attore. Peccato  per  alcune  incertezze  nel  cantato.Riccardo Colanera (Michael, amico di Billy)è stato probabilmente il personaggio più riuscito sia per la grazia che per la sensibilità dimostrata nell’interpretare un giovanissimo adolescente in piena ricerca della propria identità, non solo di genere, ma in assoluto anche affettiva. L’attore è riuscito con grande naturalezza e leggerezza ad affrontare un tema solitamente presentato su corde drammatiche. Bravissimi tutti gli altri interpreti senza esclusioni. L’interazione del pubblico ha superato di gran lunga i tradizionali momenti di applausi, coinvolgendolo attivamente anche durante le esibizioni. La straordinaria colonna sonora e le spettacolari coreografie hanno acceso l’entusiasmo degli spettatori, molti dei quali si sono lasciati andare, cantando e danzando in perfetta sintonia con gli attori. Questa partecipazione dinamica ha consolidato ulteriormente il profondo legame tra la vicenda narrata di Billy e l’emozionante esperienza vissuta dal pubblico presente in sala che ha saputo perdonare le forse troppe parolacce in scena. Qui per tutte le informazioni.