Johann Simon Mayr (1763–1845): “L’Accademia di musica” (1799)

Farsa musicale in un atto su libretto di Gaetano Rossi. Filippo Morace (Guglielmo), César Cortés (Valerio), Eleonora Bellocci (Annetta), Ricardo Seguel (Cecchino), Maria del Mar Humanes (Vespina), Filippo Pina Castiglioni (Momoletto). Passionart Orchestra Krakow, Nicola Pascoli (direttore). Registrazione: Königliches Kurtheater, Bad Wildbad, 20-26 luglio 2019. 1 CD Naxos 8.660511
Uno dei grandi meriti del festival rossiniano di Bad Wildbad è quello di aver ampliato lo sguardo dalla produzione del pesarese a quella degli autori minori subito a lui precedenti o contemporanei dando un contesto al mondo musicale in cui fiorisce il genio rossiniano. La stagione tra Mozart e Rossini a lungo apparsa come una sorta di vuoto comincia sempre più a popolarsi.
Un posto importante in questo scenario è sempre più occupato da Johann Simon Mayr che prima di essere il maestro di Donizetti è stato l’apostolo in Italia delle innovazioni del classicismo viennese. Dotato di alto mestiere se non di autentica ispirazione il compositore bavarese ha avuto un ruolo importante nell’aggiornare l’opera italiana alle novità del mondo austro-tedesco. La sua vasta produzione estesa a tutti i generi trova i migliori risultati nei titoli buffi dove si riscontra una freschezza che spesso manca nei più strutturati ma accademici lavori seri. E’ il caso di L’accademia di musica” andata in scena a Venezia nel 1799 e ispirato a una commedia di Francesco Albergati Capacelli di grande successo in quegli anni. La farsa in un atto – concepita come dittico con “Gli opposti caratteri” di Nasolini – rientra nel genere all’epoca molto in voga delle parodie sul mondo musicale e sui suoi vizi. L’esile vicenda narra della burla ai danni di Guglielmo, anziano con velleità di seduttore, interessato a sposare la serva – Vespina innamorata però di Cecchino – e di impedire le nozze tra il nipote Valeria e la bella veneziana Annetta. Dopo una serie d’intrighi orditi dai giovani e organizzati intorno all’idea di fondare un’accademia di musica in casa di Guglielmo il vecchio è costretto ad arrendersi e ad accettare il doppio matrimonio.
Nel 2019 l’opera è stata ripresa su iniziativa di Lorenzo Regazzo – nella doppia vece di regista e maestro al fortepiano – e approda ora in CD per la collana Naxos dedicata al festival tedesco. La produzione ha sofferto nella sua genesi di non poche difficoltà che hanno costretto Regazzo ad abbandonare il progetto. I collaboratori Davide Strava (regia) e Andrés Jesús Gallucci (fortepiano) hanno condotto in porto il progetto.
Il lavoro di Mayr è stato per l’occasione integrato in alcuni aspetti. Parte dei recitativi risulta riscritta – anche con parti in inglese e tedesco – per rendere più chiaro lo sviluppo al pubblico mentre il carattere musicale ha portato a inserire estratti e citazioni di opere note (da Mozart a Verdi) destinate a essere eseguite nell’immaginaria accademia musicale. Le produzioni del festival mostrano sempre grande impegno ma i limiti economici impongono l’uso di artisti giovani e spesso ancora in fase di formazione e di questo bisogna tener conto in fase di valutazione.
La Passionart Orchestra di Cracovia al debutto al festival si mostra formazione di buon livello e fornisce una brillante prestazione sotto la guida attenta e puntuale di Nicola Pascoli affiancato al fortepiano dal già citato Gallucci.
Unico veterano del cast Filippo Morace mette tutta la sua esperienza nei panni di Guglielmo. Bella voce di basso-baritono perfettamente sfruttata a scopo espressivo mostrando un’ammirevole vis comica pur senza inutili cadute di stile. Morace rappresenta l’elemento di sicurezza cui i giovani cantanti si affiancano. Ottima la coppia dei giovani innamorati. César Cortés (Valerio) è un tenore lirico dalla bella voce chiara e luminosa e con una certa facilità in acuto. Un certo tono “languido” ben si adatta alla natura del personaggio. Eleonora Bellocci vincitrice del premio internazionale belcanto del 2018 affronta Annetta con una voce di soprano lirico decisamente interessante con belle doti nel canto d’agilità e un ottimo registro acuto.
Maria del Mar Humanes con la sua voce chiara e leggera di soprano “soubrette” tratteggia una brillante Vespina e vocalmente appare ben differenziata rispetto alla voce più corposa di Annetta. Il fidanzato Cecchino è Ricardo Seguel giovane basso-baritono dall’interessante materiale vocale, forse ancora da maturare ma già efficace anche sul piano teatrale specie nei divertenti momenti con Vespina.
Momoletto fratello di Annetto chiamato anche a interpretare travestito la parte di Marfisa, vecchia fidanzata di Guglielmo, è Filippo Pina Castiglioni  secondo tenore dalla voce agile anche se un po’ anonima come timbro. Sul piano interpretativo ci sembra fin troppo caricato ma verosimilmente questo rientra nel taglio dello spettacolo e risulta difficilmente valutabile dal semplice ascolto discografico.