Verona Shakespeare Fringe Festival 2023: “Lady Macbeth”di Risima Risimkin & Skopje Dance Theatre

Verona Shakespeare Fringe Festival 2023, Teatro Camploy
“LADY MACBETH”
Coreografia Risima Risimkin
Musica Toni Kitanovski
Lady Macbeth ANASTASIJA DANCHEVSKA
Macbeth DEJAN BITROVSKI
Witch, Alter ego of Lady Macbeth BOBAN RUSESKI
Witch, Alter ego of Macbeth SARA CVETKOVSKA
Skopje Dance Theatre
Costumi Blagoj Micevski
Prima nazionale
Verona, 29 agosto 2023
È noto come il pubblico di tutto il mondo ami i personaggi delle tragedie di William Shakespeare, dal carattere imperfetto ma essenzialmente magnanimo, tranne uno: Lady Macbeth. Infatti, la consorte (senza un nome proprio) del re usurpatore del trono di Scozia, è la perfezione del male, forse il personaggio più perfido e sanguinario mai scritto nella storia della drammaturgia di tutti i tempi. Questo la rende estremamente interessante, nell’immaginario dello spettatore, ma non tanto da emanciparla a protagonista. In un dramma così cupo, come una cattedrale medievale, Shakespeare mantiene Lady Macbeth sapientemente nell’ombra di un marito di lei succube, quanto cieco arrivista. E allora le streghe danzano in cerchio, mentre gli oracoli e i fantasmi dei morti assassinati appaiono con lo scopo di destabilizzare l’architettura del potere, agendo sulla psiche di Lady Macbeth che ha le sembianze di una foresta, quella di Birnam, luogo in cui avviene la resa dei conti e il male viene scongiurato, realizzando il destino di chi vuole tutto senza merito. Le quinte sceniche mettono in controluce l’entrata in scena della perfida regina che si muove come un’odalisca ammaliatrice, uscendo da un cono in tulle. Attorno a lei danzano i suoi maligni pensieri, che nella penombra vivono finché non giunge il Macbeth dalla testa coronata che li fa propri. Solo allora la trama sonora prende il sopravvento, arricchendo le coreografie di un ben orchestrato esempio di teatro danza. Insomma, quello che la critica ha scritto di questo lavoro, definendolo un’indagine psicologica del personaggio di Lady Macbeth, non convince. Riteniamo che l’intendo di Risima Risimkin, della compagnia macedone Skopje Dance Theatre non sia affatto questo, ma una semplice quanto onesta messa in scena della redenzione di due spiriti indomiti fino alla loro metamorfosi in un rispettivo alter ego. Re Macbeth, piccolo, dalle movenze incerte e dal fisico per niente atletico (Dejan Bitrovski) ha in una danzatrice (Sara Cvetkovska) il suo alter ego, mentre la regina consorte ha nel corpo atletico e possente di un ballerino (Boban Ruseski) il proprio. C’è questa cosa dell’ossessivo guardarsi alle spalle, che fa da leitmotiv, ad affascinare. Tutto il balletto, concentrato in 40 minuti esatti, gira attorno a se stesso riuscendo a mettere in primo piano gli alter ego, quanto fossero esattamente la personificazione del maligno, che in un testo, finanche splendidamente scritto, non vediamo, perché non riusciamo a immaginare una così forte presenza, se non accontentandoci di uno sguardo di sottecchi, di un mezzo ghigno o di un passo furtivo. Quanto è speciale la drammaturgia shakespeariana da offrire una così variopinta quanto tenebrosa progenie dei più vividi istinti dell’esser umano? Basta lasciar spazio al talento di questi coreografi di fama internazionale per godere di quei giochi prospettici che solo la danza può rappresentare. Penombre ricche di volteggi di braccia e vesti e luci radenti come lasciate entrare da porte gigantesche di castelli immaginari. Un vero plauso va al Verona Shakespeare Fringe Festival che ogni anno reclama le compagnie di tutto il mondo a mettere in scena, ognuna a suo modo, non le opere del bardo inglese, ma la moralità, l’amore, i traumi, le seduzioni, le manie e gli infiniti affanni dei suoi personaggi primari e comprimari.