Roma, Scuderie del Quirinale: “Favoloso Calvino” a cura di Mario Barenghi

Roma, Scuderie del Quirinale
FAVOLOSO CALVINO
Mostra curata da Mario Barenghi
organizzato da Scuderie del Quirinale
in collaborazione con la casa editrice Electa
A cura di Mario Barenghi
dal 13 Ottobre 2023 al 04 Febbraio 2024
Roma, 12 Ottobre 2023
La penna corre sul foglio, si ferma, esita, distrattamente o nervosamente deposita sul margine un profilo, un pupazzo, un ghirigoro, oppure s’applica nell’elaborazione d’un fregio, d’un’ombreggiatura, d’un labirinto geometrico. La spinta dell’energia grafica di momento in momento si trova di fronte a un bivio: continuare a evocare i propri fantasmi attraverso l’uniforme stillicidio alfabetico oppure inseguirli nell’immediatezza visiva d’un rapido schizzo? Pare che questa tentazione non si sia presentata sempre: pittori che scrivono ce ne sono sempre stati, ma raramente scrittori che disegnano. (Italo Calvino)
Come parte delle celebrazioni ufficiali per il centesimo anniversario della nascita di Italo Calvino (1923-1985), le Scuderie del Quirinale a Roma accoglieranno fino al 4 febbraio 2024 una vasta esposizione intitolata “Favoloso Calvino”. La mostra, curata da Mario Barenghi e organizzata in collaborazione con Electa, offre un percorso immersivo nell’universo dello scrittore, destinato tanto ai suoi ammiratori quanto ai lettori alle prime armi, specialmente ai giovani che si approcciano all’opera di Calvino per la prima volta. L’esposizione evidenzia in particolare il legame di Calvino con le arti visive, un aspetto precedentemente inesplorato con tale profondità, reso possibile grazie al sostegno di enti pubblici e privati, sia nazionali che internazionali, e alla partecipazione di numerosi artisti e collezionisti. L’intento principale è di presentare un quadro complessivo dell’immaginario visuale di Calvino, collegando ambienti reali e mondi immaginari, avventure visive e teorie visionarie. La mostra, che conta più di quattrocento prestiti – tra dipinti, sculture, disegni, illustrazioni di decine di artisti dal Rinascimento a oggi, codici miniati medievali, arazzi, armature, fotografie e ritratti d’autore, tutte le prime edizioni dei libri e quelle più significative – ricostruisce quasi completamente la sua varia e multiforme opera . Quello che si percepisce  fin dalle prime sale  è la propensione espressiva delle immagini, la loro alchimia seduttiva che risveglia in particolar modo l’ intelletto artistico di Calvino. Per lui, l’immagine artistica non è solo un veicolo di espressione, ma un’ispirazione, un catalizzatore potente che plasma il suo stile di scrittura, dando vita a narrazioni ricche di dettagli visivi, spesso con un taglio stilistico inaspettatamente “pittorico”. Ciò che emerge è l’ammirazione che lo scrittore nutre per ila figura del pittore, per la sua capacità di creare opere che parlano da sole, senza bisogno di giustificazioni o compromessi. L’arte del pittore, nella sua essenzialità, nella sua chiarezza luminosa, priva di ombre, risveglia in lui una profonda riflessione. Si chiede come mai il pittore, con la sua tela e i suoi colori, riesce a raggiungere una pace interiore apparentemente irraggiungibile per lo scrittore. Per Calvino, l’arte pittorica ha un potere espressivo superiore alla scrittura. Ogni minuscolo dettaglio in un dipinto racchiude un universo di sensazioni inesprimibili in qualsiasi altro modo. Lui stesso ha spesso suggerito che l’immagine dipinta, con le sue forme e i suoi colori, possa restituire una completezza che le parole faticano a comunicare. L’arte visiva è infatti un linguaggio senza limiti, capace di far emergere l’indicibile, la profondità delle cose, il mistero delle apparenze ed anche essendo intrinsecamente visuale, rappresenta un elemento essenziale nell’analisi approfondita delle sue opere. L’analisi in questione intraprende un percorso circolare, partendo dall’immagine che si metamorfosa in narrazione per ritornare all’immagine impressa nella mente del lettore. Si tratta di un eterno girovita tra ispirazione, immagine, scrittura e lettore. Questo ciclo evoca un suono ed un’idea che risuonano e riecheggiano in nuove immagini, replicandosi all’infinito. La mostra ci guida in un labirinto in cui ingresso ed uscita coincidono. Non c’è oscurità nel percorso. Anche la chiarezza delle illuminazioni, la facilità di lettura e decodificazione delle opere in mostra, spinge il visitatore a muoversi con dolcezza. È nel percorso complessivo, più che nell’effettivo allestimento per singole opere, che comprendiamo il valore di questa esposizione . Non si tratta di una di quelle mostre generaliste dal facile appeal, ma di un evento che ha la forza di celebrare un artista visionario. L’arte non è solo ciò che si può vedere o toccare, ma anche ciò che si può leggere e immaginare. Alla pubblicazione del catalogo-guida della mostra di Mario Barenghi si affianca la produzione editoriale Electa nell’ambito del programma ufficiale delle celebrazioni del centenario della nascita di Calvino. In questa occasione la casa editrice ripropone un testo prezioso, ormai introvabile: Idem di Giulio Paolini, edito nella collana “Einaudi letteratura” nell’aprile 1975. La nuova edizione ospita una versione più ampia e inedita del testo di Calvino intitolato La squadratura. A questi titoli si aggiunge il catalogo della mostra Calvino cantafavole, a cura di Eloisa Morra e Luca Scarlini, e il volume Calvino A-Z, a cura di Marco Belpoliti, per la collana Enciclopedie. Vi sono riunite 146 voci affidate a 56 autori che, in forma breve ma in modo estensivo, forniscono una mappa per entrare nel mondo-Calvino, nei suoi libri ma anche nei temi, nelle idee, nelle vicende della sua vita di scrittore. Qui per tutte le informazioni.