Un viaggio emotivo attraverso l’occhio di un maestro: La mostra di Don McCullin a Roma

Roma, Palazzo delle Esposizioni
DON MCCULLIN A ROMA
10 ottobre 2023 – 28 gennaio 2024
Prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo
A cura di Simon Baker (Direttore della Maison Européenne de la Photographie di Parigi)
in stretta collaborazione con Don McCullin e con Tim Jefferies della Hamiltons Gallery di Londra
con l’assistenza di Catherine FairweatherJeanne Grouet e Lachlann Forbes
Mostra promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo

Prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo
“La fotografia non è vedere, ma SENTIRE. Se non riesci a SENTIRE quello che stai guardando, allora non riuscirai mai a far SENTIRE qualcosa a chi guarderà la tua foto” (Don McCullin)
La straordinaria mostra di Don McCullin a Roma si profila come un viaggio visuale attraverso le viscere dell’umanità, un’immersione nell’opera di un virtuoso della fotografia che ha consacrato la sua esistenza alla testimonianza del dolore, dei conflitti e della sofferenza. Il luogo prescelto per l’esposizione, il PalaExpo di Roma, è intrinsecamente significativo, quasi un riflesso delle fotografie stesse. Gli spazi, infatti,  sono stati scrupolosamente allestiti per creare un’atmosfera che esprima l’anima delle opere di McCullin. Le ampie ed altissime gallerie, bagnate da una luce diffusa, rispettano il carattere crudo e commovente delle opere, permettendo ai visitatori di vivere appieno ogni immagine. L’immensità delle volte e la grandezza degli spazi della struttura potrebbero facilmente evocare un senso di vuoto. Tuttavia, l’artista, con la sua forza e potenza straordinarie, riesce a trascendere questi limiti apparenti. La sua energia creativa, quasi sfrenata, sembra anelare a esplodere oltre i confini imposti delle sale. Il vuoto, quindi, non è più un limite, ma diventa un palcoscenico sul quale Don McCullin esprime la sua visione, trasformando l’apertura spaziale in una tela di possibilità infinite da riempire senza mai riuscirci pienamente.
L’illuminazione si rivela un elemento chiave, con luci posizionate con maestria per evidenziare i dettagli di ogni scatto, esaltando le sfumature del bianco e nero e creando un contrasto che rispecchia la realtà aspra ritratta. Nonostante radenti, le luci riescono a mettere in luce la cruda verità delle immagini dell’artista, spingendo i visitatori a soffermarsi su ogni dettaglio. Oltre l’apparenza visiva delle immagini, ciò che veramente affascina è l’introspezione dell’artista, manifestata chiaramente attraverso le sue considerazioni nelle didascalie. Questo elemento non solo conferisce alle opere un’innegabile profondità tridimensionale, ma le impregna di un’essenza che risuona emotivamente nella verità senza veli della loro più intima espressione. La mostra si posiziona idealmente come un’espansione dell’antologica della Tate Britain del 2019, curata da Simon Baker. Accanto ai momenti più emblematici del lavoro di McCullin, l’esposizione presenta la serie dedicata all’Impero romano, iniziata negli anni Duemila, che l’autore stesso vede come un crocevia in cui si fondono i temi portanti della sua arte. Queste opere, esposte a Roma, offrono una nuova prospettiva sulla storia della città, interpretandola in relazione a differenti epoche storiche o culture. La disposizione delle singole fotografie all’interno dell’esposizione è un altro elemento distintivo di questa mostra. Gli scatti, infatti, sono organizzati in modo da condurre il visitatore lungo un percorso cronologico, offrendo la possibilità di tracciare l’evoluzione dello stile e della tecnica di McCullin. Ogni immagine è accompagnata da un’etichetta descrittiva, fornendo un contesto storico e artistico che contribuisce a creare un legame emotivo tra l’osservatore e l’opera. In uno stile espressivo che intreccia professionalità espositiva e gusto estetico, lo sfondo sempre nero delle pareti agisce come un catalizzatore visivo, sottolineando le opere con un flusso graduale e senza brusche interruzioni. Le gigantografie, posizionate strategicamente alla fine di ogni aula, emergono con una presenza dominante, immergendo lo spettatore nella tematica esposta con un impatto potente. Questi elementi di design non solo creano un contesto visivo appagante, ma anche un’esperienza sensoriale, amplificando la forza del contenuto e guidando il visitatore attraverso un viaggio artistico di profonda comprensione ed empatia. Oltre a essere un’esposizione di fotografia, la mostra rappresenta un percorso attraverso la storia e l’umanità, visto attraverso l’obiettivo di un maestro. McCullin dimostra come la fotografia possa diventare un potente strumento di denuncia e sensibilizzazione. La mostra  offre dunque un’opportunità unica per ammirare le opere di uno dei fotografi più influenti del nostro tempo e riflettere sul significato più profondo dell’arte e della vita. È un’esperienza che tocca il cuore e l’anima, un viaggio che invita alla riflessione e alla consapevolezza ed a guardare oltre la superficie per scoprire l’umanità che si nasconde in ogni angolo del mondo. Questa mostra retrospettiva di Don McCullin presso il Palazzo Esposizioni Roma è una tappa imperdibile nel calendario artistico attuale, meritevole di sale stracolme, particolarmente rilevante in questo preciso contesto storico.